Aborting America

Bernard N. Nathanson
Aborting America
Edizioni Amici per la Vita, pag. 428, Euro 24,00


  INTRODUZIONE di Piero Pirovano - Negli anni in cui in Italia si discuteva se legalizzare l’aborto procurato, negli Stati Uniti d’America il dottor Bernard N. Nathanson, noto ostetrico-ginecologo di New York, fondatore e leader del movimento abortista, iniziava a trattare i feti come se fossero pazienti intrauterini, vedendoli tramite il fetoscopio e monitorandoli tramite attrezzature sempre più sofisticate.
In Italia il dibattito in Parlamento si concluse con l’approvazione della legge 22 maggio 1978, n. 194 sulla “tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria di gravidanza”, una legge “integralmente iniqua” – come la definì Giorgio La Pira – che, a trentadue anni di distanza, sembra essere ancora un tabù: in un tempo di riforme come  l’attuale, l’unica legge non riformabile per la maggioranza dei partiti è proprio la 194, che ha inserito l’aborto tra i servizi sociali.
Negli Stati Uniti il dottor Nathanson, già nel 1974, aveva dichiarato di aver «presieduto a più di 60.000 uccisioni». Nel 1979 è stata pubblicata la prima edizione di Aborting America, una sorta di diario con il quale Nathanson presenta un dettagliato resoconto sulla macchina dell’industria abortiva; confronta con onestà intellettuale e distacco gli aspetti pro e contro la pratica abortiva; racconta la sua «conversione» da leader del movimento abortista a difensore della vita
umana.
Con l’auspicio che la lettura di questo libro possa contribuire alla affermazione, anche nella legislazione, del diritto alla vita di ogni essere umano sin dal suo concepimento, ecco la prima edizione italiana di Aborting America, un progetto iniziato nel 1981 che, per una serie di circostanze, solo ora giunge alla sua conclusione con la pubblicazione del libro, peraltro sempre attualissimo.


  UN BRANO - “ Trovo che le filosofe che accettano l’aborto in tutte le circostanze siano inadeguate perché non tengono conto del principio più profondo su cui si basa la moralità umana: “Fate al prossimo ciò che vorreste fosse fatto a voi”. A causa delle antiche tradizioni religiose abbiamo avvolto questa regola fondamentale di un’aura di inviolabilità, come fosse il dogma di una setta o una sorta di ideale impossibile che ci sentiamo tenuti a perseguire.
  Al contrario, si tratta semplicemente di un’affermazione della saggezza umana innata. Se questo principio non fosse ritenuto prezioso da una società e largamente onorato dai suoi singoli membri il risultato finale sarebbe l’anarchia e la dissoluzione violenta della società stessa. È per questa ragione che, nei sistemi etici della storia mondiale, si attribuisce sempre un valore prioritario alla vita. Se non proteggessimo gli innocenti, gli elementi indifesi nella comunità umana, l’alternativa sarebbe troppo orribile da considerare. Vista così, la “inviolabilità della vita” non è un concetto teologico, ma secolare, che dovrebbe essere assolutamente accettabile per chi è ateo come me. In forma concisa, il concetto del “non far del male” rimane il codice fondamentale di medici, religiosi e laici. La regola presente nei Dieci Comandamenti, “Non uccidere”, o piuttosto, interpretandola correttamente, non uccidere ingiustamente un proprio simile umano, è dunque saggezza umana universale.
  Questa è una linea di ragionamento morale molto diversa dal tradizionale dibattito religioso sull’aborto, che fondamentalmente si basa sul fatto che un Dio personale ha creato ogni vita, che è dunque preziosa. La questione invece diventa se alfa sia o meno un “altro”, un “vicino”, un’eternità che “non dovremmo uccidere” in ragione dei nostri obblighi morali reciproci. I fatti biologici ci richiede di considerare alfa come un “altro” per il quale dobbiamo “fare”. È un organismo distinto che, in quanto indifeso, ha bisogno d protezione speciale da parte della madre, dei medici e della società. Alfa è l’entità più piccola e più precaria nello spettro della comunità umana. (Anche durante il mio periodo abortista, rimanevo sempre un po’ sconcertato dallo spettacolo rappresentato da quei ministri del culto cristiani che operavano in favore dell’aborto, gli stessi che se non ci avevano mai riflettuto in fondo).
  Per coloro che forse non se ne rendono conto, dovrei spiegare che la regola aurea non è prettamente legata a una confessione religiosa. La frase più celebre e sublime viene proprio da Gesù durante il suo sermone sul monte: “Qualunque cosa vorreste che gli uomini facessero con voi, voi fatelo con loro”. Ma una generazione prima di Gesù, un altro rabbino ebreo, Hillel, affermo lo stesso concerto in modo negativo: “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te. Questa è tutta la legge. Il resto è commento”. Prima di Hillel, la stessa affermazione appare nella tradizione ebraica in Tobia 4:15. Nella cultura orientali, fu formulata ancor prima negli Analecti  di Confucio: ”Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.   

  INDICE DEL VOLUME –  Introduzione all’edizione italiana di Pietro Pirovano – Prefazione all’edizione italiana (1) di Carlo Casini - Prefazione all’edizione italiana (2) di Nicola Natale – Prefazione – 1. Le origini – 2. Un’altra “gravidanza indesiderata” – 3. East side, west side – 4. Arruolato nelle file della rivoluzione – 5. Un traguardo medico – 6. Una politica intrauterina – 7. Nell’occhio del ciclone – 8. Nella morsa della vittoria – 9. I mercanti dell’aborto – 10. C*R*A*S*H* - 11. Un po’ di respiro – 12. L’autorizzazione – 13. Traslochi – 14. Analisi della lezione – 15. Lobbismo – 16. “Deeper into abortion” (Sempre più a fondo sull’aborto) – 17. Preparare il terreno – 18. Le argomentazioni speciose contro l’aborto – 19. Gli argomenti capziosi a favore dell’aborto – 20. Segnali all’interno – 21. Se l’utero avesse le finestre – 22. Staccare la spina al violinista – 23. Una guerra all’utero? – 24. Una vita per una vita – 25. Il significato dell’aborto – 26. Ci vorrebbe una legge – Epilogo – Poesia – Appendice A: Le proposte di Nathanson – Appendice B: L’aborto come questione religiosa – Appendice C: RU 486, tutta la verità di Nicola Natale -  Appendice D: I medici tacciono i rischi dell’aborto di Pietro Pirovano – Appendice E: Un tragico biglietto da visita di Pietro Pirovano – Bibliografia – Indice analitico – Acronimi.  

  L’AUTORE – Bernard N. Nathanson, noto ostetrico-ginecologo di New York, membro dell'American College of Obstetricians and Gynecologists e dell'American College of Surgeons, nel 1969, è stato fondatore della NARAL ("National Association for Repeal of Abortion Laws" rinominata poi "National Abortion Rights Action League"), dalla quale si è dimesso nel 1975. Dal febbraio 1971 al settembre 1972 è stato direttore [leggi tutto ...] del Center for Reproductive and Sexual Health, la più grande clinica per aborti del mondo. In questo libro, pubblicato nel 1979, Nathanson racconta la sua conversione da leader del movimento abortista a difensore della vita umana. Nel 1981, a Omaha, è stato un applaudito speaker alla National Right to Life Convention. Introduzione del giornalista Piero Pirovano. Prefazioni di Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita italiano, e Nicola Natale, ostetrico-ginecologo.

E’ possibile richiedere il libro nel sito dell’editore (www.lulu.com), nel sito (www.amicivita.it) e (www.euro-solidarity-fairtrade.eu).

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