Mi ha salvato Machiavelli
Usa, fa discutere il libro
che rilegge “Il Principe” come un manuale per mamme
Maurizio Molinari
Per dirimere i frequenti aspri litigi fra il
figlio biologico e quello acquisito si è invece rifatta a un’altra massima: «Un
capitano deve ricorrere a qualsiasi arte per dividere le forze del nemico...
perché separandole diventano più deboli». Da qui l’iniziativa di metterli in
competizione nella - non troppo originale - gara a chi riesce ad ottenere
migliori risultati a scuola «Il risultato è stato indirizzare le baruffe più
violente verso uno spirito competitivo di cui hanno beneficiato entrambi»
assicura Evans che è ricorsa al «Principe» anche per gestire la crisi
famigliare più difficile, dovuta alla sindrome Down che affligge la bambina più
piccola - ha 5 anni - e si manifesta con eventi pericolosi e inattesi. Come ad
esempio i tentativi di fuggire da casa. Prima di immergersi nella lettura di
Machiavelli, Evans trattava la figlia con mille cure ma a farle cambiare idea è
stata la massima: «Quando i principi pensano più a pacificare che a combattere
hanno perso i loro Stati».
Quando la piccola Katie ha tentato nuovamente
di fuggire, la madre l’ha così condannata a un severo castigo, spiegandole che
si sarebbe ripetuto «identico» in ogni simile circostanza. E ciò si è rivelato
un deterrente vincente. Il marito Eric si è spesso congratulato con Suzanne per
l’efficacia del metodo Machiavelli, ma anche lui ha finito per doverci fare i
conti. È avvenuto quando una sera, sotto le coperte, Eric ha fatto
esplicitamente comprendere alla moglie che desiderava un altro figlio.
«Ho percepito una minaccia diretta alla
stabilità del mio dominio - racconta lei parafrasando “Il Principe” - e gli ho
detto che anziché un figlio avrebbe avuto una vasectomia, cosa che alla fine ha
accettato visto che altrimenti non avrebbe avuto più attenzioni a letto». A
ispirarla in questa occasione è stato il fatto che «nelle azioni di tutti gli
uomini, e specialmente dei principi, si giudica sulla base dei risultati» e per
lei era importante evitare il terremoto che un nuovo figlio avrebbe comportato
per il «governo della famiglia».
La conclusione del volume porta a dedurre che
il pragmatismo celebre come arte di governo degli Stati è preferibile in
famiglia all’autoritarismo asiatico professato da Amy Chua, autore nel 2011 del
libro «Il ruggito della mamma tigre», anch’esso frutto di esperienze personali.
Resta da vedere se il verdetto dei lettori sarà lo stesso.
Combattente
Suzanne Evans, autrice di
«Machiavelli for Moms» ha quattro bambini (uno dal precedente matrimonio del
marito) sotto i 10 anni, di cui una con la sindrome di Down
LA STAMPA, 8 aprile 2013, pag, 21
Nessun commento:
Posta un commento