di Roberto Vitali
In realtà, se il problema supera i limiti
della fisiologica normalità, l’impatto di questo disturbo può essere pesante
per le componenti emotive e relazionali e può incidere negativamente sul
regolare e sereno sviluppo psico-fisico.
Fare la pipì a letto è normale sino all’età
di 5 anni. È accertato però che l’8% dei bambini tra i 6 e i 10 anni soffrono
di questo problema. In occasione della 7ª Giornata nazionale per la prevenzione
e la cura dell’incontinenza, Politerapica-Terapie della Salute, diretta da
Pasquale Intini, con sede a Seriate in via Nazionale, ha organizzato un
convegno pubblico per trattare il tema della incontinenza nei bambini. Il
convegno, ieri nella sede della Provincia, ha chiuso due giorni di visite
gratuite svoltesi all’ospedale di Treviglio-Caravaggio e nella sede di
Politerapica. Il messaggio che si vuole lanciare è che l’incontinenza del bambino
ha le sue cure e i suoi rimedi. A questo disturbo, per lo più occultato o
ignorato, occorre dare dignità di linguaggio comunicativo, accompagnando il
bambino sino al superamento del problema prima che incida negativamente sul suo
sviluppo.
Al convegno hanno partecipato esponenti degli
enti locali, dell’Asl, degli ospedali, medici, chirurghi, psicologi,
insegnanti. Ognuno ha trattato il problema per le sue competenze. Il primo specialista
cui affidare il problema è il pediatra. Poi un servizio di eccellenza è svolto
dalla Chirurgia pediatrica dei Riuniti: il dottor Mario Leo Brena ha spiegato
modi e tempi di intervento, con ricorso all’allarme acustico notturno o a
farmaci. La collaborazione dei genitori è sempre indispensabile, come sottolineato
anche dagli altri oratori, tra cui don Edoardo Algeri, direttore Ufficio
pastorale della famiglia. A sua volta Politerapica, che ha un reparto dedicato
alla incontinenza, si occupa di terapia riabilitativa e comportamentale. Il convegno
ha inteso lanciare un messaggio di sinergia che in molti han detto di voler
raccogliere. Comune di Bergamo e Politerapica già collaborano, come ha
ricordato l’assessore Leonio Callioni.
L’Eco Di Bergamo, 29 giugno
2012, oag 32
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