Formula del pediatra: 5 pasti, 2 ore di sport, una di tv

Il simposio

A Glasgow un appuntamento degli specialisti sui rischi dell’iperalimentazione e sovrappeso in Europa

di Giuseppe Del Bello

 
Bambini iperalimentati che ogni giorno assumono fino a 3500 calorie. Tante, troppe per non mettere in allarme la comunità pediatrica. Accade in estate, complici le vacanze, quando i più piccoli si rimpinzano di cibi grassi e zuccherini, a partire dalla colazione e fino a cena, in un continuum che passa anche per il cremoso snack della merenda pomeridiana. Una vera botta energetica che manda all’aria le regole basilari della prevenzione dell’obesità infantile. Ignorando che, soprattutto in Italia, quella infantile è in costante aumento, con una media nazionale che viaggia intorno al 16 per cento e che in alcune regioni del sud sfiora il 27.

  Eppure, come ha rammentato al simposio “Cross-border care for children in Europe” (sessione del congresso internazionale Europediatrics di Glasgow), il coordinatore e presidente uscente della Società italiana di Pediatria Giuseppe Mele, «basterebbe un po’ di attenzione al mangiar sano. Gioco, attività sportiva, un dolce, un gelato e
un’aranciata fanno parte della nostre abitudini alimentari, e sarebbe sciocco rinunciarci, purché si rispettino i fondamenti di una dieta equilibrata». La risposta degli specialisti per limitare le calorie senza patire eccessive costrizioni alimentari si sintetizza nella formula “5, 2, 1”.

  Numeri che sono un minidecalogo comportamentale: 5 pasti al giorno (pranzo, cena, due spuntini e una sostanziosa prima colazione), 2 ore di sport e una di televisione. «Basta non far mancare ad ogni pasto il giusto apporto di frutta e verdura fresca di stagione, e tanto pesce», insiste Mele, «che in estate abbonda ed è ricco di Omega 3 ed Omega 6 (acidi grassi polinsaturi) che favoriscono lo sviluppo neurosensoriale del bambino. E bisogna ricordare che oltre allo zucchero, nella dieta non si deve eccedere con il sale». Gli specialisti hanno anche sottolineato i rischi correlati alle infezioni da alimenti, infezioni che si registrano con maggior frequenza proprio in estate, a causa dei germi che prolificano più facilmente a temperature elevate. E allora, via con i consigli per un’igiene accurata: dal lavaggio delle mani prima di manipolare gli alimenti alla necessaria separazione dalle verdure della carne, del pesce e delle uova in fase preparatoria.

la Repubblica, 2 luglio 2013, pag, 35



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