Lucio
Piermarini
Sotto
Il Camice Niente? La salute di bambini tra ignoranza e interessi
Bonomi Editore, pag.256, Euro 18,00
IL
LIBRO – Lucio Piermarini, dopo il successo di “Io mi svezzo da solo”, torna a
parlare con noi genitori dei nostri bambini facendo il punto sulla situazione
della pediatria in Italia.
Questo
libro prova a far chiarezza dall'interno
del sistema, fornendo informazioni di prima mano, derivanti direttamente
dall'esperienza professionale dell'autore, e sollecitando la partecipazione
concreta dei lettori.
L'obiettivo del libro è far comprendere quale inestimabile patrimonio nazionale sia l'attuale Servizio Sanitario e il ruolo dei suoi protagonisti, cioè cittadini, medici e politici, nella genesi dei suoi difetti e nella loro possibile eliminazione sulla base delle soluzioni offerte dalla ricerca.
Castigando i "cattivi costumi" si vuole far tesoro delle esperienze, imparare dagli errori per capire cosa ciascuno di noi può fare per la salute propria e per quella degli altri.
Il tutto con passione e autoironia, sulla falsariga di dialoghi e brevi racconti di satira del mondo pediatrico, popolato di personaggi che non farete fatica a riconoscere.
L'obiettivo del libro è far comprendere quale inestimabile patrimonio nazionale sia l'attuale Servizio Sanitario e il ruolo dei suoi protagonisti, cioè cittadini, medici e politici, nella genesi dei suoi difetti e nella loro possibile eliminazione sulla base delle soluzioni offerte dalla ricerca.
Castigando i "cattivi costumi" si vuole far tesoro delle esperienze, imparare dagli errori per capire cosa ciascuno di noi può fare per la salute propria e per quella degli altri.
Il tutto con passione e autoironia, sulla falsariga di dialoghi e brevi racconti di satira del mondo pediatrico, popolato di personaggi che non farete fatica a riconoscere.
UN BRANO – “Un’altra possibilità
per prepararsi a difendersi (sì, proprio difendersi) è la frequenza dei corsi
di preparazione al parto, che oggi vengono meglio connotati come “corsi di
accompagnamento alla nascita”. In effetti, la vecchia definizione era sia
riduttiva, sia, e qui qualcuno storcerà il naso, piuttosto infedele.
Costantemente valutati e perfezionati, i
corsi attuali, diversamente da quel che si crede comunemente, non “insegnano a
partorire”, non lo possono fare e, se anche fosse, non c’è n’è proprio bisogno.
Permettono invece alle donne in gravidanza, ormai senza nemmeno più il
bagaglio, per quanto oggi insufficiente, delle consolidate
conoscenze
tradizionali, di ricostruire gradualmente un patrimonio di informazioni
aggiornate, di capacità di giudizio, di libertà decisionale, che aumentano la
possibilità di percorrere il cammino verso e oltre il parto con sufficiente
serenità. Inoltre, la rete di conoscenze e di vere amicizie che spontaneamente
si crea nel corso di qualche mese tesse una efficace rete di supporto sociale
prontamente disponibile in caso di bisogno, cosi come si impara ad apprezzare e
a utilizzare con fiducia l’altra rete, già esistente ma spesso conosciuta,
rappresentata dai servizi sanitari di base, di cui fa parte lo stesso
consultorio.
Durante gli l’incontri, più o meno strutturati a seconda dell’obiettivo, si
trattano, in teoria e in pratica, temi fondamentali, troppo spesso
sottovalutati, come il vissuto personale, la vita di coppia, la “persona
bambino” e i suoi bisogni. L’allattamento al seno, il puerperio e tutto ciò che
possa interessare le coppie partecipanti. E sì, perché non dobbiamo
dimenticarci del padre, che, magari preferirebbe rispettare la tradizione e
starsene in disparte, mentre è sempre più evidente quando sia importante che
venga coinvolto in tutte le fasi del percorso, così da reinventarsi, almeno
nella nostra moderna cultura occidentale, un ruolo più rispondente al tacito
invito, a una più piena e intima partecipazione che emana, dai corpi di
compagna e figlio. Se si dà loro l’opportunità di partecipare ai corsi, i
futuri padri escono dalla passività e scoprono il piacere di condividere “il
dolce peso” con le loro compagne, acquistano effettiva consapevolezza del
prodigio che si sta compiendo e, alla nascita del bambino, scoprono di saper
rispondere anche loro naturalmente e con stupita soddisfazione, ai suoi
semplici e vitali bisogni. Ognuno con le proprie distintive peculiarità ma
identici nel primordiale processo di adattamento al neonato, che li realizza
compiutamente, madre e padre si integrano in armonia, come strumenti musicali
diversi sotto la conduzione di un abile direttore, il proprio bambino”.
INDICE DEL VOLUME – Avvertenza - Prefazione – Introduzione - Parte
prima. Personaggi e interpreti – Ridendo casting mores – Il Servizio Sanitario
Nazionale (SSN) – Parte seconda. Malati fino a prova contraria – Gravidanza e
parto – Il nido – Il potere alle mamme – La dimissione – Libertà condizionata –
Parte terza. Malati per caso – Il supermercato della salute – Nella tana del
lupo – La strage degli innocenti – Al vostro servizio – Il Pronto Soccorso –
Figli di un dio minore - Gli amici degli amici – EBM – Parte quarta. Sani a rischio
– Forza poppe, forza pupi – Tutto per denaro – Così è, se vi pare – Fare meglio
con meno – Tutti mi vogliono, tutti mi cercano – Abbasso le olimpiadi – Epilogo – Postfazione.
L’AUTORE – Lucio Piermarini è nato a
Terni nel 1947. Dopo aver lavorato come pediatra ospedaliero, da circa
vent'anni si occupa di formazione delle future mamme nell'ambito dei corsi di
preparazione alla nascita presso il Consultorio "Città Giardino" di
Terni. Scrive sulla rivista per genitori Un pediatra per amico
(UPPA) e ha pubblicato articoli originali sullo svezzamento su riviste
scientifiche pediatriche. E' nonno di quattro nipotini.
DISEGNI
DI Franco
Panizon è nato a Trieste nel 1925, è professore emerito di
Pediatria presso il Dipartimento di Scienze della Riproduzione e dello Sviluppo
dell'Università della sua città, e ha diretto la Clinica Pediatrica
dell'Università, convenzionata con l'ospedale infantile IRCCS Burlo Garofolo di
Trieste. È autore del libro Cari Genitori (Laterza), ha fondato le
riviste di pediatria con il maggior impatto in Italia e Un pediatra per
amico (UPPA). Ha formato una generazione di pediatri ed è uno dei veri,
pochi padri della pediatria italiana moderna. Ama definirsi “pittore con
l’hobby della pediatria”.
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