di Elisabetta Del Soltato
Qual cosa non funziona nella strategia
adottata dal governo per ridurre il numero delle gravidanze indesiderate tra le
minorenni del Regno Unito. I dati che il ministero della Sanità pubblicherà
questa settimana, e che sono stati anticipati dal Daily Telegraph, mostrano una
realtà agghiacciante, e questo nonostante una campagna martellante che da almeno
cinque anni promuove contraccettivi, spiega come averli gratis e indica come
ricorrere all’aborto.
Nel 2010 sono state 38.269 le adolescenti che
hanno interrotto la gravidanza in Gran Bretagna. Una cifra in sé
raccapricciante, ma c’è di più: di queste ben 5.300 sono alla seconda esperienza,
485 ragazze alla terza, 57 l’hanno fatto per la quarta volta, 14 hanno abortito
cinque volte, quattro ragazze sei volte, e almeno tre sono arrivate
all’incredibile livello di sette aborti.
Si tratta di numeri choccanti che il governo
non potrà ignorare, ci dice Rebecca Mallinson della Pro Life Alliance. E anche
se il numero degli aborti tra adolescenti è sceso (del 4,5%) nel 2010 rispetto
ai 40.067 del 2009, il fatto allarmante è che sono aumentati almeno del cinque
per cento, nella stessa fascia d’età, gli aborti multipli.
«C’è qualcosa di profondamente sbagliato in
un Paese – sottolinea Mallinson – quando un numero così alto di teen-agers
abortisce an che solo una volta. Il fatto che tante lo abbiano fatto
ripetutamente è il segnale che qualcosa non funziona e che bisogna intervenire
al più presto. È ovvio che la responsabilità è di noi adulti: non stiamo facendo
la cosa giusta per proteggere queste giovani tanto vulnerabili. Sono ragazze
che avranno un futuro problematico: oltre alle gravi conseguenze psicologiche
di una o più interruzioni di gravidanza, ci sono le implicazioni sulla salute,
le malattie trasmesse sessualmente e il rischio dell’infertilità». Il problema,
spiega Patrick Rubra, ginecologo, «è che molte di queste ragazze vogliono
presto dimenticare quello che hanno fatto e quindi rifiutano ogni supporto psicologico».
«È evidente – prosegue – che le tattiche del governo non funzionano. Queste
ragazze hanno bisogno di valori, non di consigli pratici su come abortire. È facile
dire a una minorenne che c’è una soluzione pratica e sbrigativa ai suoi problemi,
ma una soluzione di questo tipo spesso è quella peggiore per il futuro».
L’aborto è una procedura molto seria – ci
dice una portavoce del gruppo Life – «ma in Gran Bretagna non c’è mai stato un
dibattito sui rischi e sulle conseguenze di questa scelta. Si parla molto di
come abortire ma mai di come sia sbagliato e pericoloso avere rapporti sessuali
troppo presto. Speriamo che questi dati aiutino il governo a riflettere e a far
capire che non ci sono sempre soluzioni facili a tutto».
«Queste giovani hanno bisogno di valori, non
di facili consigli pratici su come abortire» «Qui manca del tutto un dibattito»
La
polemica
Sono 38.269 le minori che
nel 2010 hanno interrotto la gravidanza Solo una lieve flessione rispetto al
2009 nonostante la martellante «campagna informativa» lanciata dal governo con
la promozione dei contraccettivi. La preoccupazione dei movimenti pro-life «Fallita
una strategia»
Avvenire, 29 Maggio 2012,
pag, 15
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