Quando mangiano in mensa altrimenti la frutta resta nel piatto
Il pranzo è anche un momento di socialità in cui parlare con i compagni e serve non solo a nutrirsi ma per godere del cibo
di Alice Vigna
Per mangiare serve tempo. Anche e soprattutto ai bambini nelle mense scolastiche: se si può stare a tavola non più di venticinque minuti la qualità del pasto peggiora non poco perché i bimbi scansano più spesso frutta e verdura e non finiscono i piatti, con un effetto negativo sull’apporto di nutrienti importanti per la salute. Lo dice una ricerca pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, condotta negli Stati Uniti su mille studenti delle scuole elementari e medie: quando i bambini avevano venti minuti o ancor meno tempo per il pasto, sceglievano di mangiare un frutto quattro volte su dieci anziché sei su dieci, come accadeva invece in chi aveva almeno venticinque minuti per stare a tavola. Mangiando in fretta, stando ai dati raccolti, i piccoli lasciavano poi più cibo nel piatto e spesso si trattava delle verdure.
Mangiare troppo in fretta riduce il senso di sazietà
Secondo molti genitori i piatti non piacciono
Resta il fatto che, minuti concessi a parte, le mense scolastiche sono spesso accusate di non dare cibo di qualità ai bambini: i piatti, secondo molti genitori, vengono lasciati a metà non tanto perché non c’è il tempo per mangiarli quanto perché non sono graditi. Che fare in questi casi? «Mamme e papà innanzitutto possono e devono chiedere alla scuola di fornire una programmazione dei pasti elaborata da un nutrizionista, in modo da essere sicuri che ci sia una rotazione adeguata delle portate e che la composizione dei pranzi sia equilibrata nei nutrienti fondamentali – risponde Di Mauro –. Questo tranquillizza i genitori ed è uno stimolo per chi deve fornire i pasti a migliorare l’offerta, che chiaramente deve essere di buona qualità». L’ideale sarebbe usare prodotti biologici a filiera corta per piatti poco elaborati, i più amati dai piccoli; quando nonostante tutto i figli fanno gli schizzinosi, secondo il pediatra non bisogna comunque abbandonare la mensa. «Le mamme non dovrebbero chiedere di portare a casa i bambini per il pranzo, né dare ai propri figli il pasto da portare a scuola», spiega lo specialista. « Questo perché è difficile che i genitori siano in grado di comporre sempre menu bilanciati, in più non è bene che ci siano differenze fra gli alunni di una stessa classe: difficile credere che non si creino “turbolenze” se qualcuno arriva con una pietanza golosa. I bambini devono mangiare tutti assieme gli stessi piatti; naturalmente è un obbligo della scuola garantire, oltre che un intervallo sufficientemente lungo per la mensa, prodotti di qualità e ricette che siano appetibili e adatte ai bimbi», conclude il professor Di Mauro.
Corriere Della Sera, 19 ottobre 2015
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