Bambini in televisione il grande inganno

di Umberto Folena

  Teneri i cuccioli. Vederli in tv vestiti da donnine e ometti, cantare e danzare e parlare e atteggiarsi da donnine e ometti. L’audience s’impenna, una lacrima di commozione scivola sulle guance degli adulti... È la trappola perfetta. Martina M. Cartwright, nutrizionista e professore a contratto presso l’Università dell’Arizona, ha seguito da vicino i tanti concorsi e reality con bambini della tv americana, in particolare "Toddlers & Tiaras". Alla fine ha pubblicato uno studio sul "Journal of American Academy of Child and Adolescent Psychiatry". Le conclusioni sono sconfortanti e confermano quanto da tempo pensiamo e scriviamo e denunciamo (invano): 

  lo scopo dei programmi ha poco a che fare con i bambini e soddisfano quasi soltanto i genitori: «Alcuni di loro competono "per procura", senza badare ai rischi corsi dai figli». Che si ritrovano agghindati con parrucche, perfino denti falsi e autoabbronzanti, indotti ad assumere atteggiamenti innaturali, da adulti. Dietro le quinte, «lacrime e collera erano comuni». In
tv, però, soltanto sorrisi.

Avvenire, 4 novembre 2012 pag, 2

Nessun commento:

Posta un commento