Lina Agostini ha fatto
l’antinfluenzale messo al bando
Elsa Vinci

«Gola gonfia, collo rigido, febbre. Dolori
muscolari e un gran mal di testa. Le vene delle mani sono grossissime, sento il
sangue pulsare e questo mi fa molta impressione». Lina Agostini, 73 anni,
giornalista in pensione, meno di 24 ore dopo avere fatto il vaccino
antinfluenzale “Influpozzi adiuvato” della Novartis, uno di quelli messi al bando
dal ministero della Salute, si sente «esattamente» come recita il foglietto
delle avvertenze alla voce “effetti collaterali”. Ce li ha tutti. «Sono un po’
spaventata — dice — Data l’età, sa com’è». Ma ha disobbedito al medico curante,
che l’ha subito spedita al pronto soccorso. «Non ci sono andata. Vedo come va
la notte. Se non peggiora, vorrei evitare il ricovero». Lina Agostini, che di
solito gode di ottima salute, non ha patologie legate all’età e va da sola in
America, è stata particolarmente sfortunata. Era dal medico alla Asl RME a fare
la puntura proprio nei minuti in cui le agenzie di stampa battevano la notizia
sul divieto. «Misteriosa vicenda». Perché misteriosa?
«Erano giorni che cercavo il
vaccino, ma in farmacia non si trovava. “Non arriva, non c’è”, dicevano. Un
mistero, appunto, ho pensato. Mi è sembrato un po’ strano, ecco». Quando ha
saputo che le avevano iniettato il vaccino appena vietato?
«Diverse ore dopo aver cominciato a star male.
Me lo ha detto mio figlio, ieri mattina. Ma nella notte mi ero svegliata molto
sudata, indolenzita. Non potevo muovere il collo, le gambe».
E ha pensato al farmaco della Novartis?
«No, ho pensato che stavo male, che forse mi
stava prendendo un colpo. Perché avrei dovuto pensare al
vaccino? L’avevo fatto
anche l’anno scorso e non era successo niente, non mi è venuta in mente nemmeno
la possibile reazione allergica. Poi mio figlio mi ha chiesto quale prodotto
avessi preso e mi ha detto che era il terzo nella lista di quelli bloccati dal
ministero della Salute, che ho subito chiamato».
Al ministero le hanno risposto, ha ricevuto
indicazioni, un aiuto?
«No. Quindi ho chiamato il medico curante, la
dottoressa era preoccupatissima: “Venga subito che la visito”, mi ha ordinato.
Ma una volta lì, misurata la pressione, non sapeva che fare o meglio che darmi
perché il ministero non lo ha detto. Il giorno prima aveva vaccinato sette
pazienti, anche bambini. Era avvilita»
Il medico non ha potuto aggredire il suo
malessere perché il ministero della Salute non ha fornito indicazioni?
«Esatto. Mi ha spiegato che nessuno di loro
aveva ricevuto indicazioni».
Non le ha potuto dare alcun farmaco?
«No, come faceva? Si preoccupava per il cuore.
Mi ha prescritto una serie di esami, soprattutto sulla coagulazione del sangue.
Li farò domani, oggi sto troppo male. Ho brividi, pruriti dappertutto. La
dottoressa mi ha spedita in ospedale ma io non ci sono andata. Magari muoio di
vaccino».
Almeno non lo ha pagato.
«In Italia si muore gratis»
Fiale
Novartis ritirate anche in Germania
Balduzzi: azienda da “stigmatizzare”
Balduzzi: azienda da “stigmatizzare”
ANCHE la Germania ha ordinato il ritiro di
alcune partite dei vaccini Novartis, dopo la segnalazione dell’Aifa sul rischio
di pericolosità. Ieri il ministro Balduzzi ha incontrato una delegazione
dell’azienda, che produce a Siena, «stigmatizzando» il suo comportamento.
Novartis ha ribadito che i suoi vaccini sono sicuri e l’efficacia non è
compromessa, e ha ammesso le proprie responsabilità prima per la mancata e poi per
l’imperfetta comunicazione all’Aifa dei problemi di alcuni lotti. Balduzzi ha
chiesto all’azienda documenti e campioni di vaccino con anomalie, per
analizzarli. I Nas sono andati a Siena e cercano di risalire alle dosi già
consegnate alle farmacie, circa 175 mila.
La Repubblica, 26 ottobre
2012, pag, 23
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