Paolo
Crepet
Educare oggi (Libro
+ DVD)
IL
LIBRO - Non
educhiamo più, questo è il problema. Se abbiamo smesso di pensare
all'educazione è perché ci siamo illusi che per il futuro non ce ne
fosse bisogno, e questo è stato l'errore fondamentale.
Forse
qualcuno pensa che l'educazione consista nel mandare a scuola i
figli. No, educare significa aiutare una giovane generazione a
crescere forte, capace di camminare con le proprie gambe, orgogliosa
di sé, confidente nel proprio talento. Questa è la grande sfida che
dobbiamo affrontare
UN
BRANO – "Un momento antitrauma
Se
nelle nostre città fosse emanato un editto che obbligasse tutti i
bambini con meno di dieci anni a portare i i pantaloncini corti
sapete cosa vedremmo? Che non c'è più un
bambino con le ginocchia sbucciate. Li abbiamo cresciuti fragili. Un bambino che non si è mai sbucciato le ginocchia è ricattabile. Perché la prima volta che se le sbuccerà avrà quarant'anni.
bambino con le ginocchia sbucciate. Li abbiamo cresciuti fragili. Un bambino che non si è mai sbucciato le ginocchia è ricattabile. Perché la prima volta che se le sbuccerà avrà quarant'anni.
Oggi
la realtà è molto diversa da quanto sto dicendo.
Tempo
fa mi hanno invitato all'inaugurazione di una scuola elementare. Nel
mio mio tuor mi mostrano i diversi spazzi, ma mi illustrano i
materiali di prima scelta utilizzati.
Ma
perché siamo così cattivi? Perché vogliamo ingannare i bambini?
Perché la vita è antitrauma ? Non è prevedibile la caduta? La
caduta è una manna dal cielo. Dietro la caduta c'è la possibilità
di rialzarsi".
INDICE
DEL LIBRO - 1.
Siamo
molto preoccupati - 2. L'educazione
è la madre di tutti i problemi - 3. Una
cultura pedofoba - 4. Un
mondo antitrauma - 5. Una
piramide capovolta - 6. Capitano,
mio capitano...- 7. Autorevolezza
e autoritarismo - 8. Abbasso
la mediocrità - 9. Impariamo
a emozionarli - 10. "Abbiate
fame" - 11. Stupiamoli,
incantiamoli, meravigliamoli! - 12. Alcuni
miti da sfatare - 13. Grandi
esempi - 14. Sfidiamo
i ragazzi - 15. Ci
si può innamorare senza patire? - 16. Perché
la mattina li svegliamo? - 17. Marco
Polo aveva una mamma? - 18. La
legge della reciprocità - 19. Tutto
quello che è comodo è stupido - 20. Figli
all'ergastolo - 21. Mio
padre mi ha rapito - 22. L'arte
di educare
L'AUTORE
- Paolo
Crepet è nato a Torino il 17 settembre del 1951. Dopo aver acquisito
il diploma di maturità, si iscrive all’Università degli Studi di
Padova, dove nel 1976 ottiene laurea in Medicina e Chirurgia
svolgendo una tesi su un antiepilettico e conseguendo una votazione
di 110 e lode. Dopo la laurea è stato per due anni Medico
Ricercatore presso un Ospedale psichiatrico di Arezzo. Durante questa
esperienza ha vinto una borsa di studio internazionale che gli ha
consentito di approfondire i suoi studi nel campo della psichiatria
svolgendo ricerche ad Aarhus, Londra, Oxford, Nottingham, Mannheim,
Ginevra , Praga,, Chandigar, New Dehli e Agra. Paolo Crepet, iscritto
nuovamente all’università, nel 1980 consegue la laurea in
Sociologia presso l’Università di Urbino, ottenendo una votazione
di 110. Nel 1985 si specializza in Psichiatria all’Università di
Padova e da allora svolge la professione di Psichiatria, affiancando
a tale attività quella di Docente e di Ricercatore. Crepet nella sua
attività si è spesso occupato dei problemi giovanili, di suicidio,
dei problemi legati alla disoccupazione e alle varie forme del
disagio sociale. Collabora con alcune testate giornalistiche, tra cui
Specchio, La Stampa e Anna. Autore di numerosi saggi e articoli
scientifici, Paolo Crepet si è anche dedicato alla narrativa. Il
primo di Paolo Crepet romanzo è stato pubblicato nel 1997 e si
intitola “Solitudini. Memorie d’assenze”.
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