Tutti contenti... o no?

Anna Baccelliere e Chiara Gobbo 
Tutti contenti... o no? 
Edizioni Arka, pagg. 32, Euro 12,00


   IL LIBRO – C'è chi è sempre felice di quello che ha,
che sia tanto o poco, che sia grande o piccolo.
Ma a volte qualcuno vuole di più... e, se non lo ottiene, si arrabbia.
Tu, da che parte sei?
Un libro per scoprire le varie reazioni davanti a uno stesso avvenimento e per imparare ad apprezzare ciò che si ha.

  UN BRANO - "Pino il pulcino ha fame.
Vede tra i fiori un chicco di grano.
"Pi-pi-pi-piccolo!" pensa Pino. "Un bocconcino
delizioso però. Per il momento mi sazierà".


  Tino il topo
ha scoperto un bel pezzo
di formaggio
nella dispensa.
"GRANDE!" pensa Tino.
"Slurp! Ne mangerò un po'
alla volta altrimenti
mi verrà male al pancino".

  Gigio il micio sente un profumo che proviene
dalla tavola imbandita: è un bel pezzo di formaggio.
"Piccolo!" pensa Giorgio, "ma per ora può bastare.
Sarà un ottimo antipasto!" e si lecca i baffi"

  L’AUTRICE - Anna Baccelliere, insegnante, cura apparati didattici di testi scolastici e conduce laboratori e incontri di promozione della lettura presso scuole, biblioteche e librerie. Vincitrice di premi nazionali e internazionali quali “Premio delle Palme” di San Vito dei Normanni e il “Vileg novella dal Judri” di Udine. Ha pubblicato per La Medura, Ghisetti e Corvi, e Lupo editore. Chiara Gobbo (Chieri, 1979) vive e lavora a Torino. Illustratrice in ambito editoriale e pubblicitario, i suoi lavori sono stati selezionati in concorsi internazionali di illustrazione quali “Scarpetta d'oro”, “Syria Poletti. Sulle ali delle farfalle” e “Stephan Zavrel”

  L'ILLUSTRATRICE - Chiara Gobbo, la nascita di una passione come quella del disegno è nata in te grazie a degli illustratori in particolare? Ti ispiri a qualcuno, per il tuo stile? La mia passione per il disegno nasce da un fortissimo bisogno di esprimere e tirare fuori sensazioni ed emozioni e dall’ esigenza di dare libero sfogo alla creatività. Osservo ciò che mi circonda con attenzione…ma cerco sempre di tenere “lo sguardo” ben fisso su di me, per rielaborare e fare mie le informazioni ricevute. Non mi ispiro a nessuno in particolare, mi piacciono tanti illustratori che realizzano lavori diversissimi tra loro”.


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