L’importanza del latte materno
Scritto da Grafici
Il latte della mamma è il migliore alimento che ci sia per un neonato. Questa è una certezza assoluta, anche nelle epoche passate. Per questo la neomamma che aveva la fortuna di avere a disposizione molto latte, cercava in ogni modo di non sprecarlo ed oltre ad allattare il proprio figlio, lo metteva a disposizione per altri bimbi la cui mamma ne aveva poco, o addirittura veniva donato ad anziani privi di denti che non potevano masticare e non digerivano bene il latte vaccino.
Il latte umano è infatti l’unico
latte sempre ben tollerato all’organismo dell’uomo e, in mancanza di efficaci
sistemi di spremitura e soprattutto di conservazione, il latte veniva
somministrato in un modo che oggi apparirebbe quanto meno bizzarro e poco
igienico, cioè direttamente dal capezzolo. Un tempo, però, le necessità di
sopravvivenza superavano le convenzioni e i problemi di igiene. Tanto più che,
appena uscito dalla mammella, il latte era sterile e perfetto, mentre la
conservazione comportava un tempo grossi problemi. Infatti il latte poteva
anche essere spremuto a mano, ma non esistevano recipienti sterili, metodi di
refrigerazione e di sterilizzazione.
Il latte, fortemente deperibile, era
attaccato da batteri e poteva causare seri problemi di intossicazione a chi lo
consumava. Questi problemi sono superati grazie alla possibilità di refrigerare
il latte e addirittura di congelarlo e, soprattutto, di mantenere le stesse
proprietà nutritive e di igienicità che lo caratterizzano appena uscito dal
seno. È merito del tiralatte, uno strumento che esiste sia in versione manuale
sia in versione elettrica, è possibile recuperarlo a un prezzo contenuto in
tutti i negozi specializzati nelle migliori marche per l’infanzia. Il tiralatte
è dotato di una coppetta che si appoggia sul capezzolo creando un vuoto e, una
volta azionato, aspira letteralmente il latte dal seno della mamma. Questo
viene trasferito dentro un contenitore sterile o direttamente nel biberon. A
questo punto può essere conservato come si desidera.
Se non fa troppo caldo, perfino a temperatura
ambiente (non oltre due - tre ore, però) proprio perché il contenitore e’
sterile. Nel frigorifero dura un giorno ed è possibile conservarlo nel
congelatore, nei contenitori appositi in freezer, dove si conserva anche fino a
dieci - quindici giorni. Il latte va poi lasciato scongelare in frigorifero e
prima di essere somministrato al piccolo va scaldato alla giusta temperatura.
Il tiralatte e le varie possibilità di refrigerazione danno modo a una mamma di
nutrire il proprio bimbo con il latte migliore, anche quando deve riprendere,
al termine del regolare tempo di astensione, il lavoro. L’uso del tiralatte al
lavoro stimola la produzione di latte della mamma, e consente di averne una
quantità sufficiente quando si allatta. È possibile anche raccogliere il latte
estratto, per consentire al bambino di godere dei vantaggi salutari e
nutrizionali del latte materno anche quando la mamma non è presente. Inoltre,
ciò può rappresentare un ottimo modo per sentirsi vicini al proprio bambino anche
quando si è al lavoro. Uno dei piu’ grandi vantaggi di questa procedura è che
al ritorno a casa si trova il proprio bambino che vuole essere allattato.
Lo si prende in braccio, e si può ristabilire
un legame unico, nutrendolo in un modo assolutamente insostituibile. Per essere
certi che il bambino voglia essere allattato quando si torna a casa è meglio
chiedere alla persona che se ne prende cura di non alimentarlo durante l’ultima
ora di lavoro della giornata, o di dargli giusto il necessario per calmare un
po’ la fame. In tal modo, quando la mamma torna a casa dal lavoro, sarà in
grado di abbracciare affettuosamente il proprio bambino e allattarlo subito.
Sebbene possa sembrare una procedura strana e complicata da eseguire in un
ambiente di lavoro, molte madri ritengono che i vantaggi dell’estrazione del
latte siano di gran lunga superiori ai fastidi. Come estrarre il latte mentre
si e’ al lavoro? Un tiralatte, manuale o automatico con un kit di raccolta
doppio, per eseguire l’estrazione contemporanea del latte da entrambe le
mammelle. Bottiglie o sacchetti igienici per raccogliere e conservare il latte.
Disponibilita’ di un frigorifero o frigo portatile per mantenere il latte
freddo fino al ritorno a casa (molti tiralatte sono forniti di kit refrigerante).
Coppette igieniche assorbi-latte per proteggere gli abiti in caso di perdite. È
consigliabile iniziare ad eseguire questa routine a casa propria, prima del
ritorno al lavoro, per sapere cosa aspettarsi e come ci si sente. Una volta al
lavoro, conoscendo quanto latte si riesce a produrre e se è sufficiente a
riempire il recipiente destinato all’uso, si fara’ tutto con maggiore sicurezza
e tranquillità. Inoltre, quando si va al lavoro, è rassicurante sapere di avere
già una riserva di latte per il proprio bambino nel freezer. L’ideale, nel
posto di lavoro, è avere accesso a una stanza privata, dove si può usare il
tiralatte tranquillamente e in modo riservato , come ad esempio una stanza non
utilizzata, la sala per le conferenze, o anche uno stanzino abbastanza grande e
pulito con una sedia, un tavolo e, al bisogno, una presa elettrica (non sempre
necessaria perché la maggior parte dei tiralatte elettrici sono provvisti di
batteria opzionale).
È utile cercare una stanza che si possa
chiudere a chiave, in modo da non doversi preoccupare di eventuali intrusioni.
Chiedere suggerimenti al direttore o al personale delle risorse umane, e
affidarsi al supporto di un collega o di un supervisore, se necessario. Se c’ è
una richiesta sufficiente (bastano anche due madri) ci si può accordare per
creare una postazione di allattamento in ufficio. Nel caso tutto questo non
fosse possibile, si eseguira’ l’estrazione del latte in un bagno. Tranquille,
molte donne lo fanno o lo hanno già fatto con successo per tutti i mesi
necessari all’allattamento materno. La quantità di latte può variare in base ai
giorni.
Per massimizzare il flusso, cercare di eseguire l’estrazione alla
stessa ora e nello stesso posto ogni giorno. Rilassarsi e guardare una foto del
bambino o visualizzarlo nella propria mente durante l’estrazione. Lo stress e
la stanchezza sono i nemici peggiori. È fondamentale che una madre in
allattamento adotti un’alimentazione corretta e beva acqua in abbondanza mentre
e’ al lavoro. Con quale frequenza si esegue l’estrazione del latte?
La
frequenza ideale è ogni due o tre ore. Cio’ dovrebbe fornire latte a
sufficienza al bambino mentre si è via, e consentire di mantenere la produzione
di latte, per poter continuare ad allattare il bambino la mattina, la sera e durante
il fine settimana Come conservare il latte mentre si e’ al lavoro? Estrarre e
conservare il latte in bottiglie di vetro o di plastica oppure negli appositi
sacchetti. Lasciare dello spazio in ogni bottiglia o sacchetto, per consentire
l’aumento di volume in caso si decida di congelare il latte. Applicare
un’etichetta con nome e data, per utilizzare prima le scorte meno recenti.
Conservare il latte nel frigorifero dell’ufficio o in un frigo portatile mentre
si è al lavoro. Trasportare il latte a casa utilizzando un frigo portatile con
una riserva di ghiaccio se il viaggio dura piu’ di 30 minuti.
La Nuova del Sud, 15 magio
2013, pag
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