Che limita la carne può aiutare nell’artrosi
Potrebbe giocare un ruolo favorevole nella riduzione della componente infiammatoria della patologia
di Marco Lanzetta

Acidi diversi
L’acido arachidonico, un acido grasso polinsaturo della serie degli omega-6, presente nella carne, oltre che nelle uova e nei formaggi, è un precursore degli eicosanoidi (sostanze a 20 atomi di carbonio) i quali vengono poi trasformati in altre sostanze, le prostaglandine della serie 2 e i leucotrieni, i quali promuovono l’infiammazione aumentando la vasodilatazione (rossore), la permeabilità capillare (gonfiore), e il dolore. Un azione contrastante benefica viene svolta dall’acido alfa-linolenico, un acido grasso della serie degli omega-3, presente nell’olio di canapa, olio di semi di lino, oltre che nei semi di chia, di kiwi e di lino. Questo acido grasso porta alla produzione di prostaglandine delle serie 1 e 3, che hanno azione anti-infiammatoria. In sintesi quindi consumare carne significa mantenere uno stato infiammatorio che a lungo andare si somma alla predisposizione genetica e accelera il danno articolare e la degenerazione artrosica. Molti dei miei pazienti, nelle fasi iniziali o intermedie della malattia, avendo optato per una dieta vegetariana che viene studiata in modo personalizzato, ottengono una remissione quasi completa della sintomatologia, abbandonando contemporaneamente anche il ricorso a farmaci anti-infiammatori. Mediante una correzione del regime alimentare, abbiamo registrato una netta riduzione della necessità di ricorrere ad interventi chirurgici, siano essi di sostituzione articolare con protesi o di altre procedure meno invasive, in quanto l’artrosi viene controllata meglio e in modo naturale. Tutti i dati concorrono a segnalare che una svolta alimentare vegetariana è la strada giusta non solo per difendersi dal tumore, ma anche da varie altre malattie che alla lunga possono accorciare la durata della vita e sicuramente peggiorarne la qualità. Prima lo comprenderemo prima faremo un salto in avanti verso uno stato di maggior benessere della collettività. In fondo, come gia’ diceva Ippocrate nel IV sec. a.c. “ Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.
Corriere della Sera, 30 ottobre 2015
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