Come vivono gli adolescenti?

Di  Raffaello Masci

  Ieri Save the Children ha presentato il rapporto sugli stili di vita degli adolescenti italiani in dieci grandi città. Qual è il dato saliente?

  I ragazzi italiani mangiano male, si muovono poco, tendono a ingrassare, stanno poco in compagnia dei loro pari e anche dei loro genitori. In sintesi: grassi, soli, apatici e pigri.

  Perché appaiono così poco interessati all’attività sportiva?
  Secondo il rapporto, perché non hanno i soldi per fare sport (21%), perché non ci sono strutture adeguate in zona (16%), ma soprattutto perché non ritengono importante l’attività sportiva (38%, un dato in crescita del 12% rispetto allo scorso anno). Sta di fatto che un ragazzo su cinque non fa sport mai, una percentuale che sale al 24% al Sud e al 37% a Napoli. Va però considerato anche il dato reciproco, e cioè che il 60% fa sport e ne capisce il valore.

  Ma non c’è l’educazione fisica a scuola?
  Il 40% degli intervistati dice che le strutture scolastiche per l’educazione fisica sono inadeguate. Al punto che il 6% (che diventa il 15% a Napoli e il 14% a Bari) dichiara di non fare mai attività motoria a scuola per mancanza di spazi adeguati.

  Come passano i pomeriggi i ragazzi?
  Chiusi in casa nel 60% dei casi (con punte del 73 e del 72 per cento a Catania e Bari rispettivamente) per mancanza di spazi all’aperto o di luoghi di ritrovo che possano considerarsi sicuri.


  La televisione come unica compagnia?

  Lo è ancora molto. Quasi un ragazzo su quattro trascorre davanti alla tv almeno tre ore al giorno e altrettanto tempo viene speso davanti a Internet o ai videogiochi. I dati sono molto diversi tra città e città e a seconda dei livelli sociali ma in generale la condizione dell’adolescente italiano è quella di un individuo solo che comunica con l’esterno via Internet e osserva la realtà attraverso la Tv.

  Perché i genitori non fanno in modo che i loro figli passino più tempo all’aperto?
  Secondo Save The Children, 57 famiglie su 100 sono più serene se i ragazzi stanno in casa, perché hanno timore dei pericoli che possono derivare da incontri con sconosciuti. Non è solo il terrore del pedofilo, ma anche della droga, delle cattive compagnie e comunque di incontri che loro non possono controllare. 

  Controllano invece i contatti che possono avvenire tramite chat e Internet?
  Assolutamente no. Il 27% dei ragazzi dice che nessuno dei suoi familiari sa nulla delle sue chat e dei siti che visita. Tuttavia il pericolo che i genitori percepiscono è quello che viene dal contatto diretto con l’esterno. Tant’è che i genitori preferiscono accompagnare i ragazzi in auto (41% dei casi con punte del 51% ad Ancona) piuttosto che affidarli all’incognita dei mezzi pubblici.

  E oltre che vedere la Tv e stare su internet?
  I ragazzi svolgono attività solitarie: sentire la musica (55%), leggere (43% ma in flessione di 11 punti rispetto allo scorso anno), ma anche stare con amici che vengono a trovarli. E quando si esce lo si fa con i genitori: a passeggio nei fine settimana (52%), nei centri commerciali (43%) a visitare i parenti (41%).

   Comunque, se il 40% non fa attività fisica, il 60% la fa.
  Sì, ma il dato che quattro ragazzi su 10 siano sedentari è un problema. E comunque, sia che facciano onon facciano sport, hanno spesso un rapporto sbagliato con il cibo. L’89% dei genitori, per esempio, conosce le regole del mangiare sano ma ammette di non riuscire ad applicarle ai propri figli. La regola, per esempio, dei cinque pasti al giorno con un vegetale (frutta o verdura) a ciascun pasto, non viene quasi mai rispettata. Così come il fare una buona colazione al mattino.

  Il Rapporto offre anche indicazioni in positivo?
  Certamente. Insieme al Rapporto è stato diffuso un decalogo per una vita sana. Esempio: fatto 100 l’apporto di cibo quotidiano, va diviso in un 15% a colazione, 5% a metà mattina, 40% a pranzo, 10% a merenda e 30% a cena. Un consiglio importante è quello di non saltare mai la colazione e di farla in modo completo, con latticini, cereali e frutta.

  L’attività fisica come va fatta?
  È importante che sia costante: non grandi faticate una volta a settimana , ma trenta minuti di movimento tutti i giorni.

  Altri consigli?
  Tv spenta durante i pasti. Bere molto ma bere acqua e non bibite dolci. E poi l’antico adagio secondo cui frate esempio è il miglior predicatore: se i genitori mangiano male e in continuazione, se sgranocchiano qualunque cosa davanti alla tv, se vivono in pantofole quando non sono al lavoro tutto è inutile.

  La Stampa, 13 luglio 2012, pag, 64

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