La «gestione» del neonato?


Dalla pappa al cambio di pannolino. L’idea di un olandese, applaudita anche dalle femministe
Una faccenda da uomini

Manuale per padri (presenti) che non vogliono fare i mammi

di Monica Ricci Sargentini

 
Neonati istruzioni per l’uso. Come è noto, quando nasce, un bambino non arriva corredato da un manuale. Le neomamme, di solito, in gravidanza leggono libri che le preparano al lieto evento e, dopo il parto, si affidano all’istinto e ai consigli della neononna. Finora, però, era mancata una guida per i papà. Oggi, infatti, gli uomini vogliono esserci sin dal primo momento. I più giovani sono anche disposti a cimentarsi con il cambio del pannolino, le poppate, le veglie notturne. I neopadri, però, si sentono alle prime armi e reclamano istruzioni pratiche, un po’ come quelle che ti arrivano con i mobili dell’Ikea. In loro soccorso è arrivato Henk Hanssen, olandese, due bambini, che ha scritto «La gestione dei neonati per uomini». Un libro molto pratico, in cui il bebè è considerato alla stregua di un prodotto. Le istruzioni sono precise sino alla nausea, dal nutrimento al cambio del pannolino, con tanto di lista di cose da portarsi dietro quando si va a passeggio. Un successone: in Olanda guida ha venduto migliaia di copie ed è stata
tradotta in inglese, tedesco, cinese e portoghese. «Il mio scopo — spiega l’autore al britannico Times — è essere genitore in maniera maschile. Ci sono papà che sono gelosi della moglie che può allattare. Niente di più assurdo. Io dico: sei un uomo, sii un uomo. Resta un uomo anche mentre fai il padre. Questo è il tema del mio libro».

  Hanssen è un giornalista che scrive per riviste come Playboy e Men’s Health. Quando è diventato padre è rimasto stupito dalla scarsità di materiale presente sul mercato: «Mi ricordo — ha raccontato al Times — di aver trovato un libro scritto da un inglese che dava consigli del tipo "non lasciate mai il neonato fuori dal supermercato" ma questo io già lo sapevo, mica avevo bisogno di leggerlo su un manuale!». L’alternativa, spiega sempre Hanssen, erano testi scritti più per le madri che per i padri: «Noi
maschi non abbiamo il baby blues o i cambiamenti del pavimento pelvico, quello che mi serviva erano informazioni su come diventare un papà presente».
  Così alla nascita della prima figlia Rosa, Hanssen lancia il sitoweb IkVader (IoPapà) in cui fornisce notizie, giochi e anche un forum mirati ai neopapà. «Ho scelto la metafora del management — ha spiegato — usando termini come prodotto, input, output per attirare gli uomini. Se usi la parola accudimento il genere maschile passa oltre, pensa che sia una cosa da donna. Per loro è più facile dire: "Mi sto occupando dell’output" piuttosto che "Sto cambiando un pannolino"».

  Certo a leggere le istruzioni viene da sorridere perché Hanssen tratta veramente il bambino come se fosse un prodotto. Per esempio nella sezione Come portare in giro il neonato spiega: «Il tuo bebè non può andare da nessuna parte senza il tuo aiuto Ecco come attivare la sua modalità mobile». E poi continua: «Verticalmente: metti una mano sotto il collo e la testa e l’altra a sostenere la schiena e il sederino. Tira su il bambino al petto».
  Il cambio del pannolino, poi, viene descritto come una vera e propria battaglia campale. Visto dal libro sembra un’impresa difficilissima. L’autore prima di tutto dà istruzioni minuziose sulla «superfice di lavoro» su cui si compirà la manovra: «Deve essere piatta, morbida, lunga almeno 76 centimetri, profonda 55 e alta 106. Assicuratevi che sporga un po’ in fuori in modo che voi possiate metterci i piedi sotto». E poi le raccomandazioni sulla sicurezza: «Non lasciate mai solo il bebè sulla postazione, state attenti che non ci sia nulla che possa prendere con le mani come una corda, un libro o una maniglia». Prima di accingersi al cambio dell’output, cioè del materiale fuoriuscito, bisogna avere con sé: salviettine umidificate (solo dopo le quattro settimane perché contengono alcol e possono irritare la pelle!), batuffoli di cotone, crema, tanti  pannolini (perché non uno solo?). A questo punto, dopo essersi lavati le mani, si può iniziare: mettere il bambino a pancia in su, aprire il pannolino, tirare su i piedini del piccolo, pulire (dal basso verso l’alto per i maschi, al contrario per le femmine) e così via.

  Più telegrafici i consigli sul pianto, tenendo presente, avvisa l’autore, che il «neonato viene al mondo con una sola ma efficace possibilità di comunicare: fare un grande baccano». L’abilità del papà sta nel capire il perché e nel trovare il rimedio giusto. Ha fame? «Dargli il latte». È sporco? «Cambiare il pannolino». Ha mal di stomaco? «Fargli fare il ruttino o metterlo a pancia in sotto». È solo? «Fornirgli contatto fisico». Il successo del manuale è stato tale che il giornalista ha già scritto un altro libro: «La gestione della gravidanza per uomini», e ora si sta cimentando con «La gestione dei bambini ai primi passi per uomini». Per l’autore la soddisfazione più grande è stata ricevere le lodi della rivista femminista olandese Opzij che l’ha eletto «uomo modello» dei Paesi Bassi.

Il linguaggio

Età Nome «La metafora del management funziona: se usi la parola accudimento, i maschi passano oltre»

Corriere della Sera, 18 maggio 2013, pag, 47

Nessun commento:

Posta un commento