«Il progetto Mi.mi.sol?

 Pensare la moda dalla parte dei bimbi»

Imelde Bronzieri racconta la sua linea fatta di emozioni speciali: «Non solo vestiti, ma anche tutela dei più piccoli»

di Lucia Serlenga

«I bambini hanno tanti cassetti vuoti, da riempire di emozioni» dice Imelde Bronzieri, designer della linea Mi.Mi.Sol. che si ispira alle prime note delle musiche dei carillon se alle sonate di J.Brahms. Racconta anche di come abbia realizzato un orto dove i nipoti imparano a conoscere i cicli delle stagioni. «S’impara ad attendere» di cela raffinata, bravissima designer che ha due nipoti: Ludovica di 8 anni e Gregorio di 3 e che dopo essere stata imprenditrice e titolare d'azienda, è ripartita con un brand fatto di note musicali e di poesia. «I clienti dicono: dove c’è Mi.Mi.Sol. c'è intelligenza» racconta senza ombra di vanità perché quando progetta una collezione, pensa solo ai piccoli clienti. Normale che Suri Cruise, figlia di Tom e di Katie Holmes, carta di credito spese sconsiderate e scarpe con i tacchi,
abbia indossato e pubblicato sul suo sito i sandali Mi.Mi.Sol. acquistati da Barney’s a New York.

  Nata a San Paolo d’Argon in provincia di Bergamo - Imelde è la quarta di sei sorelle - è una self made woman. Dopo aver lavorato in un’azienda d’abbigliamento femminile facendola classica gavetta, nel 1980 si è lanciata in un proprio progetto insieme a Stefano Cavalleri, ex compagno di vita e socio in affari. Il core business? Il mondo dei bambini, dall’abbigliamento fino alla dignità e alla tutela della loro immagine. È stata vice sindaco e assessore ai servizi sociali e alle politiche della persona presso il comune d'origine e ha creato insieme a Daniela Brancati l'Osservatorio sull’Immagine dei Minori che affronta il tema della convivenza dei bambini con i media e le nuove tecnologie. Ma ha anche vinto numerosi e prestigiosi premi.

 Da oltre trent'anni pensa ai bambini. Non si è annoiata?

  «I bambini non mi stufano mai. Ogni giorno con loro ho la possibilità di realizzare un sogno».

   A proposito di vestiti cosa va insegnato ai piccoli?

«Ai piccoli dobbiamo insegnare ad aver cura di sé, a costruire dei ricordi perché per colpa del consumismo tutto procede troppo in fretta».

Quali sono i temi salienti dell'estate 2014?

«Stampe anche su seta Mikado, un tessuto di haute couture;  i fiocchi colorati e tridimensionali che ho annodato, fatto fotografare e stampare sui tessuti. Sembrano naif ma sono pensati. Tutto è molto fresco quando la stampa è su jersey e su cotone e in micro dimensioni se applicata al baby. Poi ci sono le stampe con la nostra iconica bambola di pezza Mi.Mi. nei disegni di Gianni Ronco, le stampe floreali e i colli di gusto Masai, i colletti di pizzo su plastica».

  Lei è molto amata all'estero…

  «Sono appena tornata da un viaggio in Arabia Saudita dove abbiamo aperto due boutique: una Riad, l’altra a Jeddah. A oggisonostatigiàinaugurati8negozi monomarca Mi-Mi.Sol. e altri due apriranno i battenti a Dohain Quatar e a Bakuin Azerbaigian. Poi ho un grande feeling con la Russia e in particolare con i signori Kusnirovich, proprietari dei magazzini Gum e della società Bosco di Ciliegi. In occasione delle celebrazioni dei 120 anni dei magazzini Gum ho realizzato un'edizione speciale della nostra MiMi».

  Ed è contenta della nuova vita?

  «Ora ho più tempo per me, posso viaggiare e fare ricerca. Sto aprendo un nuovo ufficio in un palazzo dei '600 a Bergamo mentre la produzione è realizzata in Puglia dalla Gimel e le calzature da Montelpare nelle Marche».
I suoi prodotti sono anche costosi..


«Hanno il giusto valore. Ci sono Paesi con un potenziale di spesa più alto che da noi. Per questi realizzo prodotti eccezionali con materiali molto ricchi ma in forme moderne utilizzando due etichette: l'Indigo Label, una mini couture in materiali più preziosi e la Sand Label per prodotti in materiali più pratici».

Cosa consiglia alle donne che vogliono arrivare ma non riescono?

«Di portare avanti i propri progetti, non vergognarsi di fare lobby e crederci».


il Giornale,  27 giugno 2013, pag, 32

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