Neonato coccolato neurone rilassato

di Umberto Folena

  morbidi sono sicuri: se il neonato piange e si dispera è perché soffre, forse ha delle coliche, oppure si sente perso, solo, abbandonato, e allora va coccolato, accarezzato, ninnato, finché si calma. I duri non hanno dubbi: comportatevi così e crescerete un figlio viziato, consapevole che al minimo strillo gli adulti corrono da lui, proni e remissivi. Chi ha ragione? Almeno per quanto riguarda i nati prematuri, lo studio "Neo acqua" (acronimo che sta per "Neonatal adeguate care for quality of life"), sembra dalla parte dei primi. Un lavoro serio, condotto dall’Istituto Eugenio Medea di Bosisio Parini in collaborazione con le Asl di Lecco e Varese e l’Università Bocconi, coinvolgendo 25 terapie intensive neonatali negli ultimi 6 anni. Conclusione: una forte condizione di stress, con conseguente eccesso di produzione di cortisolo, danneggia le cellule cerebrali. Coccole e ninnananne, dunque, rendono i neonati non solo più sereni ma anche più intelligenti. Anche viziati? Forse è sufficiente usare la ragione, assieme al cuore, e non esagerare. Cullarli, sì, ma quanto basta.


Avvenire, 2 agosto 2012, pag, 2

Nessun commento:

Posta un commento