Basta
bis, a tavola più severi
Una porzione di polenta è
grande come il mouse di un computer, una fetta di pizza non deve superare le
dimensioni di una cassetta video e un pezzo di formaggio è grande come un
evidenziatore. Sono queste le unità di misura che i pediatri di famiglia
bergamaschi adotteranno per mostrare a bambini e genitori qual è la quantità
giusta di cibo per ogni pasto. Il progetto dell'atlante fotografico per
l'educazione alimentare nasce dal dipartimento di prevenzione dell'Asl, allo
scopo di combatte re sovrappeso e obesità infantile.
Le calorie sono un concetto astratto
difficile da cogliere per un bambino, spesso anche per un adulto, e
visualizzare tramite paragoni con oggetti di tutti i giorni le porzioni
corrette dei cibi è più immediato e facile da ricordare. La dottoressa Lucia
Antonioli, dirigente dell'area di Igiene degli alimenti dell'Asl di Bergamo, ha
presentato ieri pomeriggio l'atlante fotografico ai pediatri bergamaschi.
«Nelle mense scolastiche la richiesta di insegnanti e genitori di porzioni più
abbondanti è una costante. Quando preghiamo di non concedere bis di primi
piatti noi dell'Asl spesso veniamo fraintesi: si pensa che vogliamo
risparmiare. Questo è dovuto al fatto che in molti hanno un concetto sbagliato,
esagerato, di porzione» spiega Antonioli. Ma quanto sono in sovrappeso i
bambini bergamaschi? Da una ricerca presentata da Luigi Siccardo, pediatra di
famiglia, condotta a Bergamo nel biennio 2008-2009 su bambini nati nel 2003, l'11%
ha un peso superiore alla norma e quasi il 5% è obeso. La ricerca ha preso in
esame ben il 43% di tutti i bambini di Bergamo di quella fascia d'età e i
risultati sono perciò molto attendibili. «Emerge una chiara correlazione tra
abitudini scorrette, come non fare colazione, stare molto davanti alla tv o
bere spesso bibite zuccherate, e la tendenza a ingrassare.
Come convincere una mamma a cambiare abitudini consolidate? «Per ottenere dei risultati a volte è necessario non essere troppo dolci – ha commentato la psicologa –. Io spesso contrappongo alla paura dei genitori di scontentare i figli una paura più grande: quella che con il loro stile di vita danneggino la loro salute. Preferisco dire chiaramente a quali disturbi andranno incontro se non cambiano modo di mangiare». Da ricordare anche che uno dei fattori che più influenzano il sovrappeso nei bambini è la familiarità, cioè il fatto di avere un genitore con lo stesso problema. Sono quindi le abitudini degli adulti le prime a dover essere cambiate. Niente diktat autoritari né modelli unici: le porzioni fotografate nell'atlante (ogni pediatra bergamasco ne avrà uno) devono essere adattate a seconda delle caratteristiche del bambino, ma rimane valida l'indicazione di base. «Abbiamo inserito anche fotografie delle merendine più diffuse in commercio perché non viviamo nel mondo delle favole, i bambini le mangiano e non ha senso demonizzarle – ha spiegato la dietista Cristina Bianchi –. L'importante è avere tante alternative e variare spesso».
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