Sandra Maestro,
neuropsichiatra infantile allo Stella Maris
di Elena Dusi
«Dire le bugie a partire dai
5 anni è un segno di salute psicologica: una competenza che si consolida con il
passare del tempo» tranquillizza Sandra Maestro, neuropsichiatra infantile dell’Irccs
Stella Maris di Pisa.
Da dove nasce la bugia di un
bambino? «Dallo scoprire che esiste un’area privata e personale, e dal tentativo
di difenderla dallo sguardo degli adulti. Il ricorso alle bugie in questo caso
si accentua se i genitori sono troppo intrusivi e repressivi. Spesso poi i
bambini hanno una vita fatta di fantasie, che può debordare nei discorsi fatti
agli amici o agli adulti». Quando invece
bisogna allarmarsi?
«Quando la manipolazione
della realtà diventa la via preferenziale per sfuggire a una situazione che
crea insicurezza. Può avvenire quando il bimbo mente dicendo di essere ricco. O
quando il rapporto con i genitori non è sereno e non permette di condividere
gli insuccessi scolastici o le piccole sconfitte di tutti i giorni».
Un bambino che dice troppe
bugie diventerà un adulto abituato a mentire?
«Non vedo un legame diretto.
Lo sviluppo di un individuo non è mai un’autostrada. E le bugie dei bambini
hanno motivazioni completamente diverse da quelle degli adulti».
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