“Alla
loro età eravamo più veloci”
In
Italia i più a rischio sono gli adolescenti, specie le ragazze:
troppo junk food e computer. La sorpresa dai piccoli, che amano
calcio e nuoto
Enrico
Franceschini
Se
il bambino che è in noi potesse sfidare i nostri figli a chi corre,
nuota o pedala più veloce, vinceremmo a mani basse. Non è una gran
consolazione per tutte le cose, dalla rapidità nell’usare il
telefonino a quella nel capire come funziona un nuovo gadget, per
citarne soltanto un paio, in cui sono loro a battere noi: ma è la
prova, decisamente preoccupante, di un paradossale declino
generazionale nelle prestazioni fisiche. I ragazzi di oggi, rivela
una ricerca scientifica, sono più alti dei loro padri ma mediamente
più lenti, perlomeno nelle attività sportive. Ogni decennio, la
capacità cardiovascolare
Nello
sport professionistico, naturalmente, il fenomeno è opposto: tutti i
record di atletica sono migliorati considerevolmente rispetto a
trenta o quaranta anni fa. Nel 1975 il record dei 100 metri piani era
9.9, quello attuale di Usain Bolt è di 9.58. Ma quello che vale per
i campioni non vale per la
massa. Gli scienziati australiani hanno
esaminato più di 50 test fisici e cardiovascolari condotti tra il
1964 e il 2010 su più di 25 milioni di bambini e ragazzi tra i 9 e i
17 anni in ventotto paesi: ovunque hanno riscontrato che le
generazioni odierne vanno più piano, da un punto di vista sportivo,
rispetto alle precedenti. Il declino nelle prestazioni è simile per
maschi e femmine, per bambini più giovani e per adolescenti, e in
regioni del globo differenti, sia pure con variazioni da paese a
paese. Uno di quelli in cui il peggioramento è più netto è la Gran
Bretagna: se un bambino inglese del 1998 che aveva una prestazione
media corresse una gara oggi, arriverebbe tra il 5 per cento dei
migliori classificati; e il bambino che nel 1998 arrivava ultimo
batterebbe più di metà dei bambini di oggi in una gara analoga.
In
Italia a essere piccoli campioni sono i bambini in età di scuola
elementare: nella fascia tra i 6 e i 10 anni — rivela uno studio
della Società italiana di pediatria — in dieci anni si è passati
dal 48 al 53 per cento di pratica sportiva. Mentre gli adolescenti —
e soprattutto le ragazze — brillano per sedentarietà.
Le
cause, osserva il professor Grant Tomkinson, autore del rapporto
australiano, sono chiare. I bambini di oggi sono più grossi, con
un’allarmante diffusione dell’obesità vera e propria, specie
negli Stati Uniti ma ora pure in Europa. Le ragioni sono evidenti:
mangiano cibi più grassi e fanno meno attività fisica, passando
sempre più tempo seduti davanti a un computer, un telefonino, un
tablet o alla televisione. «Ciò riduce la capacità di avere buone
prestazioni aerobiche», afferma Tomkinson. Ma il fenomeno si potrebbe
contrastare con una migliore alimentazione e con almeno 60 minuti di
esercizio fisico intenso — cioè
corsa, nuoto, ciclismo — al giorno. Insomma, i figli possono
correre più veloci di come correvano i genitori alla loro età. Ma
devono abbandonare per un po’ il telefonino e infilare le scarpe da
ginnastica.
La
Repubblica, 21 novembre 2012, pag 47

Nessun commento:
Posta un commento