L’allarme dell’Oms “Casi in aumento ci vuole il vaccino”
di Mariapaola Salmi
Le malattie infettive non conoscono confini. E ritornano anche le esantematiche che prediligono i bambini. Era dal 2002 che negli Stati Uniti non si registravano casi di morbillo. A riportarlo in patria, un neonato di nove mesi contagiato a Santo Domingo da un adulto europeo ammalato. La diffusione non si ferma. Dal 2007 a oggi continua l’ondata di focolai epidemici con migliaia di casi in Francia, Germania, Irlanda, Gran Bretagna, Svizzera, fino all’epidemia bulgara che iniziata nel 2009 conta 24 mila casi e 24 decessi. L’Oms marca l’allerta e nell’ultimo
Rapporto annota: «Il virus del morbillo continuerà a diffondersi tra le persone non immunizzate e nelle aree a copertura vaccinale inferiore al 95%». I dati italiani elaborati dalla Rete di sorveglianza sentinella (Spes) delle malattie prevenibili con il vaccino promossa dall’Istituto superiore di sanità (Iss), confermano l’aumento del morbillo anche in giovani e adulti. Nel 2008 sono stati segnalati 5 mila casi. Nel 2009 rispetto al 2008 nella fascia d’età 0-14 l’incremento è di + 58,86%; eclatante l’impennata nella fascia d’età 15-24 con un + 1.170,40%. Le regioni più colpite Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Emilia Romagna. «Sebbene sia normale il periodico riaccendersi di micro-focolai legati al fine inverno-primavera data la trasmissione aerea, l’andamento del morbillo desta preoccupazione perché è pericoloso due volte – afferma Stefania Salmaso, direttore del Centro di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Iss – per le complicanze e per le persone con problematiche concomitanti. Dei 2 mila casi notificati tra il 2009-2010, il 30% ha avuto bisogno di un ricovero». Focolai sono stati segnalati in scuole, ospedali, comunità Rom e Sinti.
Attualmente chi si ammala di morbillo ha un’età media di 18 anni ma non sono rari i casi tra gli anziani. Spiega la Salmaso: «Disponibile dal 1976, il vaccino combinato MPR morbillo-parotite-rosolia è raccomandato dal ministero della Salute dal 1979, i nati attorno agli anni Ottanta-Novanta sono quasi tutti vaccinati, il problema si pone per quelli nati in precedenza e per quanti non hanno completato il ciclo vaccinale (due dosi)». La copertura vaccinale contro il morbillo è migliorata negli anni, si attesta al 90% con oscillazioni regionali non di poco conto. Nel 2008 è stato vaccinato contro il morbillo l’86,5% dei bimbi tra i 12-24 mesi mentre è attorno al 73,7% la copertura per quelli tra i 12-15 mesi (fonti: Icona - Ministero della Salute). Dunque una quota di bambini rimane suscettibile all’infezione. Riguardo gli adolescenti, in media il 78,1% è coperto con la prima dose, con la seconda il 53,9%.
«Non si riesce a raggiungere quel 95% che blocca la trasmissione endemica dell’infezione – osserva Pier Angelo Tovo, presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica – e farebbe sparire il morbillo». E punta all’eradicazione il nuovo Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, varato il 23 marzo, che punta alla copertura del 95% dei soggetti entro i due anni e i dodici anni con vaccino MPR (morbillo – parotite - rosolia)
La Repubblica, 10 maggio 2011, pag.28
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