Maternità
di
Sara Fiococelli
La
gravidanza è un momento di stress e grande lavoro per il perineo
(l’insieme dei muscoli che sostengono gli organi della zona
pelvica) perché questi vengono, continuamente, sollecitati dal peso
del pancione che contiene feto, liquido amniotico e placenta. Il
corpo
femminile, dunque, si trasforma ed è necessario prepararlo con
una ginnastica specifica. Quella pre partum deve coinvolgere il
pavimento pelvico, l’addome, la schiena, l’interno delle gambe e
il sistema respiratorio con esercizi che mirino, appunto, a
rafforzare e a rendere più elastico il perineo, aiutando la donna a
mantenere una postura corretta e irrobustendole la schiena, così da
rendere il corpo più mobile e pronto non solo dal punto di vista
fisico ma respiratorio.
«La
ginnastica pre partum consente di svolgere una moderata attività
fisica - spiega Michele Albano, fisiatra dell’Istituto di Medicina
dello Sport F.M.S.I. di Torino - puntando al rinforzo dei muscoli e
alla correzione delle alterazioni posturali esistenti. Gli esercizi
sono volti al trattamento dei muscoli del perineo, del diaframma e
alla mobilizzazione articolare di anche, sacro-iliache e pube».
Questo
tipo di attività fisica viene definita psicoprofilattica perché
aiuta le donne a prendere coscienza del proprio
corpo, imparando a contrarre e rilassare i muscoli dell’addome e del pavimento pelvico, mentre la corretta respirazione serve a controllare le sensazioni dolorose. «Gli esercizi più utilizzati - continua Albano – sono quelli di Kegel, che tonificano i muscoli perineali permettendogli di sostenere il peso del “pancione” e migliorano la spinta durante il parto, così da evitare disturbi fastidiosi come incontinenza ed emorroidi»
corpo, imparando a contrarre e rilassare i muscoli dell’addome e del pavimento pelvico, mentre la corretta respirazione serve a controllare le sensazioni dolorose. «Gli esercizi più utilizzati - continua Albano – sono quelli di Kegel, che tonificano i muscoli perineali permettendogli di sostenere il peso del “pancione” e migliorano la spinta durante il parto, così da evitare disturbi fastidiosi come incontinenza ed emorroidi»
«La
donna, durante la gravidanza, cambia il modo di camminare - spiega
Sara Notarantonio, ostetrica specializzata in corsi pre-parto - e
questo provoca stress nei muscoli e crea tensioni che, se trascurate,
portano a lombosciatalgie, pubalgie, sciatica. Inoltre, durante il
parto vaginale, i muscoli del perineo vengono distesi e stirati dal
passaggio del bambino. Ecco perché è importante che la madre
prepari il perineo, rinforzandolo, così da prevenire le lacerazioni.
Se obesa, la futura madre dovrà lavorare molto sul perineo e fare
esercizi che favoriscono la circolazione delle gambe, se troppo
magra, lavorare sulla postura e sul rafforzamento dei muscoli delle
gambe e della schiena, in modo da supportare il peso della
gravidanza».
Un
esercizio fisico quotidiano di 10-15 minuti, spiegano gli esperti,
riduce stitichezza, mal di schiena, formazione delle vene varicose,
emorroidi, edema alle caviglie, crampi notturni e incontinenza
urinaria. Il risultato sarà una postura corretta, con prevenzione di
dolori in zona lombare e varici e dell’infiammazione del muscolo
piriforme e una riduzione del rischio di lacerazioni del perineo. La
cautela, tuttavia, è d’obbligo, almeno nel primo trimestre di
gestazione. «È il più delicato - spiega Riccardo Inghilleri,
chinesiologo e personal trainer di Torino - e quindi l’attività
fisica va moderata. Per il resto, non ci sono grosse
controindicazioni, neppure per le donne che hanno già avuto un
cesareo. L’importante è consultarsi con un buon medico prima di
iniziare l'allenamento».
Anche
la fase successiva al parto necessita di esercizi per la prevenzione
dei dolori lombo-pelvici, il recupero della forma fisica e il
rinforzo dei gruppi muscolari dell’addome e della pelvi. «Lombalgie
e algie pelviche - continua Albano - persistono, in molti casi, anche
fino a un anno e mezzo dopo la gravidanza. Le cause principali sono
le modifiche strutturali e ormonali del corpo, l’immobilizzazione
durante l’anestesia e il danno ai muscoli e ai legamenti durante il
cesareo. Gli esercizi post partum rinforzano i muscoli stabilizzatori
specifici, che controllano la stabilità lombo-pelvica. Grande
importanza hanno gli addominali, i muscoli lombari e quelli
dell’anca».
«La
ginnastica successiva al parto restituisce un tono maggiore a tutta
la muscolatura - conclude Inghilleri – e stabilità al corpo,
riattivando nel miglior modo cuore e polmoni e deve essere praticata
tutti i giorni o minimo due volte a settimana». Questi esercizi
migliorano sensibilmente la vita sessuale della donna, facendola
tornare ad un tono perineale pre gravidico, producono immediati
benefici sul fronte dell’incontinenza da sforzo, prevengono le
emorroidi, migliorano la circolazione e l’umore e non hanno
controindicazioni particolari: è sufficiente attendere da 6 a 12
settimane dal parto prima di ricominciare a fare sport.
Imparare
a contrarre e rilassare addome e pavimento pelvico e respirare
correttamente per controllare le contrazioni.
la
Repubblica, 10 settembre 2013, pag, 32
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