Mamme che amano troppo

Osvaldo Poli
Mamme che amano troppo
Edizioni San Paolo, pag.230, Euro 13,00


  IL LIBRO – Che cosa trasforma un bambino-pulcino in un piccolo tiranno, capace di tenere in scacco la famiglia, e poi - da ragazzo - in un bamboccione insicuro di sé?
È possibile "amare troppo" un figlio? In questo libro l'autore mette in guardia i genitori: anche l'amore di una mamma (ma anche di un papà) verso un figlio può venire snaturato dall'eccesso. Anche in ambito educativo, e quando si vuole bene, è necessario esercitare la virtù della Temperanza. Il testo individua i "virus" psicologici e relazionali che spingono un genitore ad "amare troppo"; analizza le cause che generano tali "virus" (prima tra tutte: l'assenza del padre, imposta dalla madre o cercata dal padre stesso come un rifugio deresponsabilizzante); presenta alcuni "prodotti educativi" di tali "eccessi d'amore" (tra i quali: bambini tiranni, adolescenti insicuri e disadattati, giovani "bamboccioni"...), ma anche le conseguenze (frustrazione, stanchezza, esaurimento e delusione) per le mamme protagoniste di questo "troppo amore"; suggerisce infine strategie, strumenti e metodi per guarire dal "troppo amore"

È possibile amare troppo i figli?
Sì, molte mamme li amano troppo.
Ma li amano male, pensando di amarli molto.
Ed è la sensazione di non farcela più, di avere le pile scariche che accende in loro il dubbio di aver sbagliato qualcosa. La sofferenza ormai insostenibile le rende meno ingenue e disposte ad indagare meglio l’idea
del troppo amore.
Chiedono: ma è proprio necessario sentirsi spremute come un limone per crescere i figli? È davvero l’amore che richiede tutto ciò?
Rivedono le loro estenuanti fatiche e sono colte dal dubbio di essere state troppo presenti, troppo disponibili anche quando non era forse opportuno e necessario.

Di essere state – come dicono – «un po’ troppo buone».
  Poli descrive i virus psicologici e relazioni che spingono una mamma ad amare troppo; analizza le cause che generano tali virus; suggerisce infine strategie, strumenti e metodi per guarire dal "troppo amore".  

  UN BRANO – Il virus del “poverino”
“Il programma infettato dal virus del “poverino” è commercializzato con il nome “mi dispiace per lui” ed è avviato da una profonda emozione di rincrescimento nei confronti del figlio, percepito come sfortunato, mancante di un bene che avrebbe dovuto avere, vittima di una sorte ingiusta.
  Una malattia, un episodio traumatico, frequenti ospedalizzazioni nell’infanzia possono cambiare il “modo di vedere il figlio”: il genitore lo sente, a buon motivo, fragile e particolarmente bisognoso di protezione. Ma anche motivi più dolorosi e segreti possono contribuire a percepire il figlio come sfortunato. Così una mamma:
  “A volte lo guarda e pensa che suo padre non lo voleva e che ho deciso di tenerlo contro il suo parere, e tutte le volte che lo grida penso: è perché non lo vuole.
  In quei momenti mi prende una cosa dentro, che me lo fa vedere diverso dagli altri bambini, più bisognoso di amore”.
  Nel tentativo di alleviare lo svantaggio del figlio, la mamma diventa inevitabilmente più arrendevole, più disponibile ad accontentarlo, a sorvolare su aspetti educativi importanti.
  Non va sottaciuto che in altri casi la “sfortuna” del figlio è più virtuale che reale, motiva da elementi di scarsa importanza. Considerazioni quali “ questo figlio non ga potuto conoscere i nonni come il fratello più grande, non ha avuto gli stessi insegnamenti validi e positivi, non ha ottenuto gli stessi successi sportivi, ed è anche meno carino di lui”.., sono spesso sufficienti per viverlo emotivamente come “il figlio sfortunato”, Una volta stabilizzata la percezione di svantaggio, la spontanea tendenza ripartiva fa il resto.   

  INDICE DEL VOLUME –  Introduzione – I. MAMME SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI – II. ANNULLARSI O FARE SACRIFICI?  - Cosa significa amare i figli – Le lacrime segrete dei genitori – III. I VIRUS DELLE MAMME CHE AMANO TROPPO – Dolcemente complicato – Il virus “ho paura che non ce la faccio da solo” – Il virus del poverino – Il virus “ho paura di essere considerata cattiva” – Il virus “forse non sono una brava mamma” – Il virus “tutto il mondo intorno a te” – Il virus “tu sei tutta la mia vita” – Il virus “vivo la tua vita” – La donna che non deve chiedere mai – IV. Il PULCINO FEROCE – La pretesa di essere al centro dell’attenzione – Esito solo io – Voglio, anzi pretendo – E’ lamentoso e incontentabile – La fiaba di Capellirossi Occhiverdi – Ha un potere relazionali enorme – E’ invulnerabile – L’immaturità – La maturità – V. RITRATTI DI FAMIGLIA CON FIGLI INVIVIBILI – Dottor Jekyll e Mister Hyde – La principessa sul pisello – La tiranna scaltra – il “comodone” annoiato – Il viziato disagiato – VI. Il BENE E’ ANCHE GIUSTO – la virtù della giustizia – La religione dei figli l’amore e la verità – Anche i figli hanno dei doveri – VII. PER FARE UNA MAMMA CI VOGLIONO UN UOMO E UNA DONNA – Quando le mamme dialogano: tra verità e protezione – VIII. MAMME SOTTO INCANTESIMO -  e’ COLPA TUA – Chiamo il telefono Azzurro!  - Ricattare – “Gestire” il genitori – “Tenere buono” il genitore – Giocare sulla divisione della coppia – Fare il problematico – Fare “il matto” – Minacce e rimproveri – Altri incantesimi che travisano la realtà – IX. GRATIDUDINE E PRETESA – No alla pretesa, sì alla gratitudine – La vita è buona: come aiutare i figli a rendersene conto – Accorgersi di ricevere crea la capacità di apprezzare – Se sono amati, diventano capaci di amare? – La guardiana d’oche -  X. QUATTRO CONDIZIONI PER GUARIRE – Prima condizione: non posso farci niente – Tocca a te – Seconda condizione: chiedere di più – Se non ci vogliono bene e ce ne lamentiamo, li facciamo sentire in colpa? – Terza condizione: non avere paura del dolore del figlio – Il dolore necessario – Il figlio riconosce pa propria colpa – la bella addormentata. – XI. LA DECISIONE DI ESSERE SE STESSI Conclusione   

  L’AUTORE – Osvaldo Poli, psicologo e psicoterapeuta, vive e lavora a Castel Goffredo (Mantova). Si occupa principalmente della formazione dei genitori e della coppia, collaborando con diversi gruppi, istituzioni e riviste. Attraverso incontri formativi e consulenze intende promuovere e sostenere la capacità educativa dei genitori. Fra le pubblicazioni ricordiamo presso San Paolo Non ho paura a dirti di no 20073, Cuore di papà 20083 e Né asino né re 2008; presso Dehoniana: Il genitore equilibrato (1999), Andare d’accordo: la collaborazione fra marito e moglie nell’educazione dei figli (2000), Fratelli e sorelle (2000).

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