Sentenza choc
È polemica tra medici e
giudici
Il tribunale di Rimini condanna il ministero a risarcire
i genitori di un bimbo che s’è ammalato dopo la «trivalente». Ma per gli
scienziati non c’è alcun legame
di Enza Cusma
La vaccinazione trivalente può
scatenare la sindrome di Kanner? In altre parole: il vaccino contro rosolia,
morbillo e parotite può portare all’autismo? Ne è convinto Lucio Ardigò, giudice
del Lavoro del tribunale di Rimini a di spetto di quanto sostenuto dall’intera
comunità scientifica che grida allo scandalo e considera un «falso scientifico»
questa decisione. Il caso che ha fatto saltare dalle sedie non pochi virologi e
molte persone al ministero della Salute risale al 2004 quando un bambino di due
anni, B.V. viene portato alla Ausl di Riccione dai genitori a fare la trivalente,
che immunizza dalla rosolia, la parotite e il morbillo. È una vaccinazione non
obbligatoria ma consigliata. Il morbillo, si sa, può provocare anche gravi
conseguenze come polmoniti ed encefaliti e i due coniugi hanno scelto la prevenzione.
Ma il bimbo dopo l’iniezione non sta molto bene. Non appare la solita
febbriciattola innocua e passeggera ma diarrea e nervosismo. Nei mesi successivi,
invece, il piccolo manifesta gravi segni di disagio psico-fisico che sfociano,
dopo tre anni, in una conclamata diagnosi di autismo che gli attribuisce il riconoscimento
dell’invalidità totale. Cosa è successo? La trivalente ha scatenato una
sindrome o è stata una pura coincidenza? I genitori del piccolo non si danno
pace e chiedono il parere di un esperto, il dottor Niglio che convalida la
conseguenza di causa-effetto tra vaccino e autismo. Da qui scatta la denuncia contro
il ministro della Salute e la decisione a loro favore in prima istanza. Secondo
il Tribunale di Rimini esiste «una ragionevole probabilità scientifica» che il vaccino
scateni questa patologia. Ora il ministero è condannato a risarcire la famiglia
sempre che in appello sia sposata la linea del pretore. Questa sentenza,
infatti, ha scatenato le ire della comunità scientifica e le preoccupazioni del ministero che teme un abbassamento
della guardia
proprio sul fronte della trivalente. In Italia, infatti, solo il 60%
della popolazione ha assunto il vaccino e per eradicare il virus del morbillo
bisognerebbe salire a quota 80. Un obiettivo che si pone anche il Board scientifico
del Calendario vaccinale per la vita, che riunisce figure di prestigio
dell’Igiene e della Sanità pubblica. Questi esperti credono nella necessità
della vaccinazione e puntano il dito contro la sentenza di Rimini perché «rischia
di far perdere fiducia in uno strumento preventivo fondamentale per la salute dei
bambini e di tutta la popolazione, con conseguente riemergenza di malattie gravi
e talora anche mortali, come il morbillo, inducendo peraltro nei genitori di bambini
affetti da una seria patologia come l’autismo la falsa convinzione di aver
trovato la ragione di tante sofferenze patite». Insomma, gli addetti al settore
sono pressoché concordi nell’escludere un nesso tra vaccino e autismo. Tutti,
tranne un medico britannico, Andrew Wakefield, chennel 1998 pubblicò sulla rivista
«Lancet» un’indagine in cui venivano descritti diversi casi di bambini
vaccinati che sviluppavano forme di autismo. Un caso isolato, perché la stessa rivista
però ha ritirato lo studio nel 2010, e indagini successive hanno definito «una frode
deliberata le conclusioni del medico, che nel frattempo è stato anche radiato
dall’albo britannico».
PROFILASSI In Italia è
vaccinato il 60% dei bambini
CHI STA COI MEDICI
Il virologo Pregliasco: la prova scientifica non c’è
Correlare un vaccino a una patologia
è difficilissimo. Soprattutto quando i danni emergono dopo anni e, salvo casi
rarissimi, non c’è alcuna prova scientifica che può collegare l’autismo con la
trivalente. Fabrizio Pregliasco, virologo, ritiene la sentenza sbagliata perché
priva di alcun appiglio scientifico. Esiste solo il parere del medico di parte
che, come dice il nome, fa gli interessi del proprio cliente. Del resto,
secondo Pregliasco, sono state attribuite patologie a vaccini fatti molti anni prima.
Ma statisticamente e scientificamente questo nesso è impossibile.
Dal pediatra Montanari un
libro sulla correlazione
L’autismo sembra legato a un’infezione
intestinale sconosciuta che ricercatori britannici associano al vaccino trivalente.
A sollevare il sospetto sono i virologi del Royal Hospital di Londra in un articolo
pubblicato da «Lancet» ispirato da uno studio condotto su bambini che avevano
sviluppato atteggiamenti autistici pochi giorni dopo l’inoculazione del trivalente.
In Italia a rappresentare questa scuola di pensiero sono fra gli altri Massimo Montanari e
Francesco Niglio, entrambi pediatri, il primo dei quali sul tema ha scritto
anche il libro «Autismo: i vaccini fra le cause della malattia».
il Giornale, il 12 aprile
2012, pag, 20
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