Come correre ai ripari? Come limitare i rischi di
contagio? La parola al dott.
Alessandro Repici.
Alessandro Repici.

E le infezioni da adenovirus? "Sono più
rare e spesso limitate ai bimbi di età inferiore ai 3 anni - continua lo
specialista -. Il decorso è simile a quello delle gastroenteriti da rotavirus,
anche se con una minore tendenza alla diffusione. I sintomi compaiono più
tardivamente rispetto al contagio (5-6 giorni dopo) e l'andamento degli episodi
risente meno di un andamento stagionale ma può presentare dei picchi di
infezione in qualsiasi periodo dell'anno. La maggior parte dei casi di
gastroenterite virale si risolve nel tempo senza bisogno di alcuno specifico
trattamento. E' importante, durante il periodo acuto, garantire ai bimbi un
buon introito di liquidi per compensare le perdite che si verificano con il
vomito e la diarrea: a tale scopo possono essere utilizzate anche bevande
particolarmente gradite ai bimbi, quali i succhi di frutta, le spremute o gli
integratori. Per ciò che riguarda l'alimentazione, si suggerisce una dieta
leggera con molta frutta e ricca di carboidrati per mantenere un adeguato
introito calorico. Gli antibiotici non hanno alcuna efficacia contro le
infezioni virali. Occasionalmente possono essere necessari dei farmaci per
contenere il vomito o per il dolore addominale".
Quali sono le regole da seguire? "Il
modo migliore per evitare la diffusione delle infezioni intestinali - conclude
il dott. Repici - è seguire alcune semplici precauzioni dettate dal buonsenso.
In particolare, la misura più efficace è far lavare le mani ai bimbi in maniera
accurata dal momento che il contagio avviene molto spesso per via oro-fecale.
Le mani dovrebbero essere lavate più volte nell'arco della giornata, specie
nelle ore di frequenza dell'asilo, durante le quali il contatto inter-personale
tra i bimbi (basti pensare alle dita in bocca o all'abitudine di prendere per
mano i propri compagni) è molto elevato. Inoltre, nei momenti in cui vengono
segnalati i primi episodi di gastroenterite si dovrebbero rafforzare alcune
misure igenico-sanitarie e limitare al massimo la condivisione tra i bimbi
delle stoviglie, raccomandando di evitare che bevano dallo stesso bicchiere o
usino lo stesso tovagliolo".
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