La casetta sull’albero educa i bambini

Stimola i piccoli Tom Sawyera cavarsela da soli e a rispettare tempi e spazi altrui. Per questo va di moda anche all’estero

di Fabiana Giacomotti

  Dopo una visita al locale Bricocenter (bricocenter.it per i punti vendita in Italia, davvero tanti) capita di trascorrere un pomeriggio d’estate ad aiutare un’amica a costruire una casetta sull’albero per il nipotino (in realtà sotto l’albero, l’ha scelta troppo pesante e col patio), e di pensare che, in effetti, insieme con la cura di un cane, non vi sia modo più affettuoso (ma anche determinato ed efficace) per educare i bambini a cavarsela e a stare da soli rispettando gli spazi e i tempi di tutti. D’altronde, se persino la Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren va a caccia di alberi cavi 5 come “cercacose” pur potendo usufruire di Villa Villacolle solo per sé e il Tom Sawyer di Mark Twain passa da una botte a un rifugio fra le frasche con l’amico Huck il motivo c’è, ed è che mettere un po’ di distanza fra sé e la terra è sempre un ottimo esercizio. Anche quando non si ha un albero a disposizione, che è il motivo per cui la Green House di Valencia, in Spagna (calle del Trencall, 17 a Llíria, tel. 0034962782968, ma anche info@greenhouse. it 1 ed è più comodo perché il catalogo è molto specifico e le consegne puntualissime) vende delle casette per bambini rialzate su palafitte: nello spazio fra i pali si alloggia la bici, e dalla veranda si può scendere sia per la scaletta sia lungo lo scivolo, uguale identico a quello che Miuccia Prada si è fatta costruire da Carsten Holler per collegare il suo ufficio al cortile della sede e che ogni volta suscita i commenti estasiati dei visitatori. In Inghilterra, altro Paese in cui le casette vanno per la maggiore, si trovano anche di stoffa, ricamate e con sacchi a pelo in tinta, da smontare a fine stagione, presso Win Green (tel. 0044 2082955413, wingreen.co.uk), 2 purché ci si premuri di costruire sull’albero almeno la piattaforma.


  Un aiuto dai libri. A questo scopo, i bambini provvisti di papà abili e attivi possono procurarsi una copia del bestseller Il pericoloso libro delle cose da veri uomini di ConnIggulden (Mondadori) e sperare che segua alla lettera le istruzioni per costruire un capanno vista cielo. Andando avanti negli anni si possono aumentare le ambizioni e farsi realizzare il progetto di una vera e propria abitazione sull’albero da uno dei pochi studi specializzati al mondo, il TreeHouse Workshop di Seattle, che progetta ville ecologiche dai sette metri di altezza in su (per info: treehouseworkshop.com), 4 mentre l’alternativa ecologica al cento per cento è la brasiliana O2 Sustainability treehouse (o2treehouse.com) riconoscibile anche per lo speciale design a geodi delle sue abitazioni sospese (il nome di riferimento è quello del titolare, Dustin Feider).

  E per i sognatori veramente pigri c’è persino l’alternativa per vivere l’incanto della casetta sull’albero senza doverla costruire. Non troppo avventurosa, cioè persino dotata di frigo bar, ma anche di una vista spettacolare fino al mare di Tarquinia: sono le due suites, la Bleue e la Black Cabin, da raggiungere con una scala in legno sugli alberi secolari dell’agriturismo “La piantata” ad Arlena di Castro, sulla Strada Provinciale 113 (tel. 335 6049630 oppure 333 3710828, mail: agriturismo@lapiantata.it) 3 che ai visitatori offre anche miele di lavanda. Dalle parti di Cuneo c’è un altro indirizzo, un po’ più spartano: Il giardino dei semplici, in via san Giacomo 12 a Manta (tel. 347 7617987, giardinodeisemplici.eu). In Francia poi esiste addirittura un network di appassionati del genere, con indirizzario apposito (lacabaneenlair.com): capanne e casette di legno a forma di tucul, castelletto, su querce, platani e altre essenze secolari dalla Bretagna al Luberon. Nei casi di certi castelli del Quattrocento dotati di spartanissimi capanni spazzati dal vento viene da domandarsi perché mai bisognerebbe preferire questi ultimi a una confortevole stanza cinquanta metri più in là, ma è proprio nel momento in cui si inizia a domandarselo che si capisce di aver perso tutta la poesia.

Piaceri & Saperi, 24.08.2012, pag, 34

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