Educazione Una ricerca rivede la strategia scolastica
di Margherita Fronte
Separare le coppie di gemelli a scuola potrebbe non essere una buona idea. Secondo uno studio olandese pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, infatti, questa scelta è fatta dal 70% delle famiglie, ma non porta a benefici né sul piano della socialità né su quello intellettivo. Lo studio ha coinvolto oltre 2mila coppie di gemelli, nate fra il 1986 e il 1993, che sono state seguite dagli psicologi dell’Università di Amsterdam fino all’età di 12 anni.
In tutto questo periodo, ogni due anni, i partecipanti hanno compilato un test psicologico e al termine dell’indagine i ricercatori hanno concluso che «non c’è nessuna differenza fra i bambini che hanno frequentato classi separate e quelli che sono stati insieme. La scelta dovrebbe essere quindi fatta dagli insegnanti e dalle famiglie, caso per caso, in base alle caratteristiche dei bambini».
«Anche in Italia l’abitudine a separare i gemelli a scuola è diffusa — dice Piera Brustia, docente di psicologia dinamica all’Università di Torino—. La nostra opinione è che quando il rapporto nella coppia ha dei problemi, per esempio perché è molto conflittuale, i gemelli vadano separati».
Brustia è la responsabile scientifica del Progetto gemelli che, attivo in Piemonte da 10 anni, offre percorsi di formazione e consulenze mirate alle famiglie con gemelli. I genitori dei gemelli, infatti, devono affrontare sfide particolari, e non solo per le questioni organizzative e pratiche, che pure hanno un peso rilevante. «Allevare i gemelli è faticoso, ma è anche è un’esperienza bellissima — interviene Marco Battaglia, docente di psicopatologia dello sviluppo all’Università Vita-Salute San Raffaele. I gemelli hanno una vicinanza e una complicità maggiore rispetto a quella dei semplici fratelli; per esempio, usano forme di comunicazione private e intime, fatte di cenni e mezze parole incomprensibili all’esterno».
«I gemelli hanno una sensibilità accentuata verso gli stati d’animo dell’altro, che dipende dal fatto di crescere insieme, ma anche dall’aver condiviso l’utero materno. Le ecografie mostrano che la relazione fra loro si stabilisce infatti già durante la vita fetale» aggiunge Piera Brustia. Lo ha confermato uno studio coordinato da Vittorio Gallese, del dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma, pubblicato su PlosOne. Con una tecnica ecografica che permette di seguire con accuratezza i movimenti, si è visto che già alla quattordicesima settimana di gestazione i gemelli si cercano, rallentando il gesto quando stanno per toccarsi. I ricercatori sostengono che la decelerazione indichi che quei movimenti, che somigliano a carezze, sono controllati e tutt’altro che casuali.
«Seguiamo le coppie dal momento dell’annuncio della gravidanza gemellare, che spesso provoca panico e scoramento» spiega Brustia. «Le madri si spaventano per le possibili complicazioni della gravidanza, e i padri sono preoccupati soprattutto dall’aspetto economico. C’è poi la difficoltà a passare dall’immagine mentale di un solo bambino a quella di due gemelli». Oggi, con l’ecografia che permette di vedere i due feti distinti, questo passaggio è più semplice. Un tempo però i gemelli si rivelavano spesso solo alla nascita.
I gemelli Carmine e Benedetto, 43 anni, che hanno creato sito dedicato ai gemelli , www.gemellopoli.it), raccontano della sorpresa che il loro arrivo suscitò in tutto il loro paese. E del neopapà, che all’annuncio addirittura svenne. «In genere, poi, subentrano gioia ed euforia, soprattutto nei padri, che si sentono particolarmente "in gamba"» dice la psicologa
Se valorizzato, il rapporto fra i gemelli crea una solidarietà che dura per tutta la vita. Tuttavia, la conflittualità, già tipica delle coppie di fratelli, nei gemelli può essere accentuata. «I due competono per le stesse risorse (in particolare per l’affetto della madre) di cui necessitano in contemporanea. La relazione allora può trasformarsi in un odio profondo, soprattutto durante l’adolescenza — fa notare Brustia —. Per evitarlo, i genitori devono sforzarsi di dedicare tempo ai gemelli singolarmente, anche attenuando il rapporto di dominanza e dipendenza che comunque si stabilisce in tutte le coppie gemellari. Questo è importante anche se non ci sono particolari difficoltà, perché se lasciati troppo tempo a se stessi "perché tanto sono in due e si fanno compagnia", i gemelli si chiudono a qualsiasi altra relazione, compresa quella con i genitori ». Così, da adulti, la separazione dal proprio gemello può diventare traumatica.
Lo racconta Annamaria, sul sito di Carmine e Benedetto. Quando la sua gemella Elena si è sposata, non sopportando di vedere il letto vuoto accanto al suo, ci metteva sopra qualcosa, fingendo nella penombra che non fosse cambiato nulla.
Corriere della Sera, 19 Giugno 2011, pag.56
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