L’olio di Canola

  Riduce il rischio di malattie cardiache

Uno studio suggerisce che una dieta che comprenda anche l’olio di Canola (o Colza) possa ridurre il rischio di malattia cardiaca, in particolare nei pazienti con diabete di tipo 2

LM&SDP

  L’olio di Canola – così chiamato come derivazione di una contrazione del termine “CANadian Oil Low Acid” – sarebbe anche il più noto olio di Colza. Questo tipo di olio non è in genere tenuto in grande considerazione, per via della maggiore diffusione di oli più blasonati come quello di oliva o semi come quelli di mais, girasole, sesamo eccetera. Tuttavia, proprio l’olio di canola pare sia utile per ridurre il rischio di sviluppare le malattie cardiache, specie nelle persone con diabete di tipo 2.

   A suggerirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care e condotto dal dottor David Jenkins, responsabile del Clinical Nutrition and Risk Factor Modification Centre presso il St. Michael’s Hospital di Toronto (Canada).

  Secondo Jenkins e colleghi, le persone con diabete di tipo 2 che seguono una dieta

arricchita dall’olio di canola, beneficiano di una significativa riduzione del rischio cardiovascolare. Questo è emerso dopo che, nello studio, si sono confrontati gli effetti di una dieta a basso Indice Glicemico supportata dall’assunzione di pane con olio di colza, con quelli di una dieta con pane integrale – conosciuta per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

  Per questo studio sono stati coinvolti 144 pazienti diabetici, e i risultati hanno evidenziato come coloro che avevano seguito la dieta integrata con il pane condito con olio di canola avessero sperimentato siauna riduzione dei livelli di glucosio nel sangue che una riduzione significativa del colesterolo LDL o “cattivo” – un noto fattore di rischio cardiovascolare.


  Ancora più eclatante, secondo i ricercatori, è stato constatare che la dieta pane/olio di canola sembrava avere l’impatto più significativo sulle persone che avevano maggiormente bisogno di aiuto, ossia coloro il cui test di HbA1c per la misurazione della glicemia negli ultimi due o tre mesi era stato più elevato.

  Il prof. Jenkins ha fatto inoltre notare che la riduzione del colesterolo LDL, osservata nello studio, potrebbe tradursi in una riduzione del 7% degli eventi cardiovascolari. E un ulteriore vantaggio potrebbe anche essere tradotto in una riduzione dell’assunzione di farmaci ipocolesterolemizzanti, noti come statine, fino a una dose da 20 mg – che è circa il doppio di una dose standard.

  La povertà di grassi saturi contenuta nell’olio di canola (il 7%) lo farebbe dunque prediligere in una dieta per la riduzione del colesterolo, che è utile non solo per i diabetici ma per tutti coloro che sono a rischio sovrappeso e malattie cardiache e vascolari.

La Stampa,17 giugno 2014




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