Una su tre si dimette dopo
il parto
di Mariolina Lossa
Anche nell’Emilia culla dei servizi per
l’infanzia e dell’occupazione femminile, la crisi colpisce il lavoro delle
mamme. Lo certifica uno studio voluto dalla Provincia di Reggio Emilia: la
maternità è il primo motivo di abbandono del lavoro da parte delle donne. Tre
reggiane su 10 si dimettono infatti per occuparsi della famiglia. Sono
generalmente abbandoni definitivi, soprattutto per le precarie che naturalmente
incontrano più difficoltà a rinnovare il contratto dopo la nascita del bebè. A
loro spesso conviene rimanere a casa anche dal punto di vista economico,
considerato l’alto costo di asili e baby-sitter.
Convenienza confermata da un altro dato: ogni
dieci neomamme che tornano al lavoro, due si dimettono dopo il primo anno del
figlio.
I dati sono stati presentati durante il
convegno «Lavorare per soldi, lavorare per amore». Catia Iori, che ha curato lo
studio voluto dalla Provincia con il Centro studi sterilità-fertilità «Antonio
Vallisneri» e la consigliera provinciale di parità, non ha dubbi: siamo alla
«mom-cession», la recessione delle mamme. Lo studio ha interessato un campione
di 784 donne, nel periodo 2008-2010. La lavoratrice dimissionaria in genere
appartiene a categorie medio basse, ha in genere tra i 26 e i 39 anni, è
impiegata in imprese di piccole e piccolissime dimensioni e ha una rete
parentale insufficiente.
Corriere della Sera, 4 dicembre 2012, pag, 25
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