Vaccinazioni
Pediatriche: Lettera aperta al Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità
Ill.mo Prof. Ricciardi,
Oggigiorno, un qualsiasi medico dotato di buon senso e di un minimo di conoscenza scientifica non può essere contro le vaccinazioni pediatriche e infatti conosciamo tutti l'utilità di questa pratica sanitaria.
Molti anni di studio quotidiano della letteratura scientifica, con la quale abbiamo sempre documentato le nostre affermazioni e pubblicazioni sia scientifiche sia divulgative, ci hanno permesso di conoscere a fondo l'utilità ma anche i limiti delle vaccinazioni, che all'inizio noi sostenevamo e che molto frequentemente anche praticavamo. Però, questi 35-40 anni di pratica medica specialistica accanto al bambino malato, non frettolosa ma fatta di osservazione e di ascolto, di considerazione di quello che lui ci comunica e subliminale e di quello che i genitori raccontano, ci ha aperto gli occhi sulla realtà delle reazioni avverse causate dalle vaccinazioni pediatriche.
Ci siamo infatti accorti che, dopo
un'osservazione minuziosa e prolungata nel tempo di bambini vaccinati e non
vaccinati,questi ultimi appaiono
indubbiamente e globalmente più sani, meno soggetti alle patologie
infettive, specie delle prime vie aeree, meno soggetti ai disturbi intestinali
e alle patologie
croniche, meno soggetti a patologie neurologiche e
comportamentali e scarsi consumatori di farmaci e di interventi sanitari. Può
capire, quindi, che la nostra osservazione non è rivolta solo alle
patologie specificatamente interessate dalle vaccinazioni, ma alla salute
globale del bambino, perché crediamo che questa sia la finalità e
il dovere di ogni Medico. Certo, è un dato che nasce dall'esperienza clinica
quotidiana ma siamo disponibili a partecipare a un'indagine organizzata dal Suo
Istituto che confronti nel modo più rigoroso lo stato di salute dei bambini
completamente vaccinati con quella dei bambini mai vaccinati.Pertanto, per quanto riguarda le reazioni avverse causate dalle vaccinazioni pediatriche, noi non intendiamo solo quelle reazioni gravi, mortali o gravemente invalidanti, che ogni tanto si possono avere e che nessun medico dotato di buon senso osa negare. Ci riferiamo invece a quella parte molto più numerosa di effetti indesiderati che sembrano essere collaterali alla pratica vaccinale e che sono frutto di una alterazione immunitaria tutt'altro che irrilevante per un neonato o comunque per un organismo immunologicamente immaturo.
Sono queste conseguenze della pratica vaccinale che ci preoccupano, perché notiamo che dopo le vaccinazioni molti bambini, ad esempio, reagiscono con l'innalzamento della temperatura (che è una classica reazione immunitaria ad una noxa esterna), subiscono un'alterazione di quelle che prima erano le loro normali funzioni digestive e/o della regolarità del loro ritmo sonno-veglia (espressione di una risposta multisistemica), diventano più irritabili, piangono in modo inconsolabile e regrediscono in alcune abilità prima acquisite (a testimonianza che c'è stato una irritazione a livello del sistema nervoso centrale).
Queste evidenze, che qualsiasi medico attento e osservatore può notare ovviamente non in tutti ma in alcuni bambini da poco vaccinati, ci hanno interrogati sulla innocuità non tanto del singolo vaccino, ma specialmente sul modo in cui noi oggi pratichiamo le vaccinazioni pediatriche.
Sappiamo tutti che i germi vengono fermati dalle barriere fisiologiche di un organismo con sistema immunitario normofunzionante, sappiamo che c'è un'interazione essenziale tra i Pathogen-Associated Molecular Pattern (PAMP) dei germi e i Toll-Like Receptors (TLR) e che la stimolazione di questi recettori attiva una via di segnalazione che comporta l'induzione di geni anti-microbici, di citochine pro-infiammatorie (IL-1β, TNF-α, IL-6) e di prostaglandine che inducono un'attivazione del sistema immunitario, mentre l'inoculazione parenterale degli antigeni vaccinali induce una soppressione immunitaria (anche se quasi sempre temporanea).
Pertanto, se lasciamo da parte affermazioni non supportate
scientificamente, come quelle di coloro che dicono che un neonato
viene a contatto attraverso le mucose con molti più antigeni batterici e virali
di quelli contenuti nelle fiale vaccinali, dimenticando che i vaccini a cui ci
riferiamo in questo contesto by-passano completamente le barriere fisiologiche
dell'organismo pediatrico ed entrano direttamente in circolo, e se lasciamo da
parte affermazioni semplicistiche che i vaccini sono assolutamente sicuri,
dimenticando le numerosissime revoche di commercializzazione di molte loro
specialità, i numerosi casi mortali riportati in letteratura poche ore dopo la
loro somministrazione, non possiamo non osservare che la pratica vaccinale
attuale offre il fianco a molte perplessità e per questo è sede di accese
dispute in ambito scientifico, sia per le sue conseguenze sul
sistema immunitario sia perché è basata su un trattamento di massa che prevede
la somministrazione a tutti i bambini degli stessi vaccini ad una medesima e
precocissima età, senza tener conto dell'anamnesi familiare e personale e dello
stato differente di salute dei piccoli e dell'ambiente in cui vivono.
Noi crediamo che
Considerazioni preliminari
1 - Obiettivo della Medicina Preventiva è
quello di proteggere i bambini dalle malattie ricorrendo a trattamenti di
provata innocuità (Primum non nocere),
pertanto senza sottoporli ad alcun rischio farmacologico.
2 - La Farmacologia Moderna , ad esclusione di
condizioni estreme di emergenza pubblica, non contempla farmaci che possono essere
somministrati in modo generalizzato, incondizionato e indiscriminato a tutta la
popolazione, cioè senza un adeguato studio della persona volto a
personalizzare il trattamento e valutare correttamente il rapporto
rischio/beneficio per ogni singolo ricevente.
3 - I vaccini sono farmaci veri e propri e come tali hanno indicazioni, non
indicazioni e controindicazioni, perciò possono sicuramente causare anche
reazioni avverse.
4 - Se usati adeguatamente e attentamente
personalizzati, i vaccini possono essere molto utili per ridurre nel
ricevente la probabilità di ammalarsi di alcune specifiche patologie infettive.
5 - La Legge italiana attuale impone 4 vaccinazioni pediatriche
obbligatorie (antidifterica,
antitetanica, antipoliomielitica e antiepatitica B), ma la prassi quotidiana ne
somministra 7 senza spiegazione e possibilità di appello.
6 - Nelle attuali condizioni socio-sanitarie
del nostro Paese, non sembra essere assolutamente né necessario né urgente
ricorrere alle vaccinazioni di massa con 7 vaccini contemporanei nei primissimi
mesi di vita, quando il sistema immunitario è totalmente immaturo e quindi
facilmente squilibrabile. Infatti, la quasi totalità dei Paesi dell'Europa Occidentale
non impone alcuna vaccinazione, ma si limita a formulare delle raccomandazioni:
dei 29 Paesi dell'Unione Europea (i 27 dell'UE più Norvegia e Islanda), 17 non
hanno alcuna vaccinazione obbligatoria (quasi tutti i Paesi dell'Europa
Occidentale più Estonia e Lituania); tra i Paesi dell'Europa Occidentale, hanno
vaccinazioni obbligatorie solo Italia e Grecia (con 4 vaccini) e Francia (con 3
vaccini).
7 - Oggi i bambini sono immunologicamente più deboli dei
coetanei di qualche decennio fa per
molteplici motivi: maggior numero di fattori di malattia o di non-salute nei
genitori; alimentazione nutrizionalmente più povera e squilibrata; ambiente più
inquinato; più facile ricorso a trattamenti farmacologici sia nella madre durante
gravidanza, parto e/o allattamento, sia nel neonato; maggior incidenza di parti
cesarei, ecc.
8 - La letteratura scientifica attuale
conferma l'evidenza clinica che quanto maggiore è il numero dei vaccini somministrati
contemporaneamente e quanto più è piccolo e/o nato prematuramente il bambino,
tanto maggiori sono i rischi di reazioni avverse.
9 - Le attuali conoscenze di immunologia non considerano
razionale la somministrazione parenterale contemporanea di 7 antigeni vaccinali
ad un neonato di pochi mesi di vita, anche perché in Natura,
indipendentemente dal grado di contagio, non si manifestano mai simultaneamente
7 patologie infettive e ciò significa che l'organismo non è fisiologicamente
idoneo a gestire una tale evenienza.
10 - Se esistono vaccini pediatrici multipli, non
capiamo perché non debbano essere commercializzati anche i medesimi vaccini
singoli; infatti, ad esempio, non è chiaro perché una donna, che
prima di una eventuale futura gravidanza desideri vaccinarsi contro la rosolia,
debba essere obbligata ad inocularsi anche i vaccini contro il morbillo e la
parotite (vaccino MPR).
11 - Nella letteratura scientifica,
soprattutto negli USA, esiste attualmente una accesa discussione sia sul
rapporto rischio/beneficio del vaccino trivalente MPR (contro
Morbillo-Parotite-Rosolia) a virus vivi attenuati, sia sull'utilità e
sull'efficacia del vaccino anti-HPV (contro il Papillomavirus Umano).
12 - Quest'ultimo è stato commercializzato
molto prima che fossero disponibili dati certi sulla sua capacità di ridurre il
rischio di tumore della cervice uterina e a tutt'oggi sono disponibili solo estrapolazioni statistiche
sulla reale capacità di prevenzione tumorale da parte del vaccino anti-HPV (in ogni caso, sappiamo che può
potenzialmente proteggere solo verso 2 dei 13 genotipi virali ad alto rischio
oncologico); inoltre, mancano totalmente dei dati longitudinali di
farmacovigilanza attiva sul suo reale rapporto rischio/beneficio dopo
somministrazione in bambine di 11-12 anni d'età (per tale motivo in alcuni
Paesi il vaccino è stato ritirato per precauzione e in Francia, Spagna e Italia
centinaia di medici hanno firmato una petizione per sospenderne
l'inoculazione).
13 - Recentemente, il
vaccino antinfluenzale viene consigliato anche nei bambini sotto l'anno di età,
ma è noto che le prove scientifiche che avvalorano la sua efficacia e il suo
rapporto rischio/beneficio sono estremamente scarse, deboli e discutibili, sia
per la vaccinazione pediatrica che per quella dell'adulto.
14 - I bambini nati prematuri o che hanno riportato
una patologia acuta nei primi mesi di vita o che sono ancora affetti da qualche
patologia infettiva acuta o che l'hanno superata da poche settimane o che hanno
ricevuto farmaci interferenti con il sistema immunitario (antibiotici,
cortisonici e/o altri immunosoppressori) nei primi mesi di vita o che hanno
subito interventi chirurgici in anestesia generale o che hanno alterazioni
immunitarie o che sono figli di genitori con patologie immunitarie o
metaboliche o che vivono intensi (per loro) stress psichici o che si trovano in
qualsiasi altra condizione squilibrante il loro già debole e precario equilibrio
immunitario, sono sicuramente a maggior rischio di danni vaccinali.
15 - Le reazioni avverse dei vaccini non dipendono solo
dalla componente antigenica di questi ultimi, ma anche dai loro componenti
tossicologici (adiuvanti
e conservanti) e sappiamo bene che l'innocuità a lungo termine della
somministrazione parenterale in neonati di questi composti, singoli e/o
variamente associati tra loro, non è sufficientemente dimostrata, mentre
esistono prove scientifiche della tossicità e pericolosità isolata di alcuni di
essi, sia in vitro, sia negli animali da laboratorio, sia nell'uomo. Inoltre, è
noto che più è piccolo il bambino, maggiore deve essere la quota di antigene
necessaria a innescare la risposta immunitaria.
16 - Purtroppo, nel
nostro Paese la pratica della segnalazione delle sospette reazioni avverse a
farmaci e vaccini è poco attuata e in alcuni casi è addirittura misconosciuta o
addirittura ostacolata, per cui queste segnalazioni sono fortemente
sottostimate sia quantitativamente che qualitativamente.
17 - Da molti anni giungono nel nostro Paese,
rispetto altri Paesi europei, numerosi immigrati extracomunitari e questo dato
suscita allarmi ingiustificati: il fenomeno migratorio, ormai
consolidato da decenni in Europa, non ha mai causato la diffusione di
poliomielite o difterite neanche nei Paesi europei che hanno basse coperture
vaccinali, per esempio come l'Austria (circa 85% di copertura vaccinale: dati
OMS e Unicef). È noto invece che gli immigrati, a causa delle precarie
condizioni di vita in cui si vengono a trovare, possono essere portatori di ben
altre patologie, come tubercolosi, scabbia, salmonellosi, ecc.
18 - In queste ultime settimane si sta
parlando molto di “crollo delle coperture
vaccinali” in Italia, ma verificando il dato suEpicentro, abbiamo notato che la
flessione media nella copertura è stata molto debole (Allegato 1).
19 - Inoltre, non dimentichiamo che il
dato del 95% di copertura vaccinale è l'obiettivo prefissato dal Piano
Nazionale Vaccini, non però dalla letteratura scientifica. Per fare
un esempio, nel libro Vaccines di Stanley A. Plotkin, Walter A. Orenstein e
Paul A. Offit, con la prefazione di Bill Gates (autori notoriamente favorevoli
alla pratica vaccinale), sono riportate le soglie ritenute necessarie per ogni
malattia infettiva per ottenere la cosiddetta immunità di gregge (herd
immunity) nei Paesi occidentali. La tabella riportata (Allegato 2) evidenzia
chiaramente che la soglia minima del 95% è totalmente ingiustificata
e non deve spaventare.
20 - I dati epidemiologici attuali riguardanti la
poliomielite dimostrano
che non c'è alcuna evidenza scientifica che il calo delle coperture vaccinali
sotto il 95% ponga la popolazione a rischio di epidemie infettive (cfr. ad
esempio l'esperienza di Austria, Bosnia e Ucraina). Molti Paesi appartenenti a
Regioni geografiche OMS delle Americhe e del Pacifico sono “Polio Free” nonostante abbiano coperture
vaccinali ritenute nettamente al di sotto del 95%. Questo
tetto percentuale, inoltre, è frutto di una stima statistica e ha un valore
puramente orientativo.
21 - Oggi viviamo in un ambiente gravemente
inquinato dal punto di vista tossicologico e la letteratura scientifica di questi ultimi anni
correla l'inquinamento con molte patologie sia neuropsichiatriche, sia
metaboliche, sia degenerative del bambino, patologie che hanno
sempre alla base un interessamento immunitario sul quale l'alterazione indotta
da precoci e multiple vaccinazioni può aggiungersi come fattore sinergico
paragonabile a quella “goccia che può far traboccare il vaso”.
La nostra proposta,
pertanto, è così articolata
1 - Obiettivo di ogni trattamento medico deve essere
sempre la sua personalizzazione, perché deve essere adattato alle
caratteristiche personali, nutrizionali, familiari, ambientali e sociali di ogni
singola persona. La ricerca medica va in questa direzione: si punta sulla
personalizzazione della terapia, si cercano i farmaci più efficaci ad esempio
anche in base al genoma dell'individuo.
2 - I genitori sono i primi responsabili della salute dei
loro figli. Nell'ambito dei temi sociali oramai correnti e
universalmente accettati della democratizzazione della Medicina, della libertà
di scelta terapeutica, della collaborazione del paziente con il medico all'atto
terapeutico e dell'obbligatorietà della consapevolezza, cioè del “consenso
informato” da parte del paziente, i genitori dovrebbero essere esaustivamente
informati sulla reale necessità e sul rischio/beneficio di ciascun vaccino
pediatrico. Di tale azione e responsabilità dovrebbero essere investiti anche i
Pediatri di Libera Scelta e le Istituzioni Sanitarie locali.
3 - Nel rispetto della Costituzione Italiana,
per garantire la vera tutela della salute è necessario che chi opera nel campo sanitario
pubblico non si trovi in alcuna condizione di conflitto di interessi.
4 - Per l'adeguamento dell'Italia alle norme
vaccinali attualmente in uso in tutti gli Stati Europei socialmente e
culturalmente simili al nostro (come Regno Unito, Germania, Austria, Spagna,
Belgio, Olanda, Lussemburgo, Svezia, Portogallo),riteniamo doveroso che venga superato l'obbligo vaccinale. Le mutate condizioni socio-sanitarie e
le maggiori consapevolezza, responsabilità e maturità delle attuali e future
nuove generazioni di genitori permettono sicuramente di impostare una Medicina
Preventiva più moderna e farmacologicamente più razionale, cioè personalizzata
in base alle caratteristiche biopatografiche e ambientali dei vaccinanti. Un tale
approccio, inoltre, ridurrebbe sicuramente il rischio degli effetti
indesiderati dei vaccini.
5 - Prima della vaccinazione, il Pediatra di
Libera Scelta dovrebbe raccogliere una dettagliata anamnesi dei genitori, dei
parenti prossimi e del bambino stesso, considerando tutti i fattori che
influenzano la salute di quest'ultimo nella sua globalità, perché su di lui si
ripercuotono anche le condizioni socio-ambientali del territorio in cui vive e
quelle lavorative, economiche, nutrizionali, tossicologiche e
psico-comportamentali dei componenti della sua famiglia.
6 - Prima della vaccinazione, il Pediatra di
Libera Scelta dovrebbe escludere prudenzialmente eventuali controindicazioni
alle vaccinazioni e a tale scopo, nel caso lo ritenesse opportuno, dovrebbe
eventualmente sottoporre il bambino ad accertamenti laboratoristico-strumentali
volti a valutare le sue condizioni immunitarie e nutrizionali, ricercando in
particolare la presenza dei marker di flogosi.
7 - Nel momento della vaccinazione, il bambino deve
essere sempre in perfetta salute, sia fisica che psichica.
8 - Il Medico Vaccinatore dovrebbe eseguire la
vaccinazione solo dopo aver
escluso eventuali malattie acute recenti o in atto, dopo aver escluso la
presenza di eventuali controindicazioni e dopo aver visitato attentamente il
vaccinando: è ovvio che un bambino ha diritto alla massima attenzione.
9 - Nel rispetto della Legge attuale, deve
essere garantita la possibilità di eseguire solo le 4 vaccinazioni
obbligatorie.
10 - Per ridurre il rischio di reazioni
avverse dei vaccini, le vaccinazioni obbligatorie dovrebbero essere
iniziate almeno nel secondo semestre di vita, ma dato che ci
possono essere delle condizioni specifiche che consiglino un uso anticipato o
posticipato di qualche vaccinazione, è necessario che tutti i vaccini (non solo i 4 obbligatori per il
nostro Paese, ma anche gli altri, specificatamente quello per la rosolia) vengano
commercializzati anche singolarmente per permettere la massima
personalizzazione terapeutica.
11 - Allo scopo di essere stimolati a crescere sempre più
in consapevolezza e responsabilità verso la pratica vaccinale attuata nei loro
figli, i genitori dovrebbero ricevere dal Medico Vaccinatore le
schede tecniche dei vaccini in modo da conoscere le proprietà, le
controindicazioni, le componenti tossicologiche e le reazioni avverse di ogni
farmaco che loro figlio riceverà e poter eventualmente segnalare prontamente
eventuali reazioni avverse. Medici e personale addetto alla somministrazione
dei vaccini dovrebbero essere opportunamente formati per rendere facilmente
fruibili da parte di tutti i genitori tali informazioni.
12 - Nello stesso momento, i
genitori hanno il dovere e il diritto di essere informati sull'esistenza della
Legge 210 del 1992 inerente le modalità per ottenere l'indennizzo per i danni
vaccinali; una legge che deve essere reperibile, esposta e ben
consultabile presso la sede dei Servizi di Igiene e di Immunoprofilassi.
13 - Alla luce del fatto che i
vaccini, come tutti i farmaci, possono causare dei danni nel vaccinato, sia a rapida
che a lenta e tardiva comparsa, per il bene del proprio figlio e
per un dovere morale nei confronti degli altri bambini che in futuro verranno
vaccinati, i genitori devono essere anche adeguatamente istruiti
a segnalare una qualsiasi alterazione o anomalia o cambiamento fisico e/o
psichico nel bambino da poco vaccinato avvisando tempestivamente il proprio Pediatra
di Libera Scelta e chiedendo, oltre all'ovvia visita medica del piccolo
paziente, anche un adeguato trattamento curativo dei disturbi in atto e un
trattamento preventivo verso eventuali ulteriori aggravamenti che potrebbero
comparire a breve e/o lungo termine.
14 - Nel caso abbia il semplice sospetto di una reazione
avversa vaccinale, il Pediatra di Libera Scelta ha sempre il dovere
di compilare la scheda di Segnalazione di Sospetta Reazione Avversa (D.M. 23.12.2003). A nostro avviso, va
ripristinato l'obbligo di segnalazione della sospetta reazione avversa, accanto
ad un meccanismo di incentivazione di questa pratica.
A nostro avviso, un
tale approccio vaccinale garantirebbe una migliore difesa della salute
pediatrica nei confronti delle malattie infettive ponendo più attenzione ai nostri
figli, riducendo il rischio dei danni da vaccino e personalizzando ogni
intervento preventivo adattando le più recenti conoscenze scientifiche alle
reali necessità pediatriche individuali in considerazioni anche delle attuali modificate
condizioni socio-ambientali del nostro Paese.
Questa lettera è stata firmata solo da alcuni
di noi per motivi di semplicità, ma sono moltissimi i Medici e le Associazioni che
condividono questi concetti che Le abbiamo esposto.
Inoltre, siamo altrettanto certi che sarebbero pronti a
firmare decine di migliaia di genitori italiani che si basano su questi
principi e che prima
di noi si sono accorti che le vaccinazioni pediatriche praticate nel modo
finora utilizzato hanno causato dei danni lievi o gravi ai loro figli.
Se il tema delle vaccinazioni è fortemente
dibattuto a livello internazionale in questi ultimi anni, è perché l'argomento
è ancora scientificamente aperto e allora se vogliamo servire la Verità abbiamo solo una
possibilità: unirci tutti attorno ad un tavolo scientifico e discutere
l'argomento con cuore aperto e libero da conflitti di interesse. Questo è il Bene della Medicina, il
resto è coercizione cieca e scontro frontale che prima o poi si rivelerà contro
tutti noi.
Inoltre, noi non chiediamo di andare contro
le linee guida internazionali sulle vaccinazioni pediatriche, ma desideriamo
aiutare l'Italia ad avanzare nel cammino della Comunità Europea verso la
liberalizzazione delle vaccinazioni lasciando ai genitori, dopo
averli concretamente e correttamente informati sui pro e contro dei farmaci
vaccinali, la decisione finale di accettare o meno questo
trattamento.
In fin dei conti, i
genitori di oggi esigono giustamente di svolgere i loro diritti di primi seppur
non unici responsabili della vita e della salute dei loro figli, ma
è palese che in questo cammino hanno bisogno di essere guidati e consigliati
dagli Specialisti del settore, in particolare da coloro che sono investiti di
cariche istituzionali.
Auspicando che Lei e il Suo autorevole
Istituto abbiate compreso la motivazione profonda che ci ha spinti a scrivere
questo documento, cogliamo l'occasione per porgere cordiali saluti
Roberto Gava, farmacologo, tossicologo e cardiologo, vice-Presidente
AsSIS (Padova)
Eugenio Serravalle, pediatra, puericultore e patologo neonatale,
Presidente AsSIS (Pisa)
Maurizio Proietti, ricercatore dell'ISDE e Presidente Commissione
Scientifica AsSIS (L’Aquila)
Carlo Alessandria, gastroenterologo (Torino)
Giovanni Alvino, ginecologo, urologo (Salerno)
Rosario Amelio, dirigente medico (Catanzaro)
Maria Cristina Andreotti, medico di medicina generale (Modena)
Marialisa Angeli, pediatra (Aosta)
Gaetano Arcovito, psichiatra e dirigente ASP 5 (Messina)
Andrea Aversa, medico di medicina generale (Napoli)
Rita Baraldi, radiologa (Ferrara)
Maurizio Bardi, medico di medicina generale (Milano)
Domenico Battaglia, urologo e andrologo (Ferrara)
Innocenza Berni, medico di medicina chimico-clinica (Viterbo)
Laura Bertelè, medico di terapia fisica e riabilitazione motoria e
psicologa (Lecco)
Mario Berveglieri, specialista in pediatria (Ferrara)
Elena Beziza, anestestia (Milano)
Mariarosa Bonazzoli, medico di medicina generale (Novara)
Laura Borghi, medico di medicina chimica-clinica (Milano)
Luigi Brunino, medicina fisica e riabilitazione (Padova)
Paolo Campanella, medico di medicina generale (Varese)
Maurizio Cannarozzo, medicina del lavoro e psicoterapeuta (Trieste)
Guido Cantamessa, medico di medicina generale (Bergamo)
Remigio Cenzato, medico di medicina generale (Venezia)
Anna Cesa-Bianchi, pediatra e medico in scienza
dell’alimentazione (Sondrio)
Goffredo Chiavelli, pediatra (Treviso)
Giancarlo Cimino, pediatra (Cagliari)
Salvatore Coco, medico di medicina generale (Catania)
Marco Colla, chirurgo d'urgenza (Biella)
Donatella Confalonieri, infettivologa (Mantova)
Ruggero Alberto Consarino, ginecologo (Modena)
Maurizio Conte, pediatra (Roma)
Mariella Cordella, medico di medicina generale (Bologna)
Marisa Cottini, ginecologa (Torino)
Marcello Dalloni, ginecologo (Pesaro)
Eugenio De Blasi, medico di medicina generale (Milano)
Tommaso De Chirico, pneumologo (Milano)
Beatrice Dedor, medico delle cure palliative oncologiche
(Milano)
Monica Delucchi, medico di medicina interna (Genova)
Emilio De Tata, medico sportivo (Reggio Emilia)
Sebastiano Di Salvo, medico di medicina interna (Catanzaro)
Gustavo Dominici, medico di medicina generale (Roma)
Sabine Eck, medico di medicina generale (Modena)
Giuseppe Fagone, medico di medicina generale (Milano)
Paola Fava, medico sportivo (Bologna)
Luisa Ferla, neurologa (Torino)
Maria Luisa Ferrari, specialista in pediatria (Ferrara)
Guglielmo Ferraro, odontoiatra (Salerno)
Fedora Fornaini, anestesista (Livorno)
Andreina Fossati, medico di medicina generale (Napoli)
Giovanna Gallerani, pediatra e neuropsichiatra infantile (Bologna)
Egidio Galli, medico dello sport (Messina)
Paolo Garati, medico di medicina generale (Torino)
Lucia Gasparini, endocrinologa (Roma)
Giovanna Gigli, medico e psicologo clinico (Milano)
Giovanna Giorgetti, medico di medicina generale (Terni)
Paolo Giraudo, medico di medicina generale (Torino)
Barbara Grandi, ginecologa (Siena)
Maria Rita Gualea, medico dello sport (Pavia)
Emilio Iodice, medico di igiene e medicina preventiva, pneumologo e
neurologo (Novara)
Giuseppe Leardini, medico di medicina generale (Rimini)
Carmine Lo Schiavo, medico di medicina generale (Chieti)
Alfredo Lubrano, medico di medicina generale (Napoli)
Alberto Magnetti, medico di medicina generale (Torino)
Francesco Marino, ematologo (Roma)
Chiara Matteoli, medico di medicina generale (Pisa)
Loredana Mattioli, medico di medicina generale (Reggio Emilia)
Dario Mazza, odontoiatra (Roma)
Alberto Mazzocchi, chirurgo maxillo-facciale (Bergamo)
Carlo Melodia, medico e biologo (Napoli)
Simona Mezzera, medico di medicina generale (Firenze)
Dario Miedico, medico legale (Genova)
Monica Monaco, statistica (Bologna)
Livia Mondina, ginecologica (Milano)
Annalisa Motelli, medico del lavoro (Milano)
Gennaro Muscari Tomaioli, medico di medicina generale (Venezia)
Paola Nannei, pediatra e radiologa (Milano)
Roberto Olivi Mocenigo, odontoiatra infantile (Modena)
Paola Pamich, medico di medicina generale (Genova)
Veronica Petraglia, medico di medicina generale (Bologna)
Mauro Piccini, medico di medicina generale (Novara)
Chiara Piccinini, medico audiopsicofonologo e biologo (Modena)
Rosella Pierdomenico, pediatra (Ascoli Piceno)
Massimo Pietrangeli, pediatra (Pescara)
Miriam Pisani, medico di igiene e medicina preventiva (Torino)
Emma Pistelli, odontostomatologa (Pistoia)
Raffaella Pomposelli, medico di medicina generale (Milano)
Giuliano Poser, medico sportivo (Pordenone)
Massimo Presacco, medico di medicina generale (Padova)
Luciano Proietti, pediatra e chirurgo pediatra (Torino)
Pietro Rabolli, pneumologo (Savona)
Orazio
Raffa, medico genetista e di igiene e medicina preventiva (Messina)
Paolo Roberti di Sarsina, psichiatra (Bologna)
Adele Alma Rogriguez, Presidente LUIMO (Napoli)
Andrea Roncato, fisiatra (Padova)
Antonia Mariapia Ronchi, medico di medicina generale (Milano)
Anna Paola Rosaspina, medico di medicina generale (Bologna)
Cristiana Salvadori, medico di medicina generale (Pisa)
Guido Sartori, medico ayurveda (Bologna)
Nicoletta Scoz, endocrinologa e medico delle malattie del
ricambio (Bologna)
Sergio Segantini, medico di medicina generale (Firenze)
Chiara Simoncini, medico di medicina generale (Pisa)
Carlo Tonarelli, pediatra e neonatologo (Genova)
Diego Tomassone, medico nutrizionista (Torino)
Danilo Toneguzzi, psichiatra e psicoterapeuta (Pordenone)
Elena Tonini, psicoterapeuta (Brescia)
Ermatea Trabucco, medico di medicina generale (Salerno)
Anna Truci, medico di medicina generale (Firenze)
Pierluigi Tubia, medico di medicina generale (Venezia)
Giancarlo Usai, infettivologo (Perugia)
Mariateresa Ventrella, pediatra e neuropsichiatra infantile (Bologna)
Franco Verzella, oculista (Bologna)
Giulio Viganò, pediatra (Milano)
Andrea Vincenzi, medico di medicina generale (Modena)
Mariarosa Vitali, neuropsichiatra infantile (Genova)
Grazia Vitelli, medico di medicina generale (Bologna)
Marta Zoratti, medico sportivo (Bologna)
Bruno Zucca, medico di medicina generale (Brescia)
Allegato 1 - Variazione della copertura vaccinale nazionale
secondo Epicentro(http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/copertureMin2014.asp)
Allegato 2 - Soglie percentuali ritenute necessarie per ogni
malattia infettiva per ottenere la cosiddetta immunità di gregge (herd
immunity) nei Paesi occidentali (http://www.sciencedirect.com/science/book/9781455700905)
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