L'estate fa ingrassare di più chi è già «rotondetto»

Il consiglio degli esperti: «Non obbligate i ragazzi a pesarsi e non continuiate a parlare dei chili di troppo»

di Carla Favaro

 
  Vacanze e peso: il tema non riguarda solo gli adulti, ma anche i bambini, per i quali il maggior tempo a disposizione e una dieta più libera rispetto a quella imposta dal menu scolastico non necessariamente - o non sempre - si rivelano benefici come si potrebbe pensare. A suggerirlo è uno studio condotto negli Usa e appena pubblicato dal Journal of School Health. Alcuni ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston (Texas), dopo aver ripetutamente monitorato il peso di quasi 3600 bambini (che sono stati seguiti dal loro ingresso alla scuola elementare e per tutta la sua durata) hanno osservato che la velocità dell'aumento di peso era maggiore durante la pausa estiva rispetto al periodo scolastico. Periodo che, invece, aveva un impatto positivo sul peso dei piccoli, soprattutto su quelli sovrappeso o obesi. «D'estate è effettivamente frequente osservare un certo aumento di peso anche nei bambini italiani — commenta Margherita Caroli, pediatra nutrizionista, responsabile dell’Unità operativa di Nutrizione della ASL di Brindisi — anche se poi molto dipende dalle preferenze individuali. I bambini che amano muoversi usano questa maggiore
libertà per camminare, nuotare, giocare all'aperto, raggiungendo alla fine dell'estate una forma fisica migliore. I bambini più pigri, invece, probabilmente avranno usato buona parte del loro tempo per attività sedentarie, come dormire o giocare ai videogiochi, magari mangiucchiando nel frattempo».

A questo proposito, è interessante sottolineare che gli effetti visti nello studio americano sono rilevabili soprattutto nei soggetti già sovrappeso. Insomma, piove sul bagnato: chi ha già qualche chilo di troppo, in estate tende ad accumularne altri, perché le cattive abitudini sono le più difficili da perdere.
«Questo — sottolinea Margherita Caroli — dovrebbe stimolare i genitori a proporre ai bambini attività piacevoli e di movimento (magari da condividere con tutta la famiglia), in modo da non far passare loro troppo tempo davanti alla Tv o al computer, diventando facili preda anche di spot e siti che invitano a mangiare cibi ricchi di calorie o a bere bibite zuccherate. Questo, ovviamente, vale durante tutto l’anno, ma in
particolare quando, come durante le vacanze estive o i week end, il tempo libero è maggiore e si è più rilassati. Va invece evitato un atteggiamento negativo caratterizzato dal pesare spesso, e con animo "critico", il bambino. E nel caso degli adolescenti come comportarsi quando sono un po’ "rotodondetti"? «Sbagliatissimo — risponde l’esperta — non solo far pesare spesso i ragazzi, ma anche ricordare loro che sono grassi: serve solo a creare una forma di opposizione nei confronti dei genitori. Molto più utile non acquistare cibi ipercalorici senza però "sottolinearlo" troppo (meglio dare spiegazioni del tipo: non ho trovato quel certo cibo, ho dimenticato di acquistarlo...), senza mai lasciarsi andare a commenti come: "non l’ho comprato perché sei già abbastanza grasso"».


Corriere della Sera, 4 settembre 2013 pag, 

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