Mamma amica oppure competitiva


di Roberta Giommi

  Nei colloqui con adolescenti, compare come fenomeno moderno, la rabbia verso le madri “concorrenti” nella ricerca di abiti, accorgimenti, look, estetista. In genere sono madri che hanno paura di invecchiare o temono la solitudine. Non ne creano quelle che esprimono solidarietà nel fare acquisti con le figlie, sono buone consigliere, spiritose, disponibili. Madri “amiche” che cercano di rimanere vicine a figlie che spesso vivono in modo precoce la sessualità, anche se a volte non si accorgono di fare invasioni di campo. Le figlie più timide sono ambivalenti: sentono che le madri occupano troppo spazio, ma non vogliono essere lasciate sole, le vedono come modello irraggiungibile e frustrante o come rivali. Le madri dimostrano competenza nell’accompagnare le figlie sotto i 20 anni in consultazione. Hanno capito le difficoltà emotive e sessuali delle figlie. Sono divise in due gruppi: le intrusive e le riservate. Le intrusive non chiedono permesso e partecipano alla seduta e dicono la loro. Le riservate aspettano fuori. A volte sono le figlie che chiedono all’inizio la partecipazione della madre e poi, invitate a restare da sole, accettano la proposta dello psicoterapeuta che in genere lascia le madri un po’ offese e preoccupate. La femminilità, la seduzione, il sesso sono i territori problematici delle ragazzine che hanno una storia, l’hanno avuta o che non hanno corteggiatori e si stanno spaventando. Le domande nella consultazione sono per delusioni amorose, prime volte impossibili o che hanno
creato legami di dipendenza e/o dolorose separazioni. Molte difficoltà insorgono poi nel vivere una buona sessualità, un sesso sicuro, dal confronto con le droghe. Accompagnare le figlie è importante, nonostante le figlie chiedano aiuto e lo rifiutino nello stesso tempo.

la Repubblica, il 24 Aprile 2012, pag. 42
  

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