Influenza, tra i pediatri spuntano perplessità sui vaccini


  Vaccino antinfluenzale: è caos. Dopo lo stop di milioni di dosi, alcuni pediatri del territorio lariano hanno deciso di non effettuare le iniezioni alla luce dei dubbi sulla effettiva disponibilità dei preparati nelle farmacie e sull’idoneità dei medicinali alle esigenze dei pazienti.

Alcuni medici contrari all’iniezione per i bambini. L’Asl: «I preparati sono sicuri»

di Anna Campaniello

  Lo stop di milioni di dosi di vaccino antinfluenzale sta creando caos e incertezze alla vigilia dell’avvio della campagna preventiva dell’Asl. Alcuni tra i pediatri di libera scelta del territorio lariano hanno deciso di non effettuare le iniezioni alla luce dei dubbi sulla effettiva disponibilità dei preparati nelle farmacie e sull’idoneità dei medicinali alle esigenze dei pazienti.

  «Tutti i vaccini in commercio sono sicuri ed efficaci», ripete però il direttore sanitario dell’Asl, Carlo Alberto Tersalvi.

  I dubbi maggiori riguardano i bambini. Stando alle linee guida dell’Asl, la vaccinazione è consigliata - e offerta gratuitamente - a tutti i piccoli dai 6 mesi in poi che abbiano malattie croniche o patologie che potrebbero favorire l’insorgenza di complicanze in concomitanza con l’influenza. In questi casi, tutti i pediatri provvedono a indirizzare i piccoli pazienti all’Asl. Per tutti gli altri, la scelta spetta liberamente ai genitori. Chi volesse effettuare l’iniezione al figlio, può acquistare il medicinale in farmacia e poi effettuare l’iniezione dal pediatra di libera scelta.

   E qui nascono dubbi e incertezze. Dopo lo stop preventivo di milioni di dosi di vaccino, bloccate nelle scorse settimane dal ministero della Salute, alcuni camici bianchi, in particolare pediatri, hanno deciso di non effettuare le vaccinazioni, considerando non adatti o non abbastanza efficaci i preparati antinfluenzali attualmente a disposizione sul mercato. I dubbi riguardano anche la disponibilità dei medicinali, che al momento sarebbero sufficienti solo per vaccinare i soggetti a rischio.


  «Non esiste alcun dubbio sui vaccini in commercio – dice il direttore sanitario dell’Asl – Lo stop di milioni di dosi, avvenuto prima che arrivassero sul mercato, è un’ulteriore riprova dell’efficacia dei sistemi di sicurezza. Prima di essere venduto e utilizzato, un medicinale deve superare i controlli del ministero, della Regione e dell’Istituto Superiore di Sanità e deve essere approvato dall’Aifa, l’Agen zia italiana del farmaco. Questo processo è una garanzia assoluta per l’utente»

  Sul mercato sono disponibili farmaci antinfluenzali di svariate case farmaceutiche. «Al di là del nome commerciale i vaccini sono uguali e hanno tutti il compito di stimolare il sistema immunitario – dice Aldo Palumbo, responsabile del servizio di Igiene pubblica dell’Asl – Nella composizione dei farmaci che saranno utilizzati in questa stagione sono presenti tre virus, l’H1N1, quello che aveva provocato la pandemia (alla fine del 2009,  ndr) e che è ancora circolante, l’H3N2 e il cosiddetto Wisconsis. Esistono poi sostanzialmente due diversi preparati, uno adatto agli over 65 e un altro per tutti gli altri soggetti a partire dai 6 mesi»


 Tra i pediatri vi sono diverse scuole di pensiero. Se, come detto, c’è chi addirittura non vaccina i bambini sani, c’è chi invece sostiene apertamente la necessità di effettuare l’antinfluenzale al maggior numero possibile di bambini. «I vaccini in circolazione sono sicuri e non comportano alcun rischio – dice Emilio Bergonzi, professionista di Como – Alcuni preparati sono stati bloccati dal ministero in via precauzionale, ma esistono altri farmaci efficaci e sicuri regolarmente in commercio. I bambini devono essere vaccinati sia perché generalmente sono i principali portatori del virus e i responsabili del contagio degli adulti, sia perché è dimostrato come l’iniezione preventiva riduca del 50% le complicanze più tipiche della stagione invernale, su tutte bronchiti e polmoniti»

   L’Asl ha inviato nelle scorse settimane una circolare a tutti i pediatri chiedendo loro di indicare tutti i bambini che rientrano nelle categorie a rischio e ai quali il vaccino è offerto gratuitamente.

  «La campagna è gratuita e altamente consigliata in caso di piccoli con particolari fragilità e più a rischio – conferma Bergonzi – Al di là di queste categorie, però, è opportuno proteggere comunque tutti i bambini. Oltre a tutelare i piccoli, infatti, la protezione si estende di fatto anche ai nonni che accudiscono i nipoti e, in generale, a tutti gli adulti di casa». Per i bambini è indicato quello che tecnicamente viene indicato come vaccino “split”. «Si tratta di un preparato realizzato utilizzando solo una parte dei virus – conclude Bergonzi – Non faccio ragionamenti sulle singole case farmaceutiche. Dobbiamo limitarci a indicare prodotti che fanno parte della categoria indicata per i bambini».

Carlo Alberto Tersalvi

«Non esiste alcun dubbio sui vaccini in commercio. Lo stop di milioni di dosi, avvenuto prima che arrivassero sul mercato, è un’ulteriore riprova dell’efficacia dei sistemi di sicurezza»

  Corriere della Sera, 8 novembre 2012, pag, 5

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