Daniele Rodriguez
Professione Ostetrica/o. Aspetti di Medicina Legale e Responsabilità
Eleda Edizioni, pag.300, Euro 35,00
IL VOLUME - La 2° edizione del testo "Professione ostetrica/o" propone un profondo aggiornamento della 1° edizione del 2001, restando fedele all'impostazione che fu data allora alla materia. La stesura è stata svolta alla luce del nuovo Codice deontologico dell'ostetrica/o approvato dalla Federazione Nazionale Collegi Ostetriche (FNCO) nel 2010. La trattazione dei vari argomenti è costantemente svolta ponendo a confronto le pertinenti indicazioni giuridiche con i corrispondenti precetti deontologici.
Oltre allo scenario normativo, il libro tratta i principi di responsabilità, autonomia e intellettualità nell'esercizio della professione ostetrica; analizza gli aspetti giuridici dell'esercizio professionale in merito all'organizzazione, al coordinamento ed alla responsabilità gestionale dell'ostetrica/o nei confronti degli operatori sanitari di supporto dando ampio spazio al clinical risk management. È approfondito il tema della responsabilità in relazione a certificazioni, denunce, documentazione, segretezza e privacy. Sono affrontati argomenti quali l'interruzione volontaria della gravidanza, il prelievo di sangue cordonale, l'obiezione e la clausola di coscienza.
Questa pubblicazione è di rilevante interesse per chi svolge la professione di Ostetrica/o: sono esposte e commentate le norme che il professionista deve rispettare, nella consapevolezza della responsabilità connessa al proprio ruolo nella società, all’interno del sistema sanitario. Il testo riveste grande utilità anche per gli studenti sia per quanti sono inseriti in un percorso di base nel corso di laurea in Ostetrica, sia per quanti sono impegni in
attività post base, quali l corso laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche o il master in Coordinamento ed in Ostetricia legale. Il libro è fonte di coscienza anche per altri professionisti sanitari e per studenti di corsi di laurea della facoltà di Medicina e Chirurgia, in particolare per quanti approfondiscono lo studio delle varie specificità professionali con l’obiettivo di realizzare una pratica della tutela della salute basata su interazione ed integrazione fra le professioni.
UN BRANO - “ Caratteristiche del certificato dell’ostetrica –
Si intende abitualmente per certificato medico l’atto scritto, firmato e datato, con cui il medico attesta la esistenza di fatti o condizioni da lui accertati a carico di una persona o l’avvenuta esecuzione di determinate attività professionali, con l’eventuale indicazione di valutazioni scaturenti dai dati precedenti.
Analoga definizione può essere data di certificato ostetrico,fermo restando che l’attestazione scritta può riguardare accertamenti ed attività di pertinenza dell’ostetrica, quelle cioè rientranti nelle previsioni del profilo professionale, dell’ordinamento didattico universitario e nel codice deontologico, secondo le indicazioni dell’art. 1 della legge 42 del 1999. Il contenuto del certificato è comunque costituito da prestazioni professionali e/o dati obbiettivi, rispettivamente eseguite o riscontrati direttamente dal professionista che lo redige.
La questione del certificato dell’ostetrica, essendo parzialmente (non “totalmente” perché c’è il precedente certificato di assistenza al parto) innovativa, va comunque affrontata con prudenza. In particolare, nel caso di donne che abbiano ricevuto una prestazione professionale integrata medico-ostetrica, occorre valutare se il contenuto della certificazione richiesta dell’ostetrica sia di pertinenza medica. È tuttavia immaginabile che le richieste di certificazione riguardino prevalentemente attività dell’ostetrica svolte in assenza del medico; si potrà, per esempio, trattare di dati connessi all’assistenza prestata a domiciliare o di prestazione resa in regime libero-professionale. In questi contesti, il problema di definire la pertinenza professionale del contenuto del certificato tenderà a non assumere particolare rilievo.
Pertanto, quando non vi siano dubbi pertinenza professionale, eventuali domande di certificazione ostetrica vanno accolte, ovviamente se il contenuto richiesto corrisponde a verità e limitatamente alle circostanze che rientrano nel profilo professionale dell’ostetrica.
In alcuni casi, il certificato potrà riportare anche una valutazione relativa ai dati obbiettivi constatati, che volta in volta, potrà riguardare per esempio, il benessere materno e fetale o la data presunta del parto.
INDICE DEL VOLUME – Presentazione – Prefazione alla prima edizione – Prefazione alla seconda Edizione – Capitolo 1. L’esercizio della Professione: I riferimenti normativi e la loro evoluzione storica – 1.1 L’obiettivo dell’esercizio della professione: la tutela della salute – 1.2 Condizioni legali per l’esercizio della professione - 1.3 L’esercizio abusivo di professione – 1. 4 Libertà professione ed attività dipendente: le connesse qualifiche giuridiche dell’ostetrica - 1.5 I doveri fondamentali, storicamente consolidati, per l’esercizio della professione – 1.5.1 Il dovere di intervento – 1.5.2 Il dovere di operare con diligenza – 1.5.3 Il dovere di documentare – 1.5.4 Il dovere di richiedere l’intervento medico in caso di situazioni potenzialmente patologiche – 1.6 Il regolamento per l’esercizio professionale – 1.7 Le istituzioni per l’esercizio professionale – 1.8 Il profilo professionale – 1.9 Le direttive europee come fattore di confusione – 1.10 L’abrogazione del regolamento e del concetto di ausiliarietà della professione – 1.11 La non avvenuta abrogazione delle “istituzioni” - Capitolo 2 – L’esercizio della professione: competenze, attività responsabilità e autonomia dell’ostetrica - 2.1 I tre concetti cardine della legge 42 del 1999 – 2.2 La responsabilità (intesa come “essere responsabili”) - 2.3 L’attività (intesa come “attivarsi”) – 2.4 La competenza (intesa come “essere competenti”) – 2.5 L’autonomia dell’ostetrica – 2.6 I rapporti con la professione medica – 2.7 Note sulla responsabilità penale dell’ostetrica - 2.8 Note sulla responsabilità civile dell’ostetrica - Capitolo 3 L’informazione e il consenso – 3.1 Diffusione ed ambiguità della locuzione consenso informato – 3.2. L’informazione nei confronti della persona assistita – 3.2.1 La sentenza del Tribunale di Pordenone del 1992 ed il significato del dovere di informazione – 3.2.2 La ratifica in Italia della Conversazione di Oviedo: il diritto della persona ed essere informata – 3.2.3 Riferimenti normativi circa il dovere di informare – 3.2.4 Il codice deontologico e il dovere di informare – 3.2.5 Procedure, modalità e contenuti dell’informazione – 3.2.6 Verso una procedura di informazione integrata – 3.2.7 Il diritto della persona di non essere informata – 3.3 Il consenso della persona assistita – 3.3.1 I riferimenti normativi circa il dovere di acquisire il consenso – 3.3.2 Procedure e modalità della raccolta del consenso – 3.3.3 Il codice deontologico e il dovere di acquisire il consenso - 3.4 Consenso, informazione e minore età – Capitolo 4 La documentazione clinica ostetrica e il certificato ostetrico – 4.1 I riferimenti normativi ed il significato della documentazione clinica (cartella) ostetrica – 4.2 Definizione ed aspetti generali della documentazione clinica (cartella) ostetrica – 4.3 Il contenuto della documentazione clinica (cartella) ostetrica - 4.4. I requisiti formali e sostanziali della documentazione clinica (cartella) ostetrica – 4.5 Il certificato dell’ostetrica – 4.6 Caratteristiche del certificato dell’ostetrica – 4.7 Requisiti formali e sostanziali del certificato dell’ostetrica – Capitolo 5 Dichiarazioni, certificati e denunce obbligatorie - 5.1 La dichiarazione di nascita – 5.2 Il certificato di assistenza al parto e l’attestazione di nascita – 5.3 La denuncia di neonato deforme – 5.4 La segnalazione di neonato immaturo – 5.5 Il referto e la denuncia all’autorità giudiziaria: aspetti generali – 5.6 Il referto e la denuncia all’autorità giudiziaria: note su alcuni delitti perseguibili di ufficio – 5.6.1 Delitti in violazione delle norme sull’interruzione volontaria della gravidanza – 5.6.2 Omicidio doloso e infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale – 5.6.3 Mutilazioni genitali femminili – 5.6.4 Abbandono di minori o incapaci – 5.6.5 Maltrattamento in famiglia o verso i fanciulli – 5.6.6 Violenze sessuale – Capitolo 6 Segreto professionale e tutela della riservatezza dei dati sanitari – 6.1 Il segreto professionale in generale – 6.2 Il codice penale ed il codice di procedura penale: segreto professionale e segreto di ufficio – 6.3 tutela del segreto circa interruzione volontaria della gravidanza e violenza sessuale – 6.4 Nascita, in ambito sanitario, del concetto di “riservatezza” – 6.5 Il codice in materia di protezione dei dati personali – 6.6 Disposizione generali pei il trattamento dei dati personali – 6.7 La tutela dei dati personali in ambito sanitario – 6.8 Segreto professionale e tutela della riservatezza nel codice deontologico – Capitolo 7 Temi problematici nell’esercizio professionale – 7.1 L’interruzione volontaria della gravidanza – 7.1.1 L’interruzione di gravidanza nei primi 90 giorni – 7.1.2 L’interruzione di gravidanza dopo il novantesimo giorno – 7.1.3 L’interruzione di gravidanza in caso di possibilità di vita autonoma del feto – 7.1.4 L’interruzione di gravidanza della minorenne nei primi novanta giorni – 7.1.5 L’interruzione di gravidanza della donna interdetta – 7.2 L’obiezione di coscienza – 7.2.1 L’obiezione di coscienza l’interruzione volontaria di gravidanza - 7.2.2 L’obiezione di coscienza e la fecondazione assistita – 7.2.3 Il codice deontologico dell’ostetrica: obiezione e clausola d coscienza – 7.3 Il prelievo di sangue cordonale – 7.4 Il riscontro diagnostico in caso di morte improvvisa del lattante o inaspettata del feto – 7.5 Il governo degli operatori di supporto – 7.6 Il clinica risk management – 7.6.1 L’identificazione dei rischi – 7.6.2 L’analisi dei rischi – 7.6.3 Il trattamento e il monitoraggio dei rischi – 7.7 Il coordinamento – 7.8 La pubblicità sanitaria
L’AUTORE - Nato a Milano il 16 agosto 1949, ha conseguito laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Padova il 6 novembre 1974, diploma di specializzazione in Medicina legale e delle assicurazioni presso l'Università degli Studi di Padova il 26 luglio 1977 ed in Anatomia patologica e tecniche di laboratorio presso l'Università degli Studi di Parma il 30 giugno 1980.
A partire dal 1° novembre 1994 al 30 settembre 2004, è stato professore di prima fascia nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università politecnica delle Marche in Ancona, coordinatore del Corso di Medicina legale nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia ed in quello di Odontoiatria e Protesi dentaria, nonché con decorrenza varia, coordinatore dei Corsi di Diritto sanitario, Deontologia generale e Bioetica applicata e dei corsi di Medicina legale prima nei Diplomi universitari (D.U.) indi nei Corsi di laurea per vari professionisti della salute (Infermiere, Ostetrica, Fisioterapista, Ortottista). Sempre in detta Università, è stato direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina legale, nonché titolare di numerosi insegnamenti in Medicina legale o affini in varie Scuole di Specializzazione.
Dal 1° novembre 1994 al 30 settembre 2004 è stato responsabile (direttore; dirigente di II livello; primario) del Servizio di Medicina legale nell'Azienda ospedaliera convenzionata con l'Università politecnica delle Marche di Ancona, nonché membro del locale Comitato di Etica.
A partire dal 1° ottobre 2004 è professore ordinario di Medicina legale nell’Università degli studi di Padova, con attribuzione dello svolgimento dei Corsi di medicina legale in ciascuno dei seguenti Corsi di laurea: Specialistica Odontoiatria e Protesi dentaria, Specialistica Giurisprudenza (sede di Treviso), Specialistica Fisioterapia, Infermieristica (sede di Treviso), Infermieristica (sede di Rovigo), Educazione professionale (sede di Rovigo), Neurofisiopatologia, Scienze motorie ed in ciascuna delle seguenti scuole di specializzazione: Medicina legale, Medicina Interna, Neurologia e Medicina del Lavoro. E’ componente del Comitato ordinatore ed è docente nel Master in Clinical Risk Management istituito nell’Università di Padova.
Ha svolto e svolge intensa attività didattico-formativa e/o di consulenza per incarico di svariati enti pubblici o di diritto pubblico (ospedali, USL, regioni o province autonome, associazioni, società, ordini e collegi professionali) in materia di medicina legale, di deontologia e di responsabilità delle professioni sanitarie.
Ha svolto e svolge attività di ricerca scientifica in vari campi della Medicina legale e discipline affini (deontologia; responsabilità professionale; clinical risk management; diritto sanitario; patologia medico-legale; tanatocronologia; idoneità, invalidità e disabilità; patologia da lavoro; tossicologia forense; genetica forense).
E' autore di circa 250 pubblicazioni scientifiche a stampa (monografie ed articoli in riviste italiane ed internazionali) su argomenti diversificati della Medicina legale.
E' stato promotore e/o coordinatore e/o titolare di numerosi progetti di ricerca.
Ha contribuito a vario titolo alla organizzazione di vari congressi scientifici di rilievo nazionale ed internazionale
Nessun commento:
Posta un commento