L’occhio del Grande Fratello arriva dentro l’asilo nido

Ravenna: i genitori controllano bimbi e maestre via webcam

di Franco Giubilei

  Se il buongiorno si vede dal mattino, i bambini in diretta webcam dall’asilo nido da seguire dal monitor di casa propria danno il segno di una società video sorvegliata fin dalla tenerissima età. Il nido privato «I Pargoli» di Ravenna ha messo in piedi un sistema di videocamere che permette ai genitori di dare un’occhiata ai propri piccoli quando questi sono affidati alle maestre. I responsabili dell’asilo, situato alla periferia della città romagnola, parlano di un progetto innovativo in Italia «che offre sicurezza e trasparenza nei confronti delle istituzioni e delle stesse famiglie, ma soprattutto una sicurezza da parte dei gestori».
  Sicurezza, trasparenza, requisiti che dovrebbero essere scontati quando si affidano bimbi così piccoli ad estranei, ma con quello che raccontano le cronache su episodi di maltrattamenti, come successe all’asilo Cip Ciop di Quarrata, nel Pistoiese, l’ansia cresce e per sedarla si ricorre alle riprese tv. Eppure al nido ravennate negano di essersi mossi sulla scorta dell’allarme sociale provocato da certe brutte storie: «Abbiamo agito in questo modo per far sì che i genitori, che lasciano da noi i loro figli piccolissimi anche per dieci ore al giorno, quando tornano a casa a pranzo possano
regalarsi un sorriso guardandoseli per qualche momento» spiega Giuseppe Greco, che tiene le pubbliche relazioni per la struttura. Tramite una password, da pochi giorni i genitori degli ospiti dei Pargoli possono già accedere alle immagini dei loro figli mentre sono impegnati nei giochi e nelle altre attività del nido. È una struttura nuova e di piccole dimensioni l’asilo ravennate, inaugurata nel 2010 per accogliere fino a venti bambini di età compresa fra i tre mesi e i tre anni di età. Per il momento la webcam attiva è una sola, ma da qui a qualche giorno dovrebbe essere affiancata da una seconda videocamera. Per rispettare la privacy dei piccoli, la toilette e la zona sonno saranno precluse alla vista dall’occhio elettronico. Ma i genitori cosa ne pensano dell’ultima trovata in fatto di tecno controllo? A sentire i responsabili dei Pargoli, madri e padri avrebbero coronato un sogno: vedere i propri bimbi mentre giocano al nido. «Hanno accolto l’innovazione in modo entusiasmante – aggiunge Greco –, anzi, loro stessi ci hanno sollecitato a farlo, e noi nell’arco di un anno, il tempo necessario per la burocrazia in casi come questi, ci siamo dotati della strumentazione necessaria».
  Tutto questo avviene nel quadro di un progetto educativo vagliato da una pedagogista e nel rispetto del lavoro degli operatori, aggiungono i titolari dei Pargoli, che non nascondono di aspettarsi che il loro esempio venga seguito di qui a poco in altri nidi e scuole per l’infanzia. E ci sarà pure l’effetto sorriso dimezza giornata,ma l’incubo - Rignano, con le maestre accusate di abusi sui bimbi, o gli episodi di punizioni troppo dure trapelati sui giornali, con i piccoli terrorizzati da insegnanti tirannici e chiaramente inadatti al loro ruolo, saranno uno stimolo eccellente per la diffusione della nuova pratica. È un fatto che il videocontrollo è diventato un elemento familiare del nostro paesaggio urbano, con città e paesi disseminati di camere che ci seguono praticamente ovunque. Nessuno si scandalizza più, così come nessuno si preoccupa veramente dell’utilizzo finale di questa mole colossale di immagini, e le webcam ora arrivano puntuali a documentare la vita delle persone fin dai loro primi passi.

La Stampa,  28 Settembre 2011, pag.22

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