Quando il diabete è causato dalle pentole per cucinare

L’esposizione alle tossine trovate nelle pentole antiaderenti potrebbe portare a sviluppare il diabete di tipo 2, suggerisce un nuovo studio condotto dai ricercatori della Divisione di Medicina del Lavoro e Ambientale presso l’Università di Uppsala. 
Anche altri prodotti sul banco degli imputati
 
C’è un collegamento tra il diabete, le pentole antiaderenti e altri prodotti. Collegamento favorito da un’esposizione a sostanze come i perfluorurati (PFC), utilizzati non solo nelle pentole antiaderenti ma anche in molti altri prodotti industriali e di uso comune come, per esempio, schiume antincendio, grasso e materiali idrorepellenti, materiali a contatto con alimenti, sciolina e tessuti in GoreTex.
  Ora, ad aver trovato questa correlazione sono stati i ricercatori della Divisione di Medicina del Lavoro e Ambientale presso l’Università di Uppsala, in Svezia, i quali hanno condotto uno studio su un gruppo di circa 1.000 persone di entrambi i sessi per misurare i livelli di 7 diversi tipi di perfluorurati nel sangue e valutare se questi fossero correlati al diabete, già presente in 114 delle persone partecipanti allo studio.
  La prof.ssa Monica Lind e colleghi hanno scoperto che questi sette composti perfluorurati erano rilevabili in quasi tutti gli individui coinvolti nello studio. Le analisi specifiche condotte hanno poi permesso di scoprire che alti livelli nel sangue di uno di questi composti, l’acido perfluorononanoico (PFNA), erano collegati al diabete.
  I risultati finali dello studio, pubblicati sulla rivista Diabetologia, hanno tuttavia mostrato che non solo il PFNA era collegato al diabete, ma anche il noto PFOA (acido perfluoroottanoico) utilizzato nella produzione di pentole antiaderenti. Questo stesso composto è stato trovato essere correlato all’interruzione nella secrezione dell’insulina da parte del pancreas.
  Sono dunque ancora una volta sotto accusa questi composti chimici utilizzati nelle produzioni industriali che, come spesso accade, divengono poi parte dell’ambiente e dei prodotti che utilizziamo nella quotidianità. E il problema sta proprio qui: l’essere umano crea e produce per il proprio rendiconto sostanze che all’atto pratico attentano alla salute dell’ambiente e, di conseguenza, alla salute di tutti. Quand’è che impareremo la lezione?
La stampa, 16 dicembre 2013


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