La nonna sotto il fico

Gilberto Furlani
La nonna sotto il fico
Miraviglia Editore, pagg. 166, Euro 16,00


  IL LIBRO – Nelle atmosfere padane narrate da Gilberto Furlani dove si recita il rosario nella stalla e si fa l'amore nel fienile si muovono sentimenti oggi sconosciuti. Odi e amori degni di questo nome che attraversano vite intere. Storie che sorprendono e inteneriscono, che indignano e affascinano. Che fanno trepidare come la baraonda che nasce attorno al pozzo dove si teme sia caduta la nonna. O che commuovono nel profondo, come il vecchio che nel cuore della notte brinda alla morte che sta arrivando. Ci sono temporali estivi con tuoni, fulmini e goccioloni grandi come monete. E inverni con freddi tremendi e gambe di neve. I tratti ruvidi della vita di campagna, di gente che parla poco e non è mai stata da nessuna parte, ma che conosce i segreti della terra e forse della vita.

  UN BRANO - "Giovanni

  Devi sapere che quando ero piccolo c'era un vecchio prete che girava per le campagne.
  Era molto povero e poco in salute, per cui non gli avevano dato una chiesa da accudire.
  Girava così, da un podere all'altro a dire
le orazioni per il maltempo e per scacciare le rughe.
  Mi aveva preso con lui in qualità di chierico e mi voleva bene.

  Mi dava un po' di quello che davano a lui: uova, noci, frutta.
  Ma anche qualche agnus dei e qualche libretto da leggere.
  Mi piaceva tanto leggere!
  Fu così che mi venne in mente di fare il prete.

  Per far questo occorreva però studiare e io non ho mai potuto avere libri, perché in casa non avevano i soldi per comprarli.
  Non ho mai avuto neanche la cartella, al suo posto usavo la sporta di paglia della mamma. Potevo ben farlo: io non avevo libri e la mamma non aveva nulla da comprare.

  A scuola ci andavo con gli zoccoli, ma quando andai alle Commerciali nessuno aveva più gli zoccoli, perché chi li portava rimaneva a casa da scuola molto prima.
  Per fortuna quell'anno mio fratello andò soldato e io potei usare le sue scarpe.

  Andavo a scuola a piedi: otto chilometri all'andata e otto al ritorno e non sono mai stato a casa un giorno.
  E' vero che in casa avevamo una bicicletta, ma eravamo in nove e mio padre non voleva che venisse usata per cose futili.
  Ma finita la terza venne il giorno che dovetti stare a casa.
  Quando ho pianto!

  Un professore venne a parlare con mio padre, per convincerlo a farmi studiare.
E anche il prete-delle-rughe.
Quando venne lui non si tolse neppure il cappello."

  L’AUTORE - Gilberto Furlani vive a Guastalla dove esercita la professione di medico.
  Ha pubblicato per Miraviglia Editore 
Tra stupore e meraviglia. Guida al Santuario della Beata Vergine delle Grazie (2011) e la raccolta di racconti La nonna sotto il fico (Miraviglia 2012).

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