Il codice rosa per le gravidanze


di Chiara De Ranieri

  
 IL 29 dicembre, su indicazione del mio ginecologo, mi sono recata al Pronto soccorso del Galliera per un dolore persistente riferibile a infezione polmonare o frattura ossea. Premetto che sono incinta alla 31ma settimana ed ho subito segnalato la cosa all’infermiere della triage. Sono stata immediatamente mandata in ostetricia e lì, nel giro di 10-15 minuti, visitata. Essendo tutto a posto dal punto di vista ginecologico, sono stata rimandata all’accettazione del Pronto soccorso dove mi hanno assegnato un codice verde.

  Sono stata in attesa oltre 2 ore in mezzo ad una cinquantina di persone, tutte codice verde come me, che tossivano, starnutivano. Pur avendo segnalato all’infermiere che ero incinta quasi all’8 mese e in gravidanza a rischio, non mi è stata assegnata alcuna priorità. Dopo oltre 2 ore di attesa ho preferito il danno minore e sono tornata a casa. 

La mia domanda è questa: perché in sala prelievi e al Cup, disabili e donne in gravidanza hanno un accesso
preferenziale mentre al Pronto soccorso no? Piuttosto «create» un codice colore rosa dedicato alle donne in gravidanza che presentano problemi diversi da quelli ginecologici.

la Repubblica, 2 gennaio 2013, pag, 28 

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