Un amore di fratello

Dolores Rollo
Un amore di fratello
Edizioni San Paolo, pag.96, Euro 8,00



  IL LIBRO – Complici e rivali, amici e nemici, amore e odio: semplicemente fratelli! Un volume agile e innovativo per aiutare i genitori nel loro compito.
«Genitori no-problem» è la nuova collana San Paolo per affrontare, senza problemi, le piccole-grandi sfide dell'educazione, dall'infanzia all'adolescenza.

I primi compagni di gioco sono i fratelli e le sorelle, coi quali si condividono le fantasie, i giochi, gli scherzi e i ricordi. Cosa possono fare i genitori per aiutare i propri figli a volersi bene e ad essere uniti? Quando i fratelli litigano, cosa devono fare i genitori? Tenersi in disparte e lasciare che se la sbrighino da soli o intervenire e sgridarli? In questo agile testo viene descritto ciò che significa avere un fratello e, soprattutto, come si fa ad essere genitori di fratelli, mostrando la straordinaria unicità di questo legame, che unisce caratteristiche opposte: rivalità e complicità, odio e amore, complementarietà e reciprocità. E per i genitori affrontare i rapporti quotidiani tra i figli, in cui affetto e rivalità si intrecciano, è un compito difficile ma non impossibile!
 
  UN BRANO – “All’interno della relazione tra fratelli un posto molto importante è occupato dai giochi che si fanno insieme. Per quanto ai genitori possa sembrare che sia fondata per lo più sul litigio, molto tempo dalla relazione fraterna viene trascorso giocando.
  Il gioco tra fratelli ha si una funzione ludica, di apprendimenti. Giocando i fratelli imparano a conoscersi, prima di tutto, a volersi bene a diventare complici. Ma attraverso il gioco si affinano anche numerose competenze cognitive e comunicative: Il fratello minore apprende per imitazione le regole dell’interazione (ad esempio l’alternanza dei turni) e l’interscambiabilità dei ruoli (il gioco del far finta, ad esempio, permette di essere  una volta il poliziotto e la volta dopo il ladro!). Il primogenito, da parte sua, può mettere alla prova la sua capacità di insegnante e sperimentare diversi ruoli sociali. Tutti, grandi e piccoli, giocando imparano ad esprimere le proprie emozioni e a capire che gli altri ne possono provare di diverse dalle proprie. Ancora, nel gioco e con il gioco si impara ad avere sensibilità verso gli stati d’animo dell’altro, a seguire le istruzioni che l’altro impartisce, a esplorare e rispettare le regole.
  Un aspetto che colpisce in modo particolare in alcune relazioni fraterne è la condivisione della fantasia. Secondo alcuni studi americani, già a diciotto mesi i bambini possono partecipare a giochi di finzione (il far finta) se sono organizzati da un fratello che ha un atteggiamento amichevole e di sostegno. Negli anni seguenti aumenta Il contributo creativo di entrambi, che si abbandonano al mondo fantastico e contrattato tra loro l’andamento del gioco. Ad esempio, spesso una coppia di sorelle gioca a far finta che una sia la mamma e l’altra la figlia. E questo tipo di gioco non caratterizza solo la prima fanciullezza. A tredici anni ci si diverte ancora insieme in un mondo fittizio, con gli stessi personaggi, rifugi segreti e bande, storie di vita immaginarie. E sembra che i fratelli che partecipano spesso a giochi di fantasia in comune abbiamo maggiori probabilità di mostrare interesse e amicizie reciprochi”.          
       
  INDICE DEL VOLUME –  Introduzione – 1. Non più unico: gelosia e rivalità tra fratelli – 2. Fino all’ultimo sangue: litigi e rappacificazione – 3.  A che gioco giochiamo?  Fratelli, genitori e amici – 4. Affetti e intimità: l’esclusività dell’amore fraterno – 5. Fratelli “maestri” di vita: l’influenza positiva dei fratelli – 6. Fratelli allo specchio: i fratelli gemelli – 7. Quando il fratello è minore per tutta la vita: il fratello diversamente abile – Riepilogo: ovvero Ricette per tutte le occasioni – Bibliografia    

  L’AUTRICE – Dolores Rollo è professore Associato di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università degli Studi di Cagliari, ha tra i suoi interessi di ricerca lo sviluppo linguistico e cognitivo del bambino nei contesti socio-educativi. Tra le sue pubblicazioni: Breve dizionario dello sviluppo e dell’educazione (Carocci, 2005), Narrazione e sviluppo psicologico (Carocci, 2007), Osservare e valutare lo sviluppo (Franco Angeli, 2010). Tra i suoi ruoli, anche quello di madre di Niccolò, adorabile peste di quasi due anni a cui vorrebbe dare dei fratelli.


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