Il laboratorio di linguistica operazionale

Scuola Audiofonetica di Mompiano 
Il laboratorio di linguistica operazionale
Editrice La Scuola, pagg. 192, Euro 15,50


  IL LIBRO - Il bambino che entra nella scuola primaria si misura da subito con l’apprendimento della lettoscrittura, non raramente difficoltoso, perché non è naturale a questa età cogliere le regole che disciplinano la corrispondenza tra grafema e fonema. L’esperienza della Scuola Audiofonetica di Mompiano suggerisce di partire dal principio alfabetico, ossia dall’idea che vi siano dei rapporti sistematici e regolari tra simboli grafici e suoni: l’approccio laboratoriale utilizzato in questi anni, nel quale, partendo dal fare, i bambini possono acquisire anche le nozioni più complesse ed astratte, utilizza tale intuizione per modellare le attività del laboratorio linguistico-operazionale. Negli anni recenti, durante i quali si è adottata questa impostazione, si è verificato, soprattutto negli alunni con difficoltà d’apprendimento, che il lavoro pratico in laboratorio ha facilitato le acquisizioni legate al sapere linguistico e ha consentito di affrontare la lettura, e successivamente l’analisi sintattica e grammaticale, con maggiori strumenti e possibilità. Il libro dà conto di questo percorso, proponendosi ai docenti come guida pratica, corredata di schede operative riproducibili, soluzioni mirate ad individuare gli errori ricorrenti e contenuti digitali di supporto – disponibili sul sito www.lascuola.it (catalogo Saggistica) – per facilitare e accompagnare passo passo la progressione dall’apprendimento dei suoni alla loro conversione in grafemi, fino all’acquisizione fluida e sicura della lettura e della competenza ortografica.

  UN BRANO - "1. Guida all'uso per il docente

Ogni esercizio è preceduto da una guida che può aiutare il docente ed individuare l'attività più adatta alle esigenze del/dei suo/suoi allievo/o sia per quanto riguarda le modalità di svolgimento, sia per gli
obbiettivi didattici e psicomotori, le funzioni linguistiche, la stimolazione delle funzioni cognitive.

a) Livello scolastico. Indica in quali classi possono essere svolte le attività.

b) Composizione del gruppo di lavoro. Attività da svolgere in modo collettivo, in semiclasse, piccolo gruppo o individualmente.

c) Obbiettivi didattici e psicomotori. Ogni attività s'inserisce nel normale percorso scolastico dell'educazione linguistica della scuola primaria. Se necessario gli obbiettivi possono essere mirati ad esigenze specifiche degli alunni, e svilupparsi seguendo percorsi indipendenti dal procedere della classe. Potranno essere presenti interventi di rinforzo o recupero di categorie specifiche ad alcune competenze linguistiche.

d) Funzione linguistica cognitiva coinvolta. Le attività proposte sollecitano o contribuiscono ad affinare sia funzioni del linguaggio che strutture cognitive coinvolte nei processi di apprendimento."

  INDICE DEL VOLUME - Introduzione - La Scuola Audiofonetica di Brescia - 1. Finalità della scuola, 6 - 2. Un approccio pedagogico innovativo, 6 - 3. Audiofonerica e territorio: un punto di riferimento nazionale, 8 - 4. I risultati del modello Audiofonerica, 9 - Capitolo primo - Il laboratorio di Educazione operazionale dell'azione dell'apprendimento - I. I fondamenti teorici del laboratorio operazionale, 11 - 2. Il metodo e le caratteristiche, 14- 3. La linguistica operativa, 18 - Capitolo secondo - Uno sguardo all'ultimo anno della Scuola dell'infanzia nell'ottica della linguistica operativa - 1. Alcune riflessioni e alcune proposte, 22 - 2. Alcune indicazioni di attività per la scuola dell'infanzia, 24 - 3. Alcuni esempi nell'ottica operazionale, 25 - Capitolo terzo - Caratteristiche del laboratorio cognitivistico-operazionale e della linguistica operativa - Capitolo quarto - L'eserciziario per la prima e la seconda primaria: il laboratorio linguistico operazionale - 1. Guida all'uso per il docente, 39 - Conclusioni - Bibliografia

  GLI AUTORI - La Scuola Audiofonetica di Mompiano ha le sue radici nell’attività per sordomute fondata dalle madri Canossiane nel 1856; dal 1972 avvia l’inclusione di normoudenti con bambini sordi, attuando un modello di “integrazione alla rovescia” che provoca la scuola e i servizi sociali: – al centro bisogna mettere i bambini e non le organizzazioni (scolastiche, familiari, sociali…); – per dare adeguata risposta ai bisogni dei bambini sordi bisogna ripartire dalla scuola, cioè da una consapevole prospettiva pedagogica.

  Monica Taraschi lavora presso la Scuola Audiofonetica in qualità di coordinatrice della scuola primaria. È stata docente di pedagogia generale presso l’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica di Brescia.

  Francesca Scattorelli lavora presso la Scuola Audiofonetica. Attualmente è docente del laboratorio cognitivistico-operazionale per la scuola primaria e formatrice degli insegnanti di scuola dell’infanzia.




Nessun commento:

Posta un commento