Bésame mucho


Carlos González
Bésame mucho
Come crescere i vostri figli con amore
Coleman Editore, pagg.255, Euro 15,50


  IL LIBRO – Un punto di vista diverso da quelli "correnti" su perchè i bambini piangono e richiamano la nostra attenzione, perché vogliono stare in braccio e non vogliono dormire da soli...

E' un libro scritto in difesa del bambino, contro la teoria che propone l'uso della forza, del castigo o dell'eccessiva disciplina, Carlos Gonzàlez - pediatra di riconosciuto prestigio e autore del libro Il mio bambino non mi mangia (Bonomi) - difende un'educazione fondata sull'amore, sul rispetto e sulla libertà. E' finalmente arrivata l'ora di abbandonare certi tabù e pregiudizi del passato e dare una risposta razionale a tante domande che assillano i genitori:

• Perché il bambino non vuole dormire da solo?
• Perché i bambini piangono?
• Perché richiamano la nostra attenzione?
• Perché sono gelosi?
• Quando diventano indipendenti?
• Perché vogliono stare sempre in braccio?
• Cos'è l'insonnia infantile?

  UN BRANO – “L’immediatezza è una delle caratteristiche del pianto infantile che stupisce e infastidisce alcune persone. “Basta lasciarlo nella culla per un attimo e si mette a piangere come se lo stessero ammazzando”.
  Per alcuni  esperti di puericultura, questi immediatezza è uno sgradevole aspetto del carattere infantile, e l’obiettivo è vincere l’”egoismo” e l’”ostinazione” dei bambini, insegnando loro a ritardare la soddisfazione dei desideri. Perché non possono avere un po’ più di pazienza? Perché non possono aspettare un po’ di più? Potrebbero capire se, un quarto d’ora dopo che la madre è andata via, cominciassero a diventare un poco inquieti; se dopo mezz’ora piagnucolassero; se dopo due ore piangessero con tutte le loro forze. Questo sembrerebbe logico e ragionevole. Questo è quello che facciamo noi adulti, quello che fanno i bambini più grandi quando abbiamo “insegnato” loro a essere pazienti? Vero? E, invece, i nostri figli piccoli si mettono a piangere con tutte le loro forze non appena si separano dalla madre; piangono ancora più forte (cosa che non avremmo creduto possibile!) dopo cinque minuti, e smettono di piangere solo quando sono esausti. Non sembra per niente logico.
  E invece lo è. Mettersi a piangere immediatamente è il comportamento “logico”, il comportamento adattativo, il comportamento che la selezione naturale ha favorito nel corso di milioni di anni, perché facilita la sopravvivenza dell’individuo. In quella tribù di centomila anni fa, se un bebè piangeva immediatamente e a pieni polmoni quando la madre si allontanava, questa, probabilmente, tornava subito a prenderlo. Perché questa madre non aveva né cultura né religione, e non conosceva i concetti di “bene”, “carità”, “dovere” o “giustizia”. Non si prendeva cura del proprio figlio perché pensava che fosse un obbligo, e nemmeno perché aveva paura del carcere o dell’inferno. Succedeva semplicemente che il pianto del bambino scatenava in lei un impulso forte, irresistibile, di accudirlo e consolarlo. Ma se un bambino rimaneva in silenzio per quindici minuti, poi piagnucolava piano, e cominciava a gridare a pieni polmoni solo dopo due ore, a quel punto la madre poteva essere già troppo lontana e non sentirlo. Questo grido tardivo non aveva più nessuna utilità per la sopravvivenza, ma piuttosto contributiva ad accelerare la fine del bebè. Perché, allora come oggi, il grido di un piccolo abbandonato è musica per le orecchie delle iene”.                  

  INDICE DEL VOLUME –  Presentazione – Parte I – Il bambino buono e il bambino cattivo – La puericultura elastica – L’ultimo tabù – Verso una puericultura etica – Parte II – Perché i bambini sono così – Selezione naturale e selezione culturale – Come gli animali crescono i propri figli – Autonomi o dipendenti – Nascondere, portare, seguire – Nel grembo dell’umanità – Perché non vogliono restare soli – Perché piangono non appena lasci la stanza – La risposta alla separazione -  Non vuole andare all’asilo-nido – Perché vogliono stare sempre in braccio – perché non vogliono dormire da soli -  Sconosciuti nella notte - Nella notte dei tempi – Un pianeta, due mondi – Perché si svegliano più di prima – Il dormire insieme in pratica – A che età dormirà da solo? – Perché richiamano la nostra attenzione – E adesso perché non cammina? – Perché sono gelosi – Il complesso del padre di Edipo – Quando diventerà indipendente? – Tuo figlio è una brava persona – Tuo figlio è disinteressato – Tuo figlio è generoso – Tuo figlio è equanime – Tuo figlio sa perdonare – Tuo figlio è coraggioso – Tuo figlio diplomatico – Tuo figlio è sincero – Tuo figlio è sociale – Tuo figlio comprensivo – Parte III – Teorie che non condivido – La puericultura fascista – L’ordine L’educazione “comportamentista – Alcuni miti sul sonno – Dormire tutto di filato – I pericoli del insieme – Il dormire insieme non produce insonnia – Il dormire insieme non causa problemi psicologici – Il dormire insieme non causa la morte improvvisa del lattante – Poppate durante la notte – Cs’è l’insonnia infantile? – Insegnare i bambini a dormire – Un’abitudine molto difficile da abbandonare – Lasciarlo solo quando ancora è sveglio – I bambini, il letto e il sesso –Il pianto terapeutico – Famiglia, società limitata -  Una bambina senza limiti – Il permissivismo: paura della libertà – Proteggerlo e mai correggerlo – Un schiaffo al momento giusto -  Un esperto nel picchiare i bambini – Il castigo – In cerca di problemi – Una l’insulto, qualcosa otterrai – Il controllo degli sfinteri – Quando e come togliere il pannolini – Si guarda ma non si tocca – Time out! – La stimolazione precoce – Il tempo di qualità – Epilogo – Il giorno più felice – Bibliografia

  L’AUTORE –  Carlos González (Zaragoza, 1960)  laureato in medicina presso l'Università di Barcellona, si è formato come pediatra presso l'Ospedale Sant Joan de Déu di questa città. Fondatore e presidente dell'Associazione Catalana per L'Allattamento Materno, attualmente tiene corsi sull'allattamento per personale sanitario. Scrive e traduce libri sul tema; da due anni è responsabile della rubrica sull'allattamento materno della rivista Ser Padres. Sposato con tre figli, vive a Hospitalet de Lobregat (Barcellona).

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