Un catalogo per i bimbi che vogliono cambiarli
Nel libro provocatorio e ironico di Claude Ponti 35
esilaranti modelli che definiscono una poetica della famiglia plurale e
tollerante
Manuela Trinci
saggio come un vecchio gufo, felice
come un ippopotamo! Eroi in vestaglia - a fiori o a scacchettoni – per un libro
giravolta, uscito dalla penna di Anthony Browne, un grande autore che - in
tenere ironiche spassosissime pagine, da capovolgere e rigirare tra le mani -
racconta la vita di tutti i giorni di tante mamme e altrettanti papà visti con
gli occhi ancora incantati e fidenti dei loro piccoli bambini. (La mia mamma/il
mio papà, pagg.60, euro 16.00, Donzelli). Ma è bene prepararsi, poiché
l’incantamento di solito dura poco…e le quotazioni di mamme che cucinano
orecchie di coccodrillo e code di formiche e di papà che cacciano tigri e
ballano la danza della pioggia, sono, ahimè, destinate a un rapido crollo a
fronte di legioni di ribelli ipercritici indocili ostinati dissidenti ragazzini
disobbedienti in marcia al grido ruggente di: «Voglio vivere da solo»; «Voglio
una nuova mamma e un diverso papà». E allora, perché non suggerire loro un vero
e proprio Catalogo illustrato, l’ever green formato gigante, di Claude Ponti
(Catalogo dei genitori per i bambini che vogliono cambiarli, pagg 46, euro
25,80, Babalibri), con il quale rendere ragione all’idea pazza, al sogno
condiviso dai più, di cambiare i genitori, rimpolpandone, dell’idea, la
surreale praticabilità? Tant’è che - come in un vero e proprio Catalogo, old
style, di vendite per corrispondenza - basterà sfogliarlo, lasciarsi indurre in
tentazione, scegliere i genitori che si preferiscono, compilare il buono
d’ordine, spedire il tutto in busta chiusa e… in meno di 48 ore verranno
ritirati i genitori originali (portati al Residence Lussoregale Catalogo) e
consegnati direttamente, a domicilio, i nuovi, dotati di molteplici accessori e
ovviamente in garanzia e ovviamente con diritto di recesso per l’acquirente!
Al bando, dunque, genitori stancanti, avari,
appiccicosi, urticanti, barbosi, rompiscatole, sdrucciolevoli,
lagnosi,
bavettosi, chiacchierosi, scaccolosi, noiosi, appiccicosi, litigiosi,
precisini, distratti, normativi o prepotenti; e al via 35 esilaranti modelli di
genitori, a coppia, singoli o in gruppo (perché non siano trascurate le
esigenze delle famiglie allargate!), che - dai Testa per aria ai Vicinivicini
ai Confortevoli agli Avventurieri, ai Coccolevolissimi, ai Complicati, ai
Discreti, per arrivare agli Avviluppanti, ai Cicciomou all’Assente o ai
Malapera o ai Trankili… – definiscono una poetica della famiglia plurale,
molteplice, tollerante perché ricca di possibilità e aperta alle più bizzarre
combinazioni che, proprio come Ie compositi o Le cinque mamme, suggeriscono
altri legami, altri esempi, travalicando il modello unico di famiglia. Che
quest’opera postmoderna, surreale e ironica, costituisca, per bambini in
crescita, un Catalogo destabilizzante di affidabili affetti e solidi principi?
(Come non hanno fatto mancare di osservare pedagoghi, pedagoghesse o
benpensanti, in allerta da Gian Burrasca ai giorni nostri!). O piuttosto che
sia, come altri lo hanno considerato, un capolavoro, un utilissimo invito alla
lettura critica, affettuosa buffa e sorprendente, dell’immagine ideale dei
propri genitori? Di quei genitori che - a differenza di quelli del Catalogo,
che non mutano mai - «cambiano spesso umore, talvolta hanno bisogno di restare
soli per un momento… o di respirare o di dormire!».
In fondo, il Catalogo non volendo e proprio
grazie alla franca risata – la lente attraverso la quale mette a fuoco il
problema e al tempo stesso lo dimensiona – pare un elogio sia dei genitori
normalmente imperfetti sia della banale constatazione che: i genitori non si
scelgono… si trovano!
Ma una delle funzioni dei libri, di quelli
straordinariamente belli, è l’occasione di ridiscutere il reale, di apportarvi
modifiche o, quantomeno, di godere della realistica finzione di una possibile
scelta. Perché, su quello che sembra (e forse è) un destino ineluttabile,
l’esercizio del desiderio già sortisce un effetto di appagamento, di antidoto
all’opacità e alla noia.
E se i libri, secondo l’opinione di Claude
Ponti, danno l’impressione di essere fatti con molto divertimento... questo, fa
i bambini più belli!
L’Unità, lunedì 8 aprile
2013, pag, 19
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