Liberi di imparare

Francesco Codello e Irene Stella
Liberi di imparare
Terra Nuova Edizioni, pag.180, Euro 12,00


   IL LIBRO –  E' possibile imparare senza essere obbligati a frequentare lezioni? Senza essere sottoposti a voti e alla minaccia di una bocciatura?
Questo libro risponde di sì attraverso le voci e le esperienze concrete di coloro che animano le scuole democratiche libertarie in Italia e nel mondo.
Gli autori, con linguaggio chiaro e appassionato, ricostruiscono la storia e i presupposti teorici dell'educazione non autoritaria, dall'assenza dei voti alla libertà di apprendimento, dalle regole condivise al protagonismo degli studenti.
I tratti comuni a ogni esperienza educativa, così come le peculiarità dovuta ai diversi contesti ambientali, emergono attraverso le testimonianze di studenti, insegnanti e genitori, che ci raccontano la vita e le scelte quotidiane in questi gruppi educativi non convenzionali.
In chiusura del volume potete trovare una mappa dei progetti e delle esperienze di scuola democratica in Italia, alcune informazioni concrete per diffonderle nel nostro paese e una ricca bibliografia per chi desidera approfondire.

  UN BRANO – “Gli insegnanti e i genitori
Non esiste una formazione specifica per diventare insegnanti in una scuola democratica. Spesso coloro che sono interessati a operare in questo contesto svolgono qualche mese di tirocinio presso una struttura esistente da tempo.

La selezione degli insegnanti è garantita dal fatto che, in molte scuole, studenti e insegnanti già assunti osservano per due settimane il candidato o la candidata e insieme decidono se è adatta alla scuola. Gli studenti
possono anche far licenziare un insegnante se in assemblea viene votato. Chiaramente una richiesta così radicale deve essere ben motivata e, anche se sembra strano, non accade quasi mai che gli alunni siano a tal punto insoddisfatti o contrariati.

Coloro che insegnano sono disponibili a mettersi in gioco e a rivedere le proprie lezioni. Poiché gli studenti non sono obbligati a seguire i corsi, se gli educatori osservono che le loro lezioni sono disertate si chiedono che cosa non funziona e cercano di cambiare le proprie offerte di insegnamento.
Il dialogo costante fa crescere il tenore delle lezioni e il rapporto tra alunni e insegnanti. Può pertanto accadere che nella stessa scuola vi siano degli insegnanti che prediligono lezioni frontali e altri che seguono altri metodi pedagogici.
Il ruolo dei genitori nel buon funzionamento del progetto è centrale in quanto partecipano sia offrendo le proprie competenze sia con contributi economici.
I genitori sono tenuti a dedicare delle ore di volontariato per attività che possono andare dal pulire i bagni, all’organizzare un open day o allo svolgimento di lavori di riparazione dell’edificio. Anche in questo caso il modo di operare si basa sulla libera scelta: genitori con interessi simili formano un gruppo che si occupa di un determinato tema. Ognuno può scegliere il campo in cui mettere a disposizione le proprie capacità, garantendo così una miglior resa e una partecipazione attiva”.

  INDICE DEL VOLUME –  Prefazione - Introduzione - Capitolo 1. Cos’è una scuola democratica - Le lezioni come scelta - La costruzione di regole condivise - L’assenza dei voti - Gli insegnanti e i genitori - I costi economici - Capitolo 2. L’educazione libertaria tra pratica e teoria - Educare a essere - L’impossibilità di un curricolo generale - L’insegnante tra maestro, mentore e facilitatore -Metodi educativi - La comunità educante - L’apprendimento pluralistico e la molteplicità metodologica - La valutazione senza premi e castighi - Gli esseri speciali - Il genitore consapevole - Capitolo 3. In viaggio tra le scuole democratiche: esperienze a confronto - Due esperienze europee - Capitolo 4. La parola ai protagonisti
Insegnanti - Genitori - Capitolo 5. Le realtà italiane - APPENDICI - Homeschooling - Leggi che regolano l’obbligo di istruzione in Italia - Bibliografia

  L’AUTRICE – Irene Stella è insegnante di matematica. Partecipa in Italia e in Europa alle attività della European Democratic Education Community e ha pubblicato diversi articoli sulle attività delle scuole libertarie. Collabora con la rivista Terra Nuova.

  L’AUTORE –  Francesco Codello, dirigente scolastico di Treviso, è da anni impegnato nella ricerca storico- educativa. E’ autore di numerosi libri e articoli, animatore dell’International Democratic Education Network  in Italia e redattore della rivista Libertaria.


L’INTRODUZIONE – “Immaginate un gruppo di bambini e di bambine in un ambiente in grado di stimolare la loro curiosità; immaginateli liberi di decidere come passare il tempo, quali oggetti adoperare e con quali persone interagire e, soprattutto, pensateli emancipati dalla ricerca di un’approvazione esterna a loro stessi. Forse giocheranno, probabilmente disegneranno o, quasi sicuramente, litigheranno, di sicuro staranno imparando qualcosa. Ognuno, muovendosi, lascerà dietro di sé una scia colorata che si incontrerà con quella degli altri bambini, per dare forma a un’immagine piena di intrecci, di colori e di movimento. Inizialmente questa visione sarà difficile da mettere a fuoco, perché non capita spesso di trovarci in una situazione in cui l’adulto non controlla, programma o dirige, anche da lontano oppure inconsciamente, l’attività dei più piccoli.
Invece scrutando più a fondo questa rappresentazione si potranno individuare gli scambi che ogni incontro tra bambini comporta, gli spazi e le pause che ogni bambino può prendersi senza che questo crei disturbo ad altri; si scoprono insomma, un’armonia e una ricchezza, sinonimi di vita e di curiosità.
Questo libro cerca di descrivere e raccontare, non eludendo riflessioni più critiche, un modo di vivere la scuola costruito sulla convinzione che ogni bambino e ogni ragazzo sa cosa vuole imparare veramente e, se lasciato libero e autonomo, lo fa in maniera originale e positiva. Che cos’è una scuola democratica e libertaria, quali sono le caratteristiche principali e quali le sfumature che distinguono le diverse realtà presenti nel mondo? Nel libro proveremo a risponde a queste domande, presentando le esperienze in corso in diverse aree geografiche; proporremo un viaggio introduttivo nell’arcipelago di queste pratiche autenticamente alternative al sistema dominante di istruzione. Una volta definite sinteticamente le caratteristiche più salienti di questi spazi educativi, cercheremo di rintracciare, all’interno di ogni singolo elemento distintivo, le matrici culturali e le anticipazioni storiche che hanno stimolato e stimolano, ancor oggi, queste esperienze libertarie.
Lavorando a questo libro ci siamo resi conto che le scuole democratiche hanno una storia che viene da lontano, da idee e intuizioni provenienti da culture diverse, da riflessioni che abbracciano ambiti scientifici differenti e contesti geografici disparati. Ad esempio significati diversi sono attribuiti al ruolo dell’insegnante, a quello dei genitori e al concetto di valutazione. Vi sono inoltre varie opinioni sul significato di ‘educare a essere’ in contrapposizione a quello di ‘educare a dover essere’ in un ambito radicalmente non autoritario.
Nel capitolo 1 rispondiamo ad alcune di queste domande e cerchiamo di presentare sinteticamente le esperienze e i protagonisti di queste scuole.
Il capitolo 2 è invece dedicato a una ricognizione storica e teorica dell’insegnamento libertario. In queste pagine potrete trovare i principali riferimenti teorici e i dibattiti che hanno sostenuto e sostengono la validità di questi progetti educativi.
Il capitolo 3 illustra le scuole democratiche del mondo per assaporare, da una parte, le peculiarità di ciascuna e, dall’altra, lasciarsi affascinare dal fatto che anche culture assai distanti trovano in questo modo di vedere la scuola un terreno comune. A raccontare saranno i diretti interessati: studenti, insegnanti e genitori sono stati intervistati sulle loro esperienze e su alcuni temi controversi, come ad esempio il rapporto dei ragazzi con il mondo esterno alla scuola democratica.
Infine, nel capitolo 4 ricostruiamo, attraverso una mappatura a schede, i progetti che sono nati o stanno nascendo in Italia, di ispirazione libertaria. In conclusione, due appendici forniscono alcuni indirizzi e alcune informazioni per diffondere l’homeschooling.
Questo libro, insomma, primo nel suo genere in Italia, vuole colmare una lacuna, riempire un vuoto, riconoscere una storia e un presente e anche augurare un futuro all’educazione libertaria e democratica, affinché al centro del progetto educativo vi siano veramente i bambini e i ragazzi, la libertà e l’autonomia, la riscoperta del vero significato di educare. Questo lavoro non ha, però, alcuna pretesa di esaurire il tema, anzi! Ci auguriamo che possa costituire uno stimolo per insegnanti, educatori, genitori ma, soprattutto, per i ragazzi e le ragazze che desiderano sperimentare e inventare un’educazione libertaria e realizzare una scuola diversa. Non è facile nel nostro paese pensare e progettare un’uscita dal sistema di istruzione statale e burocratico, per favorire la nascita di una scuola comunitaria e pluralistica, a-confessionale e aperta al mondo. Ma è, forse, l’unica strada percorribile per garantire fin da ora a noi stessi e ai nostri figli un mondo un po’ più giusto e libero.

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