Meno
aggressivi e più socievoli se c'è un cane
L'interazione con l'animale
farebbe diminuire i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. «Va esaminato
caso per caso»
di Maria Giovanna Faiella
L’interazione con un cane può aiutare i bambini con disturbi dello spettro autistico ad essere più socievoli e meno ansiosi o aggressivi. Lo evidenzia uno studio italiano, pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine. Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, coordinato da Francesca Cirulli ed Enrico Alleva, ha passato in rassegna sei pubblicazioni scientifiche sugli effetti dell’introduzione di un cane da assistenza (addestrato, per esempio, per accompagnare non vedenti) in una famiglia con bambino autistico. Ebbene, secondo le conclusioni di alcuni degli studi esaminati l’interazione col cane farebbe diminuire l’ansia, l’aggressività e gli scatti emotivi dei bambini, mentre altre indagini, focalizzate sui parametri fisiologici, hanno evidenziato una riduzione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, in seguito all’introduzione del cane e, al contrario, un suo aumento quando l’animale veniva allontanato.
cane e inoltre avevano minori manifestazioni ossessive e aggressive, aumentavano i loro gesti affettuosi e gli atteggiamenti socievoli, e sorridevano di più.
I cani come possibile "co-terapia",
dunque? «I risultati sono incoraggianti - afferma una delle coordinatrici dello
studio, Francesca Cirulli -. Per ora possiamo parlare di ipotesi scientifiche, che
vanno validate dal confronto coi cosiddetti gruppi di controllo. Saranno
necessari altri studi con campioni più ampi; i disordini dello spettro
autistico, poi, sono eterogenei per cui non si può generalizzare, ma occorre
esaminare caso per caso. Non a tutti i bambini, inoltre, piacciono i cani».
FONTE DI SOCIALIZZAZIONE - Ma come essere
sicuri che l’interazione col cane sia positiva? «L’animale - sottolinea Cirulli
- va scelto con l’aiuto del medico o di chi sostiene psicologicamente il
bambino ma anche di allevatori o istruttori cinofili che sanno dare consigli
sulla razza più indicata. Per esempio, un bambino particolarmente aggressivo
avrà bisogno di un cane in grado di tollerare delle manipolazioni
inappropriate, senza dimenticare la necessità di preservare il benessere
dell’animale ed evitare che sia oggetto di maltrattamenti». Dagli studi
analizzati dai ricercatori emerge, poi, che l’interazione del bambino col cane
può dare un senso di maggiore sicurezza ai genitori. Le famiglie spesso si
isolano perché gli altri considerano il loro bambino "diverso" -
commenta la ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità -. Il cane, invece,
può diventare fonte di socializzazione: quando s’interagisce con altre persone,
queste spostano l’attenzione sull’animale che quindi può fungere da
catalizzatore sociale. Inoltre, il cane potrebbe essere di aiuto in esercizi
che sollecitano la comunicazione del ragazzo anche quando, per esempio, ha solo
disordini di apprendimento o del comportamento».
Corriere della Sera, 10 marzo 2013, pag,
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