La madre bambina allatta la figlia a scuola

di Peppe Rinaldi


  È una di quelle notizie belle che ti riconciliano col mondo. A Frattamaggiore, cittadina a pochi chilometri da Napoli, una ragazzina di tredici anni ha ottenuto dal giudice il permesso di portare a scuola la propria figlia durante l’orario delle lezioni: è nata agli inizi di novembre scorso, ha bisogno di essere allattata, più di due ore non può stare lontano dalla madre.
  Più che di permesso vero e proprio, in realtà, è un obbligo l’imposizione del quale rientra nei poteri del giudice minorile interpellato dai servizi sociali. Una dinamica, quella tra assistenza e tutela giuridica che sembra aver funzionato alla perfezione. Sì, perché non solo alla ragazzina è stato concesso quel che altrimenti sarebbe stato impensabile dinanzi alle episodiche distrazioni degli enti assistenziali (quelle, cioè, che fanno più notizia) ma pure perché la tredicenne è stata recuperata alla scuola dopo un lungo periodo di assenza dai banchi. Infatti, è stato quando ci si è accorti della sua sparizione dall’istituto “Filangieri” che il meccanismo si è messo in moto, nell’ambito del progetto di contrasto della dispersione scolastica voluto dalla dirigente dell’istituto commerciale, Giuseppina Cafasso.
 
Hanno iniziato a cercarla e, una volta trovata, hanno scoperto che aspettava un figlio. La notizia è venuta fuori a Napoli nel corso di un seminario sulla scuola a cui hanno partecipato i ministri Profumo e Barca ed il Commissario europeo Hahn. Il tribunale dei minori di Napoli ha stabilito che la ragazzina fosse comunque soggetta a due obblighi: quello dell’istruzione e quello della cura della piccola D. Ieri il primo giorno di scuola - come scritto dal Corriere del Mezzogiorno - in un clima festoso e di tenera solidarietà dove a rubare la scena è stata la segreteria della scuola trasformata in una piccola nursery. Carrozzina, pannolini, latte e biberon in una “gara” di impegno e partecipazione nella quale, soprattutto le insegnanti, si sta impegnando tutto il Filangieri. Ogni due o tre ore la ragazzina entra in segreteria e allatta la piccola, poi rientra in classe. Tecnicamente il giudice ha stabilito che fossero tre le persone, su indicazione della preside, a essere responsabili della bambina: «Ci sono tre signore che si occuperanno di lei ma tutti ci muoviamo affinché alla bimba non manchi nulla», dice la professoressa Rossella Ragona, mentre prova a far addormentare la piccola. La dirigente scolastica ha anche disposto il trasferimento della madre dalla succursale alla sede centrale in modo da tener meglio sotto controllo la situazione.
  Il padre è un altro minorenne, di 17 anni, ma nessuno delle rispettive famiglie di provenienza può prendersi cura della piccola: di qui la decisione dell’assistente sociale e del tribunale dei minori di Napoli. La  professoressa Ragona aggiunge: « Noi abbiamo dato tutta la nostra disponibilità perché la ragazza possa seguire i corsi e contemporaneamente allattare la bimba. Ma sicuramente gli ambienti della segreteria e della presidenza non sono idonei per una bimba di pochi mesi, si dovrà pensare in futuro all’affido in qualche asilo nido».

Libero,  21 gennaio 2012, pag.19

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