Più sale iodato, ecco la dieta contro i noduli

Gli endocrinologi: raddoppiano i casi di tumore anche benigni a 25 anni da Chernobyl. Tra le donne casi tre volte superiori agli uomini
di Mariapaola Salmi
  A quanto pare la tiroide, ghiandola a forma di farfalla poggiata sulla faccia anteriore del collo così in superficie che dita esperte possono palparla, è diventata bersaglio dell’ambiente malato e dei geni. Lievi disfunzioni, noduli e tumoretti benigni che senza preavviso mutano in cancro riguardano ormai il 7 per cento della popolazione. Colpite le donne tre volte tanto rispetto agli uomini.
  A venticinque anni dalla catastrofe nucleare di Chernobyl (26 aprile 1986) il raddoppio del carcinoma tiroideo, in sesta posizione tra i tumori più frequenti, suggerisce che i progressi diagnostici non bastano da soli a giustificare la curva in costante salita. Come se non bastasse, un’altra evidenza allarma gli specialisti riuniti al 35° congresso della Società italiana di endocrinologia. «È sempre più frequente vedere casi di tumori tiroidei all’interno della stessa famiglia, ben oltre il 5 per cento di pochi anni fa — dice Alfredo Ponte corvi, ordinario di endocrinologia all’Università Cattolica di Roma — avere un parente con problemi tiroidei diventa un fattore di rischio aggiuntivo se compare un nodulo». L’85 per cento dei pazienti con tumore tiroideo guarisce, ma è meglio non caderci dentro. Perciò gli endocrinologi insistono sulla prevenzione con un’attenzione speciale a
bambini, donne in età fertile e anziani. La scoperta di un nodulo è quasi sempre casuale sebbene i segnali non manchino: collo ingrossato, stanchezza, irritabilità, tachicardia, osteoporosi
  «Abbiamo diversi strumenti preventivi poco costosi e per niente invasivi per sconfiggere le malattie della tiroide. Il primo consiste nell’assumere iodio con una certa regolarità. L’Italia ha un basso tenore di questo elemento specie in certe zone e le diete basate su prodotti locali non aiutano, mentre la varietà alimentare, incluso il pesce di mare con crostacei e molluschi, è la principale forma di profilassi “silente” — spiega il  professor  Aldo Pinchera dell’università di Pisa — un veicolo importante per introdurre iodio è il sale, il consumo abituale di 10 grammi di sale iodato assicurano 2-3 grammi al giorno di iodio che deve raddoppiare in gravidanza, lo abbiamo ribadito in occasione della giornata mondiale 2011 con lo slogan “poco sale maiodato”. Ora siamo a livelli di consumo del 60-70 per cento, bisogna arrivare al 90 per cento. In Cina, India e Sudamerica si è aggiunto lo iodio all’olio, agli alimenti preconfezionati, alle acque di irrigazione, ai mangimi così da farlo entrare nella catena alimentare. In Finlandia è stato risolto per metà il problema gozzo e cretinismo (1: 3.000 nascite)».
  Quanto alle indagini diagnostiche di primo livello si tratta di controlli semplici: ecografia ed e lastogramma. La chirurgia si è trasformata. Commenta Rocco Bellantone, direttore dell’U. O. di chirurgia endocrina al Gemelli di Roma: «Endoscopia mininvasiva, bisturi a ultrasuoni, monitoraggio della funzionalità dei nervi vocali, consentono al chirurgo di operare con accuratezza ed evitare al paziente sequele spiacevoli sempre che ci si rivolga a centri specialistici».
  Avanzati i trattamenti del tumore tiroideo più diffuso, il carcinoma differenziato, con TSH ricombinante. «Impiegato nella forma “ultrasensibile”, l’ormone tiroideo costruito in laboratorio scopre precocemente una possibile ripresa della neoplasia — dice Efisio Puxeddu dell’Università di Perugia — per i tumori tiroidei più maligni si sperimentano farmaci a bersaglio molecolare, “piccole molecole” che spengono il segnale maligno della cellula. Di recente la Fda americana ha approvato vandetanib che ci auguriamo arrivi presto in Europa».
Prima della gravidanza controllare i livelli degli ormoni
  I maschi cinquantenni la terapia sostitutiva con testosterone cambia la vita in meglio. Endocrinologi e andrologi concordano. Il testosterone prescritto con giudizio fa bene a tutti i livelli: migliora la forza muscolare, l’attività lavorativa e l’umore. «Il 25% degli uomini sopra i 50 anni ha un calo del testosterone con una riduzione della perfomance non solo sessuale e ipercolesterolemia – spiega Furio Pacini dell’Università di Siena – in una cospicua percentuale di casi è importante correggere il deficit ormonale». Cautela invece quando si tratta di over 80 affetti da lieve ipotiroidismo che in età molto avanzata diventa un fattore protettivo. Forte richiamo degli endocrinologi alle donne che desiderano una gravidanza. La prima cosa da fare con parecchi mesi di anticipo è misurare il valore del TSH, il migliore indicatore della salute tiroidea. Le donne con disfunzione tiroidea devono serrare i controlli e aggiustare i dosaggi dei farmaci. Diviso tra inferno e paradiso, sarà così il futuro dell’endocrinologia secondo Gaetano Lombardi, presidente SIE : «Invecchiamento e abbondanza porteranno ad una crescita esponenziale delle malattie dell’apparato endocrino e metaboliche, prima tra tutte l’obesità
». La sfida è trovare una molecola miracolosa. «Un utopia per molti – commenta Mario Rotondi, ricercatore al Maugeri di Pavia - un sogno per chi lavora sui farmaci tiromimetici, che simulano solo gli effetti buoni degli ormoni tiroidei, come eprotirone prossimo all’approvazione Fda, MB 07811, il promettente sobetirone e il deludente DTPA.
La Repubblica, 21 giugno 2011, pag.36

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