LONDRA CHOC. Bufera
sul nuovo spot per combattere le gravidanze indesiderate
Basta
una telefonata e la pillola del giorno dopo arriva a casa tramite il servizio
sanitario
di Gaia Cesare
A Oxford basta un sms
all’infermeria della scuola per avere la pillola del giorno dopo, anche nei
weekend, e anche se si hanno undici anni o poco più. In tv l’associazione Marie
Stopes, leader delle interruzioni di gravidanza, coperte dalla mutua o dal
conto in banca se si è possessori di carta di credito, sponsorizza l’aborto
come un pacchetto di patatine o un whisky. In Galles, oltre 700 farmacie
distribuiscono la pillola
anticoncezionale come farmaco da banco, senza parere medico e permesso
dei genitori
Perle minorenni. Mal’ultima
sorprendente novità che arriva dalla Gran Bretagna, ormai divenuta la mecca
europea dell’aborto tanto che in Polonia campeggiano i poster pubblicitari di
un’associazione che invita a volare low-cost verso Londra per fermare una maternità
indesiderata - arriva alla vigilia di Natale come un regalo alle adolescenti
inglesi meno accorte: il servizio sanitario nazionale offrirà gratuitamente,
durante le feste, la pillola del giorno
dopo. Sarà sufficiente collegarsi a Internet, compilare un modulo in cui
basterà specificare la propria età, affrontare una telefonata di una quindicina
di
Minuti con un’infermiera che
valuterà eventuali contro indicazioni e infine ricevere per posta la pillola,
in genere una sola, ma in circostanze eccezionali anche più di una, insieme con
una scorta di preservativi e qualche volantino sulla contraccezione. Un modo
per semplificare la pratica ed evitare il rischio che il medico di base sia via
per le feste e non possa fornire la ricetta in un periodo in cui molte farmacie
sono chiuse.
Prevedibile la reazione delle associazioni
pro-life, che considerano la campagna – il cui obiettivo è di evitare le
gravidanze indesiderate in un periodo in cui, numeri alla mano, le adolescenti
sono più a rischio -una provocazione, addirittura una istigazione. Sotto accusa
la mancanza totale di controlli. E la concreta possibilità che le ragazze
mentano sulla loro età nella compilazione del questionario on –linee al
telefono, che chiamino fingendo un’emergenza che non c’è. «Un cinico esercizio di
marketing», lo ha definito Norman Wells, del «Family Education Trust», che accusa
la Bpas di speculare per «incrementare la sua quota di mercato nei servizi
abortivi» dopo aver definito «un obiettivo significativo » l’aumento del numero
degli aborti praticato l’anno scorso.
La gioventù inglese è fra le più precoci
d’Europa in tema di sesso. E fra le più impreparate, con un tasso altissimo di
gravidanze in desiderate, ben 38.259 fra le under 18 e con numeri altrettanto
allarmanti fra le ragazzine con meno di 16 anni: 7158 nel 2009. Il 60 per cento
di queste gravidanze si sono chiuse con un aborto legale. Ma proprio sotto le
feste, quando l’alcol scorre a fiumi e la voglia di trasgredire sale, le
emergenze si fanno più preoccupanti: lo scorso gennaio il numero di donne a
caccia di consulenza sull’aborto è salito del 15% rispetto al resto dell’anno.
Il Giornale, 7 dicembre
2011, pag.21
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