Buona vita
di Sarina Biraghi
Testa o cuore? Sono molte le coppie che
rimandano, anno dopo anno, l’appuntamento con la genitorialità. Lavoro, casa e
soldi sono i problemi che fanno prevalere la testa sul cuore e fanno rinviare
la procreazione, la formazione di una famiglia con la convinzione che il tempo
non mancherà...Una scelta importante, non sempre facile, spesso dolorosa per il
cuore, ma che va fatta pensando anche alla
fertilità o, meglio, prevenzione per non ritrovarsi un giorno a combattere con
l’infertilità.
Con questo scopo il prof. Mauro Schimberni,
docente di Ginecologia e Ostetricia a «La Sapienza» di Roma, e la ginecologa
Annalise Gallonardo, hanno lanciato l’iniziativa «Informa la tua fertilità» destinata
a uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 35 anni, non interessati a una
gravidanza in tempi brevi. Obiettivo, contribuire ad accrescere la
consapevolezza della necessità di tutelare la fertilità maschile e femminile,
un bene sociale a rischio a causa di stili di vita e trend alimentare i cui
danni sono oggi troppo spesso sottovalutati.
I due professori, nei tredici mesi di
campagna, hanno ricevuto più di due mila telefonate e ben due mila tra coppie e
single si sono sottoposti a visite gratuite presso la Cooperativa sociale Roma
Med, centro d’eccellenza dei medici di Famiglia. Il 69% dei consulti è stato
effettuato su coppie che non desideravano figli in tempi brevi; il 29% delle
coppie aveva già avuto una pregressa diagnosi di sterilità con tentativi di
riproduzione assistita e il 2%
era affetto da poliabortività. I pazienti si
sono sottoposti a dosaggi ormonali, controlli infettivologi ed esame del
liquido seminale. È emerso che nel 23% delle donne e nel 21% degli uomini erano
presenti rischi di infertilità soprattutto a causa di infezioni genitali. «Quel
20% di coppie a rischio – ha sottolineato Schimberni – nel momento del concepimento
potrebbe avere difficoltà. Per questo la diagnosi e la terapia precoce delle patologie
sono fondamentali perché, anche le infezioni genitali, se trascurate, sono in
grado di compromettere la fertilità». E se gli esperti consigliano di non
credere al messaggio che si possano avere figli oltre i 50 anni, è chiaro che la
procreazione è un fatto biologico e sociale, ma che la prevenzione per uomini e
donne in età fertile, è un fatto culturale.
IL TEMPO, 15 dicembre 2012,
pag, 34
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