Grazia De Fiore
Portare i bambini
Contatto continuo,come e perché
Coleman Editore,
pag.174, Euro 21,00
IL LIBRO – Sono sempre più
consapevole che le radici di molte
difficoltà, incapacità, dinamiche, disaggi, tendenze, dipendenze, emozioni ed
azioni negativi verso se stessi e gli altri che gli adulti vivono, risiedono
nei primissimi mesi ed anni di vita e nella mancanza di contenimento, di
coccole, di compagnia fisica ed emotiva, di una sana dimostrazione di amore, di
una buona comunicazione. di Piera
Margherita
Il bambino
è portato in pancia per nove mesi, nasce
ancora molto dipendente dal legame con la madre; per la sua sopravvivenza e
maturazione, ha bisogno di ritrovare i movimenti, i suoni e gli stimoli di
prima, implora di essere portato addosso ancora per molto tempo.
Questa
simbiosi serve anche alla madre per elaborare il vuoto dentro, continuando la
gestazione fuori dall’utero.
Questo libro cerca di aiutare i genitori a
capire perché sia importante portare i loro figli, fornendo dati scientifici,
studi e ricerche che complementano il comune buon senso che ci porta sin dalla
nascita a voler proseguire quel rapporto così pieno e soddisfacente che abbiamo
cominciato a tessere con il bambino già in grembo.
Il testo e le illustrazioni ci mostrano tutti i benefici del portare, del contatto continuo con i nostri figli, indicando come possiamo aiutare loro ad essere pronti a vivere la loro vita d'adulti.
Il testo e le illustrazioni ci mostrano tutti i benefici del portare, del contatto continuo con i nostri figli, indicando come possiamo aiutare loro ad essere pronti a vivere la loro vita d'adulti.
In allegato
il DVD "Un invito a portare" ci mostra l'impiego di una svariata
gamma di strumenti per il portare, aiutandoci a tirare il meglio di ognuno di
loro e spiegando come possiamo usarli al meglio nella nostra quotidianità.
UN BRANO – “Una delle domande che spesso
viene fatta è: a che età posso cominciare a portare il mio bambino?
Recenti osservazioni comportamentali e
fisiologiche su lattanti e le loro mamme hanno mostrato che un’interazione è
pronta a instaurarsi già nei primi minuti di vita. Tra queste evidenze ci sono
la capacità del neonato di strisciare verso il seno per iniziare a succhiare e
la termoregolazione madre-bambino. Sono stati osservati 16 bambini posti sul
ventre della madre alla nascita, e 15 piccoli su 16 si sono comportati alla
stessa maniera. Alle madri non erano stati somministrati analgesici ed i
piccoli non erano stati allontanati da loro, né sottoposti al bagnetto e trattati
con Vitamine K o con pomate oftalmiche. In poco più di un’ora il neonato posto
sul ventre della madre affronta un viaggio, guidato dall’odore del capezzolo;
un viaggio mantenuto alla giusta temperatura dal corpo della madre. In un primo
tempo, per almeno 30 minuti, il bambino da fermo guarda la madre, incrocia il
sguardo, cerca sicurezza; e solo dopo, per i successivi 10 minuti, comincia a
muoversi le labbra e le mani in bocca. Lentamente spinge il suo corpo in avanti
effettuando pressioni importanti sul ventre della madre, girando la testa a
destra e a sinistra. Giusto all’altezza
dello sterno, preme la testa contro il petto; il viaggio è terminato: la meta è
stata raggiunta, il capezzolo della madre. Il bebè si gira e si dirige verso il
capezzolo per ricevere le sue prime gocce di colostro”.
INDICE DEL VOLUME – Prefazione di Piera
Maghella – Introduzione – Da che momento posso cominciare a portare il bambino
– Per quanto tempo e quanto portare il bambino – Ascoltare il bambino è
viziarlo? – I bisogno dei bambini – La mamma – Cosa pensano i bambini dei loro
bisogni – L’assenza di contatto – L’istinto materno – Portare oggi – Chi porta
il bambino – Il papà – I supporti: marsupio, fascia, zaino, cintura e fai da te
– Cosa cercare in un sistema per portare – Come vestirsi quando s’indossa un
bebè – Come si faceva una volta in Occidente – Gli oggetti transizionali –
Anche i bambini più grandi... – Così particolari – Quando smettere di portare il
bambino – Portare: una scelta differente di maternato – Conclusioni – Appendice
– Bibliografia – Note
L’AUTRICE – Grazia De Fiore, dopo aver portato i suoi bambini, desidera
condividere la sua esperienza con altri genitori. Ingegnere urbanista di
formazione, da diversi anni si occupa di allattamento. Dal 2000 è consulente
volontaria de La Leche League, dal 2002 è consulente professionale in
allattamento materno IBCLC. Dal 1999 si interessa a come e perché portare i
bambini.. E' fondatrice dell'Associazione Contatto Continuo.
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