Padre Alexis Tarasov ha
salvato più di duemila bambini dall’ab orto
Volgo Grand, 20. A Volgograd, in Russia, un
prete ortodosso, Alexis Tarasov, negli ultimi dieci anni ha contribuito a
salvare più di duemila bambini dall’aborto. Padre Alexis — si legge sul sito in
rete di Orthodoxie.com che ha diffuso la notizia — ha cominciato dissuadendo
alcune parrocchiane che erano decise a interrompere la gravidanza e ha poi
elaborato un piano che è stato ampiamente sostenuto dalle autorità. Adesso è
direttore del Centro per la difesa della maternità e dell’infanzia presso la
Società dei medici ortodossi «Arcangelo Raffaele».
Tarasov, originario di Voljsk, per la sua
opera ha ricevuto un riconoscimento internazionale dal Congresso mondiale delle
famiglie e il Ministero della sanità della Federazione russa ha sottolineato il
contributo dato dal sacerdote alla diminuzione degli aborti sul territorio del
distretto di Volgograd: negli ultimi cinque anni il loro numero si è ridotto
almeno del 25 per cento.
Come accennato, padre Alexis ha cominciato la
sua missione nella sua chiesa e poi durante le visite negli ospedali dove si
praticano gli interventi. Parlava per ore con le donne che, per una ragione o
per l’altra, volevano interrompere la gravidanza, cercando di farle tornare
indietro nella loro decisione. «Io stesso — spiega il prete ortodosso — ho
cinque figli. I bambini sono un dono di Dio; rifiutare questo dono potrebbe
scatenare la collera dell’Altissimo. Dovremo tutti rispondere davanti a Dio ed
è indispensabile preservare la sua anima e non accollarsi un peccato così
grave».
Non potendo tuttavia lottare da solo,
Tarasov, assieme a coloro che condividevano il suo pensiero e la sua azione, ha
messo a punto il progetto di un centro per donne in gravidanza con particolari
difficoltà. Allo stesso tempo, con il beneplacito della diocesi, si è rivolto
alle autorità affinché il
piano fosse messo in pratica.
Il programma è stato approvato nel 2002
dall’amministrazione di Voljsk. In seguito l’idea è stata sviluppata dal centro
regionale, con il sostegno dell’amministrazione di Volgograd. «Abbiamo proposto
che ogni donna consultata in vista di un aborto fosse affiancata da uno
psicologo — racconta padre Alexis — e ci siamo accorti che spesso, per
dissuaderle da un tale passo, bastava semplicemente parlare loro a cuore
aperto».
Secondo i dati del dipartimento di sanità,
dal momento della realizzazione del programma più di duemila donne residenti a
Volgograd hanno rinunciato ad abortire. E oggi tutte le donne che vogliono
interrompere la gravidanza sono inviate da ginecologi, i quali lavorano a
stretto contatto con gli psicologi; vengono spiegati loro i rischi che comporta
l’intervento e le malattie che possono contrarre successivamente. Il 20 per
cento delle donne, dopo tali confronti, rinuncia ad abortire e mette al mondo
dei bambini. Come Natalia, 31 anni, abbandonata dal suo convivente durante la
gravidanza: ora è mamma di Alexandra e ha iniziato una nuova vita.
Ma nel centro per la difesa della maternità e
dell’infanzia, il sacerdote ortodosso dispensa anche una consulenza giuridica e
distribuisce indumenti. «Nella misura del possibile — osserva padre Alexis
Tarasov — ci sforziamo di aiutare le donne bisognose. Si pone adesso con
urgenza la questione relativa all’ap ertura di case-famiglia per le mamme che
hanno necessità di un alloggio e di protezione. È indispensabile costruirne di
nuove e organizzarle in modo che le donne possano viverci con i loro figli. Ma
senza l’app oggio delle autorità e l’aiuto dei benefattori ciò è molto
difficile».
L’OSSERVATORE ROMANO, domenica 21 ottobre 2012, pag, 4
Nessun commento:
Posta un commento